Eiji Okuda VS Light Mustang Nara

Il colpo andò parzialmente a segno, e il Nara ne uscì solo lievemente ferito al fianco, mostrando ottimi riflessi. Eiji non fu poi tanto sorpreso, non sperava certo di concludere l'incontro con un solo attacco. Ma, in ogni modo, quello era stato un buon modo per aprire le danze.
Con la coda dell'occhio vide lo Yoyo dirigersi nuovamente contro di lui, provenendo da destra. La sua traiettoria era imprecisa, e il motivo era piuttosto semplice: l'avversario stava tentando un colpo alla cieca, letteralmente, dato che era privo, ancora per pochi secondi, della vista. Il ragazzo di Suna piegò le gambe accovacciandosi a terra, posando la mano sinistra contro il suolo per mantenersi in equilibrio. Con la destra reinfoderò la katana, per il momento non gli sarebbe servita, per cui era meglio liberarsi dall'intralcio. Lo Yoyo passò sopra la sua testa, senza arrecargli nessun danno. Eiji stava per contrattaccare nuovamente, ma Light lo precedette, lanciando una piccola sfera alle sue spalle. Prima che il ragazzo di Suna potesse capire di cosa si trattava, la sfera esplose lanciando un fortissimo bagliore di luce, che lo acceccò. "Occhio per occhio...", si disse, seccato. La sua posizione, al momento, non era delle migliori. Accovacciato a terra, distante dall'avversario tre metri - decisamente troppo poco in una situazione simile - e privo della vista. Pensò di muoversi alla cieca, come aveva fatto Light poco prima, per allontanarsi qualche metro. Tuttavia, quando provò ad alzarsi, ogni muscolo del suo corpo era stranamente intorpidito, innaturalmente rigido. Gli fu chiaro immediatamente cosa stava succedendo.
- Il Controllo dell'Ombra, eh?
Doveva ammetterlo. Light si era comportato davvero abilmente, riuscendo a intrappolarlo. Non c'erano dubbi. Non solo i suoi parametri fisici erano migliorati, ma anche le sue abilità strategiche erano nettamente superiori al loro ultimo scontro. Sembrava che questa volta non sarebbe stato tanto facile sconfiggerlo. E questo gli riempiva l'animo col desiderio di sconfiggerlo. Il sorriso era scomparso dal suo volto, lasciando il posto a un'espressione fredda e concentrata. Al momento, ogni fibra del suo corpo era impegnata nello scontro, e niente l'avrebbe potuto distrarre.
- Complimenti. Sei stato bravo...
L'effetto della bomba luce stava ormai scomparendo, e Eiji cominciava a riacquistare la vista, benchè al momento fosse ancora sfocata. La sagome di Light era di fronte a lui, tremolante come uno spettro. Il Controllo dell'Ombra l'aveva obbligato ad mettersi in posizione eretta, come il suo avversario, e comporre il sigillo Topo. Ora le sue possibilità d'azione erano notevolmente ridotte. Per un qualunque ninja, quel jutsu avrebbe impedito irrimediabilmente di attaccare e di difendersi. Ma lui non era un ninja qualunque. Per attaccare e difendersi non avrebbe avuto bisogno di muoversi: attivò il campo magnetico, e Sabbia Nera cominciò a fluire lentamente dal terreno, disponendosi attorno a lui.

Eiji scrutò il suo avversario. Fra non molto avrebbe attaccato, per lo meno finchè la sua innata fosse stata attiva. Giusto. Perchè nel precedente scontro, in effetti, il Controllo dell'Ombra aveva mostrato di avere una durata limitata. Quindi, teoricamente, bastava aspettare per potersi liberare. O almeno queste erano le supposizioni del ragazzo di Suna. Su una cosa, sicuramente non si era sbagliato: senza farsi troppo attendere, Light prese in mano un oggetto metallico, un'arma dalla strana forma. Eiji non perse tempo e iniziò a concentrare chakra nei capelli; questi si allungarono, andando a coprire prima le spalle, poi il busto e infine le gambe. Occhi e piedi rimasero scoperti. Fu questione di secondi. Un piccolo proiettile di fuoco e un colpo di Yoyo furono scagliati contro di lui, ma fortunatamente senza arrecargli alcun danno.
"A quanto pare, attraverso quella strana arma cilindrica concentra e rilascia il chakra. Davvero ingegnoso. Ho già visto qualcosa di simile in passato, come i Tirapugni... Ma niente a questo livello di precisione", riflettè Eiji. A quanto pareva, il Nara aveva allargato il proprio arsenale. "Usare la Satetsu ora sarebbe uno spreco di chakra. Preferisco attendere ancora un po', e vedere fin dove arrivano i miglioramenti di Light. Ha una buona velocità e riflessi altrettanto rapidi. Come nello scorso scontro, tende a preferire il combattimo ravvicinato, dove può usare la sua innata. Ovviamente". Per il momento raccogliere informazioni e studiare l'avversario era la scelta migliore. Temporeggiare non lo entusiasmava, certo, ma per ora non poteva fare altro; per lo meno finchè non avrebbe potuto muoversi. Poi sarebbe passato al contrattacco, un contrattacco efficacie e letale. Aveva già sviluppato diverse strategie, e non vedeva l'ora di metterle in pratica. Del tutto tranquillo, manteneva la conversazione. I battiti del suo cuore avevano subito una impennata, quando l'Hari Jizo, ancora non del tutto completo, era riuscito a proteggerlo dagli attacchi avversari. Ora, però, erano tornati regolari. I suoi occhi verdi, freddi e inespressivi, passarono sul volto di Light, nel tentativo di rubargli una emozione, di notare una qualsiasi contrazione del viso che potesse tradire un pensiero, una decisione, una esitazione. Qualsiasi cosa.

Light era impassibile, gli occhi imperscrutabili come un cielo assente da ogni nuvola. I secondi passava, l'aria accarezzava i capelli di entrambi in quella landa desolata. Mezz'ora fa nè Eiji nè tantomeno il suo avversario avrebbero immaginato di trovarsi in una simile situazione, e forse, fra un'altra mezz'ora, ognuno avrebbe proseguito per la sua strada. Qualunque cosa fosse successa, in qualunque modo sarebbe finito lo scontro, solo uno di loro due avrebbe primeggiato, schiacciando a terra l'altro. Questa era la legge dei ninja, questa era la legge dell'intero universo. Un combattimento amichevole? Entrambi sapevano bene che era molto più di un combattimento amichevole. L'avevano saputo fin dal principio. Mettevano alla prova sè stessi, prima che l'avversario, col sangue che pulsava nelle vene e il cuore che palpitava nel petto.
I capelli si erano ormai ritirati, e la difesa di Eiji era per il momento caduta. Rimaneva la Sabbia Nera, fluttuante intorno a lui, l'unico baluardo a cui affidarsi.
Light scagliò ancora contro di lui due proiettili di chakra katon. Questa volta, il colpo andò a segno. Sulla parte destra del petto, la maglia bianca venne lacerata e la pelle, sotto, si arrossò terribilmente. Poi, dopo qualche secondo, la carne bruciata si ricoprì di piccole bolle. Eiji provò un dolore pungente, che dopo qualche secondo se ne andò per lasciar spazio a un fastidio prolungato, al sentore che una miriade si spilli stessero affondando nelle sue due piccole ferite. Non era niente di grave, una ustione lievissima, poco di più. Una smorfia passò sul volto di Eiji, per poi scomparire immediatamente.
Poi, improvvisamente, l'avversario fece cadere l'arma di forma cilindrica, e, con le mani nuovamente libere, compose un sigillo. Non si trattava del Topo, il classico sigillo per il Controllo dell'Ombra. Di cosa si trattava? Il ragazzo di Suna ebbe subito la risposta che cercava: l'ombra di Light si divise in una moltitudine di strisce nere, e queste, abbattutasi sul suo corpo, lo avvolse totalmente.
"Poco male. Non potevo muovermi prima, non posso muovermi ora. Non so in cosa consista esattamente questa tecnica, e non m'importa più di tanto. Se non sbaglio è passato un minuto circa da quando ha attivato il Controllo dell'Ombra. Ancora poco e sarò libero. Devo solo aspettare", riflettè. La cosa, tuttavia, cominciava ad annoiarlo. Si, doveva aspettare, ma niente gli vietava di ingannare l'attesa. Prima che l'avversario potesse attaccare di nuovo, la Sabbia Nera schizzò verso l'alto, a cinque metri sopra le loro teste, concentrandosi man mano in una ventina di spiccole sfere. Il tutto non durò che pochi secondi. Bastò un pensiero, e le sfere, automaticamente, caddero ad alta velocità dal cielo in una nefasta piogga. La distanza che separava Eiji dal suo avversario era piuttosto ridotta, solo tre metri; questo non gli impediva tuttavia di dirigere l'attacco così che, colpendo un'area di quattro metri quadrati, circondasse Light alle spalle e ai fianchi, togliendogli ogni via di fuga. E il ragazzo di Suna si sarebbe goduto lo spettacolo in prima fila.