Missione Livello C

Kurogane Sokuda

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  1. Ranuccio
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    CITAZIONE
    La Chiave
    Descrizione: All'interno della lettera che ti è stata consegnata, troverai una comune chiave in ferro, apparentemente di poco valore ma in realtà di importanza fondamentale per Kiri. Questa chiave aprirà una porta blindata che si trova all'interno della Prigione del Villaggio, a pochi chilometri fuori dal Villaggio. La porta in questione dà accesso alla cella in cui è racchiuso un criminale catturato pochi mesi fa, Hayato Kusanagi. Kusanagi è colpevole di aver venduto sul mercato nero i segreti di alcuni nostri Clan, fra cui i Kaguya, e dovrà essere interrogato a riguardo fra pochi giorni. Il tuo compito è scortarlo dalla Prigione fino al Palazzo dell'Mizukage, dove lo prenderanno in consegna due Anbu. Fai attenzione, Kusanagi non è che un Genin ma è molto, molto scaltro.
    Buona Fortuna
    Ricompensa: 150 Ryo

     
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    kage

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    La solita intensa e candida foschia avvolgeva in una morsa l'intero Villaggio di Kiri, rendendola quasi un'isola fantasma immersa nelle azzurre acque del mare e lontana da ogni altro Paese ninja. Nuvoloni di un grigio forte e intimidatorio sovrastava le terre del Paese dell'Acqua e presagiva cattive condizioni metereologiche, come quelle a cui ormai la gente di Kiri era abituata ad affrontare.
    Era una mattina fredda e il Villaggio cominciava a prendere vita: le prime bancarelle del mercato cominciavano a sistemare la propria merce nel modo migliore per attirare più clienti possibili, le saracinesche dei negozi erano ormai sollevate e la gente prendeva a camminare per le fredde strade di Kiri.
    Immerso nella gente del Villaggio vi era Kurogane, l'Uomo Squalo, prontamente nascosto da una tunica corvina fino alle caviglie e con un cappuccio preponderante che gli ricopriva interamente la testa per evitare di spaventare i cittadini e creare inutili disagi, nonostante tutti sapessero che cosa gli fosse successo. Kurogane girovagava tra i quartieri più malfamati di Kiri con una mano in tasca che maneggiava continuamente una vecchia chiave arruginita e con l'altra mano che manteneva un piccolo zainetto sulla spalla destra. La sua destinazione: la Prigione del Villaggio di Kiri, dove risiedevano le peggiori menti e i più crudeli criminali che avevano macchiato l'onore e il prestigio del Mizukage e dell'intera Kiri.
    Il suo obiettivo questa volta era quello di scortare un Genin dalla Prigione al Palazzo del Mizukage, poichè dovevano essere estrapolate le informazioni segrete e preziose che quest'ultimo aveva venduto ai nemici del Mizukage.
    *Sono arrivato.*
    La Prigione era un edificio esteso più in altezza che in larghezza e occupava una superficie abbastanza estesa. Le pareti erano dipinte di uno squallido verde militare e sulla facciata principale non vi erano altro che un portone di diversi metri di ferro arruginito e sorvegliato da due Anbu; mentre in alto vi era una piccola finestrella da cui si sprigionava una flebile luce giallastra.
    I due Anbu invitarono Kurogane a presentarsi, ma fu sufficiente mostrare la missiva del Kage, affinchè i due riprendessero la loro posizione originaria senza proferi parola. Kurogane attraversò il portone e una sensazione di incomprensibile oscurità e orrore pervase l'animo del Genin.
    La puzza di sangue era diffusa nel luogo, che si estendeva su un grande atrio circolare e da cui a loro volta si dipartivano innumerevoli corridoi bui e stretti, come piccole gallerie e da cui si intravedeva alcuna luce. Un omaccione dalla carnagione scura e con una divisa diversa da tutte le altre che aveva potuto ammirare, si presentò a Kurogane invitandolo a seguirlo per raggiungere la prigione prefissata. Kurogane annuì e seguì l'omaccione mulatto senza che nessuno dei due prendesse parola sulla missione in atto. Ogni tanto strazianti urla provenivano dai vari corridoi non illuminati senza far capire ai possibili visitatori cosa stesse succedendo. Tutti in quel luogo sembravano tuttavia, essere incolumi allo sgradevole odore di sangue marcio e impassibili alle urla incessanti dei prigionieri.
    Dopo un percorso non molto semplice da ricordare, Kurogane arrivò presso una porta di massiccio acciaio senza apertura alcuna, ma con una semplice targhetta lucida su cui erano incisi i numeri 1278. Kurogane estrasse la chiave di ferro arruginito e notò che vi era lo stesso codice riportato sulla base della chiave, anche se non del tutto leggibile.
    Potete andare, d'ora in poi il prigioniero è nelle mie mani. Addio.
    La guardia guardò torvo Kurogane e senza proferir parola ritornò alla sua posizione nell'atrio. Kurogane infilò la chiave nella toppa e dopo due scatti assordanti la porta d'acciaio cedette e si aprì. Kurogane la spalancò e con tutti i sensi attenti e con la massima concentrazione si apprestò ad entrare e incontrare il furbo ed astuto parigrado.

    CITAZIONE
    Kurogane Sokuda
    Condizioni Fisiche: Eccellenti
    Condizioni Mentali: Eccitato, ma fortemente attento e concentrato
    Chakra: 100/100
    Equipaggiamento:
    -5 Shuriken
    -5 Kunai
    -5 Fumogeni
    -5 Cartabombe

     
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  3. Ranuccio
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    Kusanagi Hayato si trovava al secondo piano, nella sua cella. Sdraiato sul duro letto, guardava il soffitto bianco con occhi inespressivi. Due mesi di dentenzione, in cui il tempo pareva essersi fermato. Non c'erano finestre - fatta eccezione per qualche feritoia al piano terra - e quindi era difficile stabilire persino se fosse giorno o notte. Secondo i suoi calcoli, in quel momento doveva essere le tre di pomeriggio, ma poteva benissimo darsi che si fosse sbagliato e fossero le undici di mattina. L'unico segnale che scandiva le giornate era la voce delle guardie che ogni sera alle nove ordinava di spegnere le luci e dormire. Oggi, fortunatamente, avrebbe rivisto la luce. L'avrebbero interrogato al Villaggio, e quindi gli era stato detto che un incaricato sarebbe passato a prenderlo. Magra consolazione. Proilmente gli sarebbe toccata la tortura o qualcosa di peggio, in fondo erano noti i metodi usati dagli Anbu per scucire informazioni ai detenuti. In ogni caso, avrebbe parlato, gli avrebbe detto tutto quello che volevano sapere. Per lui era comunque finita: forse non sarebbe stato giustiziato, ma non sarebbe stato libero per almeno una decina d'anni. Sempre che le accuse a suo carico non si fossero aggravate. L'avevano "beccato" dopo aver venduto un prezioso rotolo che conteneva informazioni segrete. I compratori erano riusciti a fuggire, ma lui - per inesperienza e per stupore, dato che si era trovato davanti tre Jonin - era stato catturato. D'altra parte non era abituato a trattare merce di quel genere. Di solito, si limitava a furti nelle case dei ricchi o al massimo a traffico d'armi.
    Hayato sospirò a lungo, e si mise una mano sugli occhi color nocciola. Sentiva sotto la nuca, attraverso i biondi capelli corti tagliati sottili, il ruvido cuscino, una sensazione che lo accompagnava tutte le giornate e che stava cominciando a odiare.
    Un rumore di chiavi lo risvegliarono dal suo tepore.
    - Questo è il Mukenin. Presta attenzione e consegnalo al più presto - disse il secondino in tono autoritario, rivolto a un giovane ragazzo che avrebbe scortato il criminale a Kiri. Quindi, girò i tacchi e si diresse con passo militare verso la porta alle sue spalle.
    Hayato si alzò, con le mani dietro la schiena - obbligato a tenere quella posizione dalle manette - si guardò intorno, quindi fissò gli occhi sulla guardia, quel giovane ninja.
    - Scusami, sai drimi l'ora?
    Le sue parole erano quasi scherzose, in fondo per lui quello era un viaggio di piacere, più o meno. Avrebbe rivisto la luce del solo dopo tanto tempo, e il suo viso sarebbe stato accarezzato dal vento. Non vedeva l'ora di uscire da quell'inferno.

    CITAZIONE
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Allegro
    Chakra: ???

     
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    kage

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    Il ragazzino si rivelò essere più "decente" di quello che Kurogane si aspettava di dover sopportare. Aveva corti capelli biondi che ricadevano a malapena sulle orecchie, una pelle chiara e intense iridi color nocciola che ben si sposavano con i colori chiari del resto del suo corpo. La sua espressione stupì Kurogane, era allegro e sembrava quasi convinto di poter ammirare l'aria fredda di Kiri e il forte profumo di mare che raggiungeva costantemente il Villaggio della Nebbia grazie ai venti costanti che soffiavano violenti.
    Sono le 7 del mattino, ora ti consiglio di seguirmi senza fare brutti scherzi o sarò io a torturati personalmente. Il Mizukage aspetta te.
    Invitò così il Genin prigioniero a camminare dinanzi a lui in modo tale che Kurogane potesse controllare ogni suo movimento da un'angolazione decisamente migliore.
    Attraversarono i bui corridoi che conducevano dal secondo piano all'atrio dove dietro una scrivania di legno di ciliegio chiaro risiedeva la guardia mulatta che poco prima si era congedata da Kurogane.
    Vado dal Mizukage. Addio.
    Fredde erano le parole di Kurogane, che da perfetto lupo solitario difficilmente concedeva parole di troppo agli sconosciuti e non vedeva l'ora di porre fine a quello stupido compito che gli era stato affidato. Non c'erano possibilità di macchiare di sangue il freddo terriccio di Kiri in quella noiosa missione, non vi erano spiragli di possibili combattimenti o di confronti con altri ninja. Difficilmente gli amici di Kusanagi avrebbero tentato un salvataggio impossibile all'interno del supersorvegliato Villaggio della Nebbia, le cui guardie non avrebbero esitato a spargere un po' di sangue qui e lì, proprio come Kurogane.
    L'enorme portone d'acciaio si spalancò ancora una volta, rivelando una luce molto pallida e invandendo l'interno della squallida prigione di una piccola quantità di nebbia che ben presto si sarebbe dissolta nel nulla.
    Il Genin era fuori dalla Prigione ora e sembrava finalmente felice di poter respirarare aria pura e di sentire il freddo gocciolio della foschia sulla propria chiara pelle.

    CITAZIONE
    Kurogane Sokuda
    Condizioni Fisiche: Eccellenti
    Condizioni Mentali: Eccitato, ma fortemente attento e concentrato
    Chakra: 100/100
    Equipaggiamento:
    -5 Shuriken
    -5 Kunai
    -5 Fumogeni
    -5 Cartabombe

     
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  5. Ranuccio
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    Scappare? Aveva accarezzato l'idea piùù volte, ma sapeva che era una impresa impossibile. Tuttavia, da quando gli avevano comunicato che sarebbe stato trasportato a Kiri, aveva iniziato a pensarci sempre più spesso, fino a creare dei veri e propri piani di fuga. Inutili piani di fuga. Se c'era una cosa che aveva appreso durante gli anni da ladro era che l'improvvisazione pagava sempre, nelle situazioni più critiche. D'altra parte, se il tentativo di scappare fosse fallito, la condanna si sarebbe notevolmente aggravata. Il gioco valeva la candela?
    Con aria rilassata e serene, Hayato iniziò a parlare alla sua guardia
    - Allora, sei un Genin? Un Chunin? Chissà che rottura portare in giro un prigioniero per tutto il Villaggio. Mi spiace averti disturbato amico.
    Le manette erano proprio strette. Dubitava che sarebbe riuscito a sfilare i polsi. Forse con un kunai... Fortunatamente, in caso di necessità, la sua Kekkai Genkai gli permetteva di combattere anche senza mani. Probabilmente se in carcere avessero saputo questo particolare, avrebbero preso più provvedimenti, e questo andava indubbiamente a suo vantaggio.
    Lo shinobi era al suo fianco, mentre i due percorrevano la strada lastricata che conduceva verso Kiri. Il viaggio sarebbe durato all'incirca un'ora. Non appena furono passati una ventina di minuti, Hayato seppe che il carcere era abbastanza lontano e che gli Anbu non sarebbero potuti intervenire, in caso di bisogno. Attivò la sua innata, e granelli di sabbia nera cominciarono a fluire dal terreno, a circa una decina di metri dietro di loro. Poichè non facevano alcun rumore, sarebbe stato pressochè impossibile accorgersi di loro, ovviamente a meno che si avessero gli occhi sulla nuca. Dopo nemmeno un minuto, la sabbia si compattò in una ventina di sferette grandi come biglie, quindi piovve contro lo shinobi, a una velocità piuttosto elevata. Sfruttando la confusione che si sarebbe prodotta, Hayato balzò verso sinistra, cercando di lasciare la strada ed entrare fra gli alberi, dove sarebbe potuto scappare indisturbato. Sarebbe bastato anche un solo secondo di distrazione, per la sua guardia, e lui avrebbe potuto fuggire indisturbato.

    CITAZIONE
    Stato Fisico: illeso
    Stato Mentale: concentrato
    Chakra: 75/100

    SPOILER (click to view)
    Livello 1 (genin)
    Al ninja che utilizza questa innata è permesso muovere fino a 15 kg di polvere di ferro, ricavandola dal terreno.
    - Si possono muovere oggetti metallici delle dimensioni massime di un kunai fino a 2,5 metri di distanza (dopo di che cadono a terra inerti).
    - Si può controllare Sabbia di Ferro fino a 15 m.
    - Durezza della sabbia pari al ferro
    Chakra: 5 a turno

    Satetsu Shigure (Pioggia di sabbia di ferro)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Ricorrendo a questa tecnica si concentra la sabbia di ferro in un numero variabile di sfere di metallo (20 per ogni livello dell'Innata utilizzato), che saranno lanciate contro l'avversario da una distanza minima di 5 metri. Le sfere sono poco precise ma grazie alla loro alta velocità, riescono a perforare numerose difese di media entità. Ogni sfera può causare danni di medio/lievi.
    Livello: C Costo: 20
     
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    kage

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    Le parole del prigioniero si dispersero nel vento senza che ad esse seguisse una risposta da parte del Genin di Kiri. Non era nella sua indole parlare di tali frivolezze e di consumare fiato con qualcuno di un livello così basso e dalla fama ignobile. Senza mutare la propria espressione, Kurogane diede una spinta al prigioniero invitandolo a camminare e a proseguire su quella direzione senza perdersi in chiacchiere inutili. Improvvisamente accadde qualcosa di strano, ma allo stesso tempo imprevedibile. Delle piccole e quasi impercettibili ombre sferiche colorarono il terreno su cui i due ninja stavano calpestando e man mano che i secondi passavano, le ombre si facevano sempre più grandi e minacciose. Capendo che doveva trattarsi di un attacco da parte del prigioniero o di qualcuno, Kurogane saltò in avanti con una capriola a mezz'aria e notò che una miriade di sfere corvine puntavano contro di lui. L'attacco tuttavia era molto veloce e di sorpresa e pertanto Kurogane non riuscì ad evitare totalmente l'attacco. Diverse sfere gli sfreggiarono il volto e lo colpirono sui fianchi e sugli arti superiori; dopottutto era impossibile schivare un'offensiva simile a mezz'aria. Atterrò sul suolo freddo, e ora anche nero per la strana sabbia di cui erano costituite quelle sfere, con un'espressione di dolore e notò che dai tagli procuratisi scendevano copiose alcune gocce di sangue. Immediatamente un senso di sete di sangue e incredibile voglia di lottare pervasero il corpo e la mente dello Squalo, i suoi geni erano predisposti a questo tipo di reazioni una volta entrati in contatto anche con piccole gocce di sangue. Intanto il prigioniero si era dissolto tra alcuni alberi a sinistra, come dimostrava un pezzo di stoffa della sua tunica, rimasta impigliata in una pianta di rovi.
    E così vuoi giocare eh? D'accordo, parte la caccia!
    A gran velocità Kurogane si tuffò nella piccola radura, che conduceva dopo qualche kilometro al deposito degli equipaggiamenti degli Anbu e di certo quello non sarebbe stato un rifugio utile alla fuga del ragazzino. Kurogane correva sempre più veloce fin quando non notò la magra figura del prigioniero, che con le mani legate dalle manette di metallo, correva molto più lentamente rispetto al normale. Una volta arrivato a circa 5-6 metri dal suo obiettivo, Kurogane compose dei sigilli e lanciò un getto d'acqua dalla bocca in direzione del prigioniero, con l'obiettivo di destabilizzarlo e farlo cadere. Solo cosi avrebbe potuto dare una lezione al disobbediente Genin...

    CITAZIONE
    Kurogane Sokuda
    Condizioni Fisiche: Eccellenti
    Condizioni Mentali: Eccitato, ma fortemente attento e concentrato
    Chakra: 85/100
    Equipaggiamento:
    -5 Shuriken
    -5 Kunai
    -5 Fumogeni
    -5 Cartabombe

    SPOILER (click to view)
    Suiton: Mizurappa
    Tipo: Ninjustu
    Sigilli: Capra
    Descrizione: Violento getto d'acqua sparato orizzontalmente dalla bocca dell'utilizzatore, con la caratteristica di essere un justu estremamente rapido e veloce. Il diametro è di circa 2 metri ed ha una forza sufficiente ad eliminare un kage bushin e a spazzare lontano di molti metri un avversario, benchè provochi solo danni lievissimi da impatto.
    Grado: C Costo: 15, 20 se non in presenza d'acqua
     
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  7. Ranuccio
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    Senza mani quel combattimento sarebbe stato molto, molto difficile. Aveva davanti un velido ninja di Kiri. Questi aveva schivato la sua Satetsu Shigure - non aveva danni sul suo corpo - e in pochi secondi l'aveva raggiunto senza troppi sforzi, e infine l'aveva atterrato con una tecnica Suiton. La scelta più saggia sarebbe stato scappare, ma probabilmente il nemico gli sarebbe stato di nuovo alle costole in qualche minuto. Dunque, l'unica alternativa che gli rimaneva era combattere, e tentare di mettere fuori gioco l'avversario, per lo meno per il tempo che bastava a darsela a gambe.
    - D'accordo, allora diamoci dentro. Non trattenerti, mi raccomando.
    Si alzò, voltandosi verso la guardia. Sul suo volto c'era un sorriso, perchè dopo tutto sgranchire un po' i muscoli intorpiditi gli faceva piacere. D'altra parte, per un uomo le cui aspettative di vita erano piuttosto brevi, tanto valeva gustarsi ogni secondo. "Beh... Con queste manette credo proprio che non potrò compiere sigilli", pensò cercando di muovere i polsi doloranti. Poco male. Aveva giusto qualche tecnica di Konoha - appresa durante i suoi vagabondaggi - da mostrare a quel ninja.
    Scattò in avanti, compiendo i pochi metri che li separavano in un attimo. Anche se la sua forza non era eccezionale, la sua velocità non aveva niente da invidiare a quella degli altri shinobi. Poi, arrivato a un metro di distanza, spiccò agilmente un salto, roteò su sè stesso, e infine tentò di colpire la testa dell'avversario con il tallone destro, quindi la sua spalla destra con il piede sinistro. I due calci erano slegati l'uno dall'altro, per cui schivarne uno non avrebbe pregiudicato la riuscita dell'altro.

    CITAZIONE
    Stato Fisico: lievissimi danni alla schiena
    Stato Mentale: concentrato
    Chakra: 65/100

    SPOILER (click to view)
    Vento della Foglia
    Tipo: Taijutsu
    L'esecutore, prende una corta e veloce rincorsa verso l'avversario, con un aumento di velocità del 10%. Una volta arrivato a circa un metro di distanza da esso, l'esecutore compie un salto, inziando a ruotare su se stesso in senso orario, arrivando così a sferrare sul volto o sul busto dell'avversario un potente calcio portato col tallone della gamba destra, poi, continuando a ruotare su se stesso, colpirà nuovamente il volto o il busto dell'avversario con il piede della gamba sinistra. Evitare il primo calcio non pregiudica l'esecuzione del secondo. La tecnica causa danni lievi.
    Consumo: 10
     
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    kage

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    SPOILER (click to view)
    come concordato, Kurogane Sokuda non esiste più, il suo posto viene preso da Suzaku Uchiha.


    Il prigioniero era deciso a fare sul serio, nonostante avesse le mani legate dalle manette e non potesse pertanto eseguire i sigilli necessari per i suoi ninjustu, era deciso più che mai a fuggire. Si scaraventò su Kurogane con una forza impressionante e con una velocità fuori dal comune cercando di atterrarlo con una serie di calci. Improvvisamente qualcuno fece la sua comparsa, un'entrata decisamente trionfale. Con scatti fulmineii afferrò con le mani, le gambe del Genin prigioniero e lo scaraventò in aria facendolo atterrare sul freddo terriccio boscoso.
    Era Suzaku Uchiha, un Genin del Villaggio della Foglia accorso in quel luogo con obiettivi ben precisi.
    Voi ninja della Nebbia siete davvero patetici, non riuscite nemmeno a mettere al tappeto qualcuno che ha le mani legate. Secondo quanto concordato dal Mizukage e dall'Hokage adesso sono io che prendo le redini di questa missione. Tu piuttosto, va a parlare con il tuo Kage, ha qualcosa da dirti. Qui mi spiccio io addio.
    Fredde e taglienti risuonarono nella mente del Genin di Kiri le parole di quello sconosciuto ragazzino dallo sguardo vuoto, ma allo stesso tempo ipnotizzante e profondo. Dal suo volto non traspariva emozione alcuna, anche se il tono della voce faceva ben intendere che era alquanto irritato e scocciato. Kurogane senza voler ribattere, si voltò e prese a correre tra il fitto sottobosco senza sapere esattamente cosa gli fosse successo.
    Bene a noi due ora, voglio divertirmi un po' con te prima di catturarti definitivamente.
    Detto ciò afferrò dal taschino destro un fumogeno e lo fece esplodere sul terreno. Una fitta nube di fumo violaceo si diffuse nell'aria, oscurando ancor di più la vista in quel luogo poco luminoso date le folte chiome verdognole degli alberi che non facevano filtrare molta luce. Immediatamente dietro la nube di fumo, Suzaku compose un sigillo ed eseguì perfettamente due esatte copie illusorie di se stesso. Distinguere attraverso le ombre o la loro incosistenza corporea doveva essere estremamente difficile per un Genin in quelle condizioni e Suzaku approfittò di tale situazione per eseguire una strategia precisa. Sempre coperto dalla nube violacea che si estendeva sempre di più nella circoscritta foresta di Kiri, afferrò due kunai con cartabomba e gli scagliò verso il Genin. Tuttavia, Suzaku li indirizzò verso i Bushin, i quali avevano come obiettivo, quello di fungere da diversivo e coprire i kunai. Pertanto finsero di correre verso il Genin, di cui Suzaku ne ignorava il nome e l'origine, e stringendo entrambi il pugno destro mirarono al volto sporco di terriccio del loro nemico. I kunai erano totalmente nascosti dalle copie e tra fumogeno e scarsa visibilità, senza contare il diversivo dei bushin, sarebbe stato alquanto complicato per il prigioniero escogitare qualcosa di efficace in fretta.
    *Bene vediamo come te la cavi.*

    CITAZIONE
    Suzaku Uchiha
    Condizioni Fisiche: Eccellenti
    Condizioni Psicologiche: Calcolatore e concentrato
    Chakra: 70/80
    Equipaggiamento:
    -5 Shuriken
    -3 Kunai
    -4 Fumogeni
    -3 Cartabombe

     
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  9. Ranuccio
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    Dannazione. Un nuovo nemico si era intromesso e, da come era riuscito a bloccare il colpo, sembrava decisamente più forte del precedente. Se non altro, questo non conosceva la sua innata, carta che poteva giocare a suo favore. Inizialmente, Hayato fu scoraggiato all'idea che la sua fuga si stesse tramutando in un combattimento due contro uno. In tali condizioni, infatti, la sua sconfitta era sicura. La Satetsu era una potente Kekkai Genkai, è vero, ma con le mani legate dietro la schiena era notalmente limitato, e il suo arsenale di tecniche si riduceva così a pochi Taijutsu e un Ninjutsu, forse.
    Fortunatamente, il nuovo venuto - uno shinobi di Konoha - si avvicinò alla guardia e gli intimò di andarsene, sostenendo che non era adatto a quel tipo di compito. Questi se ne andò, obbedendo all'istante. Hayato non aveva capito esattamente la dinamica dei fatti, ma era sollevato nel sapere che il suo nemico sarebbe stato uno solo, anzichè due. Si rialzò da terra con un colpo di reni, mentre il tipo della Foglia aveva già preso l'iniziativa buttando un fumogeno a terra.
    I metri che li separavano erano all'incirca sei, per cui la nube viola non aveva circondato Hayato ma si era semplicemente espansa di fronte a lui. Poco dopo, da essa uscirono due copie dell'avversario, ognuna intenzionata a scagliarsi su di lui con un pugno. Il Mukenin fece qualche breve considerazione: stava combattendo contro un Genin? O un Chunin? Nella penombra della boscaglia era impossibile distinguere le ombre dei cloni. Quindi, era impossibile determinare se si trattasse di Bunshin o di Kage Bunshin. Non voleva certo testarlo sulla sua pelle. Dunque, richiamò sufficiente Sabbia Nera dal terreno, e la dispose di fronte a lui sotto forma di uno scudo di forma quadrata. Anzichè i rumori sordi prodotti da pugni che sbattevano contro il metallo, lo raggiunse il boato di una esplosione. L'onda d'urto lo sbalzò a terra, provocandogli qualche graffio, niente di grave tutto sommato. Si rialzò, guardandosi intorno. Il gas si stava diradando, merito anche della detonazione. Finalmente, aveva ristabilito il contatto visivo con il nemico. La distanza che ora li separava era all'incirca otto metri, cosa che giocava a suo vantaggio. Sarebbe bastato un passo falso, un solo passo falso da parte del ninja di Konoha, e Hayato avrebbe vinto lo scontro. Attaccare per primo, infatti, era per lui molto difficile. Meglio attendere e sfruttare le debolezze dell'avversario a suo vantaggio, no?

    CITAZIONE
    Stato Fisico: lievissimi danni alla schiena, lieve stanchezza
    Stato Mentale: concentrato
    Chakra: 45/100

    SPOILER (click to view)
    Livello 1 (genin)
    Al ninja che utilizza questa innata è permesso muovere fino a 15 kg di polvere di ferro, ricavandola dal terreno.
    - Si possono muovere oggetti metallici delle dimensioni massime di un kunai fino a 2,5 metri di distanza (dopo di che cadono a terra inerti).
    - Si può controllare Sabbia di Ferro fino a 15 m.
    - Durezza della sabbia pari al ferro
    Chakra: 5 a turno

    Scudo Nero
    Descrizione: Dopo aver richiamato una quantità sufficiente di sabbia nera magnetica si va a creare tramite il chakra magnetico una specie di grande lastra di ferro (dimensioni: 1 metro per 1 metro) molto resistente, in grado di difendere il ninja da ogni tipo di taijutsu e anche da ninjutsu, ma solo fino al livello C (tuttavia se viene colpito da più jutsu di questo livello viene distrutto). Inoltre proteggerà il ninja che esegue il jutsu solo da un lato. Una volta alzata a difesa la lastra non si più spostare, almeno non nel turno in cui viene creata.
    Costo: 10 chakra a turno


    Edited by Ranuccio - 1/3/2011, 23:10
     
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    Uno scudo corvino dalle discrete dimensioni si interpose tra il Genin prigioniero e il Genin di Konoha, riuscendo ad annullare tempestivamente l'attacco dei Bushin e delle cartabomba. Suzaku non fu il destinatario di nessun altra tecnica od offensiva da parte del nemico e ciò voleva significare soltanto una cosa, ovvero che il suo avversario stava aspettando il momento giusto per porre fine al duello con una strategia decisamente valida data la situazione critica in cui si trovava.
    Il nemico doveva essere in possesso di una potente e quanto rara Kekkai Genkai, la Sabbia Nera di Suna, la quale oltre ad avere le caratteristiche del ferro aveva anche poteri magnetici considerevoli.
    Suzaku decise pertanto, di tenersi lontano dal suo obiettivo e di sferrare un'altra offensiva a distanza. Afferrò altri due kunai dotati di altrettante cartebomba e li lanciò entrambi contro il nemico dopo essersi portato ad una distanza di circa tre metri dal nemico. I kunai detonarono causando un'esplosione, che dovette costringere il nemico a saltare il più in alto possibile, dato che il punto in cui si trovava il prigioniero era alquanto stretto e la forte esplosione lo avrebbe coinvolto comunque nel caso lui avesse cercato di spostarsi lateralmente o all'indietro.
    A quel punto anche Suzaku saltò verso l'alto mentre eseguiva dei sigilli. Non appena avrebbe intravisto la figura del nemico, avrebbe lanciato contro di esso una palla di fuoco, che sarebbe andata a segno quasi sicuramente data l'impossibilità di schivare colpi mentre si è in aria.
    *E' una strategia alquanto complicata, ma se porta i suoi frutti avrò la vittoria in tasca, mio caro amico.*

    CITAZIONE
    Suzaku Uchiha
    Condizioni Fisiche: Eccellenti
    Condizioni Psicologiche: Estremamente attento ai movimenti del suo nemico
    Chakra: 70/80
    Equipaggiamento:
    -5 Shuriken
    -1 Kunai
    -4 Fumogeni
    -1 Cartabombe

     
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  11. Ranuccio
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    CITAZIONE
    Missione Completata.
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