Eiji Okuda VS Light Mustang Nara

Uno scudo nero si andò a posizionare sopra la testa di Light, e lo protesse dalla Satetsu Shigure. Eiji non ne era certo, ma c'erano buone probabilità che anche questa difesa fosse composta d'ombra. D'altra parte cosa avrebbe potuto usare? Ora, in ogni caso, l'avversario si apprestava ad attaccare: non c'era tempo da perdere. La Sabbia Nera cominciò a muoversi lentamente intorno al ragazzo di Suna, come una nebbia dal colore dell'ebano che luccicava al sole: in questo modo, creare uno scudo sarebbe stato un gioco da ragazzi. D'altra parte non poteva sapere come Light avrebbe cercato di colpirlo, per cui era meglio prepararsi a qualsiasi evenzienza. Il Nara si chinò e prese da terra qualcosa. Infilò una mano nel porta armi e ne trasse fuori una cartabomba. Quindi la avvolse a quello che Eiji riconobbe essere un semplice sasso. Gli fu chiaro subito quale fosse l'intento dell'avversario. "Come nel precedente scontro, evita di usare armi metalliche che io possa controllare. E' furbo, non c'è che dire, anche se le sue strategie sono piuttosto ripetitive. Senza dubbio non mi lancerà la cartabomba frontalmente, verrebbe coinvolto lui stesso nell'esplosione, la distanza che ci separa è troppo bassa. L'unica cosa che può fare è lanciarla oltre la mia testa, dietro di me, almeno questa è la cosa più logica da supporre. Non posso creare uno scudo, non senza sapere la direzione del suo attacco. Poco male: non mi farò trovare impreparato", riflettè. Dunque senza perdere altro tempo, attivò l'Hari Jizo. I capelli si allungarono andando a corprire il suo corpo, mentre, come previsto, Light lanciava il sasso con cartabomba alle spalle del ragazzo di Suna. Non appena il sasso toccò terra, si creò una deflagrazione di media potenza. Eiji sentì un forte dolore alla schiena. Strinse i denti, cercando di mantenere la concentrazione. Non era una cosa semplice, anche se anni e anni di esperienza lo aiutavano a tenere la mente lucida in queste situazioni. Così, non appena l'avversario iniziò a comporre sigilli, ebbe la prontezza di riflessi necessario a creare uno scudo di ferro di fronte a sè. La lastra nera, dalla forma quadrata e dalle dimensione di due metri emmezzo in altezza per altrettanti in larghezza, lo protesse da una ingente fiammata.
In poco tempo, Eiji aveva consumato parecchio chakra. Pultroppo, per il momento poteva limitarsi solo a difendersi, attendendo che il Controllo dell'Ombra terminasse e lo lasciasse libero. Nell'attesa, mantenne attivo lo scudo di ferro che aveva creato poco prima: gli toglieva la vista su Light, ma per lo meno l'avrebbe protetto dai suoi prossimi attacchi.