Narrato "Parlato" Pensato Parlato da Altri (1) Parlato da Altri (2)
Giorno libero, o quasi. Ero stato costretto dalla tirannia che Shinya aveva in quei momenti su di me per darle una mano in negozio. Mi dovetti alzare molto presto. Alle 7 dovevo già essere in magazzino ha riordinare le nuove consegne e metterle in ordine. Colazione veloce e partii in direzione del centro del villaggio. Aprii lo Shoji, togliendomi le scarpe appena entrato. I vasi erano già li pronti, riempivano l' intera stanza il che presagiva una lunga mattinata di lavoro. Sul primo vaso vi erano anche le indicazioni per la corretta sistemazione. Presi il foglietto ed inizia a leggerlo. Questi 10 al piano superiore, Quelli all' ingresso in bella vista dietro al bancone. Sistemiamoli e poi si passa ai prossimi. Mi caricai 2 enormi vasi sulle braccia usando il petto e l' addome come appoggio per non sbilanciarli ed inizia a salire le scale. Menomale che sono addestrato altrimenti avrei la schiena a pezzi già alla mia età. Arrivato al secondo piano aprii la porta scorrevole con il piede e mi feci avanti posizionando le piante al sole vicino alla finestra. Rifeci il tutto per altre cinque volte al termine del quale passai a quelli dell' entrata. In questo caso i vasi erano piccoli e non sembravano pesare più di 3 kg l' uno. Li presi a gruppi di tre posizionandoli sul bancone e sulle mensoline poco sopra. In quasi tre ore finii tutto il magazzino ripulendo il tatami dalla terra caduta dai vasi durante gli spostamenti. Uscii chiudendomi alle spalle lo Shoji. "Finalmente ho finito". Dove potrei andare ora, mmm trovato. Il negozio di Mitsuhide è vicino. Mi guarderò un po' di Katane. Mi diressi in tutta tranquillità verso il negozio di spade, l' aria ormai si era riscaldata con l' alzarsi del sole. Le vie brulicavano di gente e il vociferare continuo faceva da sottofondo al villaggio. Nel giretto guardai un po' di bancarella prendendo alcune polpette di polpo da mettere sotto i denti. In lontananza notai un gruppo di persone ammassate davanti allo Shoji di ingresso. Avrà qualche nuovo modello di lama, ogni volta succede la stessa cosa.... Sospirai. Mi feci largo tra le persone fino a raggiungere l' entrata secondaria. Posai le scarpe e salutai. "Ciao Zio, nuovo tipo di spada vero?" Si voltò verso di me e con un ampio sorriso sul viso annuì... "Come al solito, nuove Nodachi da lucidare?" Ormai troppo impegnato a trattare con i clienti non sentì le mie parole così mi sdraiai sull' amaca e presi a lucidarne una presa tra il gruppo dentro ad una grossa cesta. Era finemente lavorata, rivestimenti in oro sull' elsa, lama dal filo perfetto. Era meravigliosa ed il costo proibitivo per le mie tasche. La portai davanti agli occhi e pensando alla mia sospirai deluso chiudendo gli occhi ed abbassando leggermente la testa. Qualcuno poi bussò alla porta dalla quale ero entrato, andai ad aprire e....
Davanti a me si presento un ragazzo, forse mio coetaneo, che chiedendomi dove si trovasse lo Zio mi spintono dopo aver ricevuta la mia risposta. Però che carattere.... Non ci sono più le educazioni..... con questo pensiero mi ridiressi all' amaca tornando a lucidare la Nodachi. Il ragazzo dai capelli color arancio ebbe un piccolo discorso con Mitsuhide e poi venne nel retrobottega nel quale mi trovavo. Aveva in mano un grosso pacco dalla forma conosciuta, la forma di una Katana. Continuando nel mio lavoretto proferii parola rivolgendomi al ragazzo. "Ti hanno costretto anche a te i genitori ad aiutarli con il loro lavoro, non hai un viso che si può definire allegro, comunque mi presento sono Light... piacere di conoscerti" Rivolsi un' occhiata veloce al coetaneo per poi ritornare ad osservare millimetro per millimetro la lama della spada stando ben attento ad eventuali punti non ancora puliti perfettamente. "Perfetto ho finito...." Esclamai a voce piuttosto bassa, rinfoderando la Nodachi nella custodia color avorio.... Ritornai ad osservare il ragazzo, non mi sembrava di averlo mai visto nel villaggio perciò chiesi da dove veniva. “Scusa la domanda ma non avendoti mai visto qui a Konoha mi viene spontaneo chiederti da dove vieni....” La corporatura era simile alla mia, forse un po' più robusta. I capelli ispidi dall' insolito colore arancio, come già accennato prima. Gli occhi nascosti sotto di essi come a voler proteggerli da sguardi indiscreti....
Yaraji, il nome del ragazzo, rispose che proveniva da Amegakure no Sato. Vi fu uno scambio di parole tra lo Zio ed il ragazzo della Pioggia, questo ultimo ricevette una spada di bambù, simile a quelle usate solitamente nei dojo di Kendo. Ebbi qualche dubbio, come pure il ragazzo, nell' ascoltare le parole di Mitsuhide. L' aveva definita una spada molto pregata e ne aveva spiegato il piccolo particolare che la rendeva tale. Infatti la vera forma della Katana era nascosta dal bambù che ne faceva da fodero. Yaraji si alzò per prendere il denaro, questo ne rivelò, per pura coincidenza, la sua professione. Se così la si poteva definire. I miei occhi glaciali furono attratti da un piccolo bagliore proveniente dalla tasca dei pantaloni. Probabilmente con lo scontro avvenuto poco prima era leggermente uscito dalla tasca ed il ragazzo non se n' era accorto. Yaraji era un ninja di Ame. L' oggetto presente nei suoi pantaloni infatti era un coprifronte. Se ne vedeva solo un angolino ma ad un' occhio attento sarebbe stato facile riconoscerne la natura. Aspettai che il discorso fra i due fosse finito e, sfruttando l' arrivo di un nuovo cliente e il conseguente allontanamento da parte di mio Zio, posi all' Amegakuriano la mia intuizione. "Yaraji, Ninja del villaggio della pioggia, presumo dal fatto della Katana di livello superiore a Genin. Anche se hai cercato di nascondere il coprifronte con il piccolo impatto di poco fa è uscito leggermente dalla tasca dei pantaloni" Parlai con tono pacato e tranquillo, per certi versi amichevole anche se con un pizzico di freddezza. Chissà come avrebbe reagito a quelle parole il mio interlocutore. Nervoso, Sorpreso, Agitato, Normale.... L' avrei scoperto di li a pochi istanti. Lo sguardo rimase fisso nella zona degli occhi, anche se mi sarebbe stato difficile vederli dati i lunghi ciuffi di capelli che ne ricadevano sempre davanti.... Presi un' altra Katana, per la precisione una Odachi, e mi rimisi a ripulire la lama. Vi posai sopra il mio sguardo. Piegai leggermente la lama verso il lato opposto rispetto a Yaraji. Nel caso mi avesse guardato avrei visto la sua immagine riflessa nella spada ed avrei svelato un' altro mio dubbio riuscendo a vedere i suoi occhi....
Le intuizioni erano corrette, e precisamente si trattava di neo Chunin. Si complimentò con me per le capacità deduttive e rispose con quello che era riuscito lui a capire di me. Yaraji probabilmente si vide nella spada e non alzo lo sguardo.... L' ho pulita troppo la lama si è visto nel riflesso.... Poi si avvicinò ed una frase mi prese alla sprovvista. "Se ti incuriosisco così tanto bastava che me lo chiedessi invece di usare mezzi come il riflesso della Katana. Devo dartene atto comunque, sei molto furbo e per questo che voglio farti vedere" Lo sguardo dell' Amegakuriano era molto particolare, grigio perla e fin qui la cosa era possibile. Erano i segni concentrici che vi erano all' interno. Dopo di che mi chiese di parlargli di me. "Allora a dove posso iniziare, mmm.... Sono uno sp. Jonin del villaggio. Faccio parte di un clan, precisamente sono un Nara. Questo è il negozio di mio zio. La spada che prima avevo in mano comunque non è la mia, anche se mi piacerebbe averla.... Le mie armi sono tutte nella mia casa tranne queste". Estrassi dalla retro dei pantaloni le due Diablo e le mostrai al ragazzo. "Sono il mio marchio di fabbrica, mi ci sono voluti quasi due mesi per riuscirle a fare...." Mi fermai e mi avvicinai a Yaraji passandogli al suo fianco destro. "Stai tranquillo se non vuoi che altre persone vedano i tuoi occhi non dirò nulla. Puoi fidarti.... Ne hai voglia di andare in un posto più isolato distanti da orecchie indiscrete" Dissi queste frasi con un tono di voce flebile e quasi udibile mentre gli passavo affianco continuando poi la camminata andando a posare la spada su un ripiano sui era posato il fodero. "Zio ti lasciamo lavorare ce ne andiamo" Detto questo uscii dal retro ed aspettai che il ragazzo mi seguisse sicuro che l' avrebbe fatto....
Arrivammo in un posto a me molto familiare.... Si trattava del mio campo di addestramento personale... Si trovava poco distante dalla mia abitazione.... Dopo aver ascoltato le parole di Yaraji sui suoi occhi risposi, almeno provai cercando di intuire qualcosa da quelle strane iridi... "Il massimo che ti possa provare a dire è che probabilmente si tratta di un Doujutsu... Gli occhi hanno una forma particolare e non penso in natura ne esistano altri fatti nello stesso modo.... Ma questa è solo una mia supposizione.... Possiedi qualche abilità particolare o cose del genere? Potrei però scoprirlo sul campo questo dettaglio.... Cosa ne dici, uno scontro amichevole 1 contro 1 se stai pensando alla differenza di livello che intercorre tra noi due non preoccuparti utilizzerò solo tecniche che già conoscevo al tuo stesso grado e cercherò di ridurre la potenza e velocità pari alle tue..." Avrei testato direttamente con le mie mani le abilità del Ninja della pioggia e chissà magari con questo scontro ne avrei ricavato un fedele compagno....