Apprendimento Tecnica del richiamo - Cancello demoniaco (Kuchiyose Rashoumon)

Light Mustang Nara

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  1. AndreaZena93
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    Tecnica del richiamo - Cancello demoniaco (Kuchiyose Rashoumon)
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: Cavallo, Cane, Drago, Tigre
    Il ninja si morde entrambi i pollici, compone i sigilli e poggia le mani a terra, evocando un enorme scudo di ferro, con una larghezza di base di 50m, un'altezza di 100m ed uno spessore di 20m, in grado di parare pressoché tutte le tecniche. Il cancello rimane in gioco nel turno in cui è stato evocato, dopo di che scompare.
    Consumo: 100

    CITAZIONE
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    Quanto tempo che non venivo qui, quasi non ricordavo la strada. Light prese una lunga boccata d' aria fresca che rinfrescò la temperatura interna del corpo poi si incamminò verso l' entrata di Heaven Temple. All' entrata delle mura vi erano 2 guardie con stretta in pugno una grossa Nagigata. Bloccarono la via d' accesso sbarrandola con le proprie armi che andarono ad incrociarsi. "Straniero da qui in poi solo chi ha il permesso di entrare potrà passare e lei non è ammesso qui." Il Nara le osservò poi proferendo parola cercò di spiegare il motivo della sua venuta, "Scusate se vi contraddico ma io sono già entrato qui una volta, sono l' allievo di Heisui Wolfwood. E' stato quasi un anno fa" le guardie come se non avesse aperto bocca negarono un' altra volta l' entrata "Ci spiace ma lei non può entrare". Ed io che volevo chiedere al Gran Monaco se poteva insegnarmi una nuova tecnica... vediamo se almeno Ryuk si ricorda di me "Scusatemi non è che potreste chiamarmi Ryuk, vorrei parlargli un momento" un' altra volta le guardie risposero negativamente. Un' idea balenò nella mente di Light. La mise quasi subito in pratica. Stese il braccio verso la guardia alla sua destra, convogliò il chakra all' interno del arto e dopo averlo incanalato fino al palmo della mano rilasciò il Fuuton contro l' uomo armato. Questo come se nulla fosse venne spinto all' indietro entrando all' interno delle mura che circondavo Heaven Temple. "Spero vi basti come dimostrazione. Questa è una vostra tecnica, il Palmo del Buddha" l' uomo non colpito osservando il ragazzo quasi con la bocca aperta diede il suo consenso. Il giovane Anbu dirigendosi verso quello colpito lo aiutò ad alzarsi porgendogli le proprie scuse, "Scusami ma era l' unico modo che mi è venuto in mente per poter entrare con il vostro consenso, a proposito sai dove posso trovare Ryuk devo parlargli come già vi ho detto prima" Scuotendosi un po' per eliminare la polvere ed il terriccio sui vestiti la guardia indicò la strada. Light percorrendola rimembrò i ricordi della sua prima visita. Quella piccola via portava all'edificio principale, luogo di culto e di meditazione in cui viveva il Grande Monaco. Attorno all'edificio principale c'erano alcune casupole in cui dormivano le guardie e gli altri monaci. Sul retro un enorme giardino faceva da parco giochi ai ragazzini che giocavano ridendo in perfetta serenità con ciò che li circondava.
    Entrato nell' edificio notò la presenza di molti monaci in meditazione tra questi anche il ragazzo. Si avvicinò rimanendo in rigoroso silenzio.
    Si sedette vicino iniziando anch' esso a meditare. Passò un' oretta abbondante prima che la seduta finisse.
    Si alzò in piedi seguito a ruota dal Nara che notò anche la crescita del ragazzo sotto il piano fisico. Era più robusto e alto dall' ultima volta che l' aveva visto. Poggiandogli una mano sulla spalla lo salutò, "Ciao Ryuk è un po' che non ci vediamo, ti ricordi?" sperava solo di non farci una figuraccia puntando sulla memoria del figliastro di Heisui. "Mmmm si sei, sei, il nome non lo ricordo ma sei l' allievo che venne qui con Zak" felice della risposta continuò a proferir parola, "Si, sono io, mi chiamo Light. Sono venuto qui perché volevo parlare con il Vecchio Monaco, sai dove posso trovarlo?" aspettando una risposta si guardò un po' attorno ammirando l' interno del palazzo con molte rifiniture in puro oro. "Si è nel suo tempio a meditare, non penso gli manchi molto prima che finisca"... Light ringraziando si diresse nell' edificio indicatogli. Entrò quasi in punta di piedi per non disturbare la meditazione. Fu quasi sorpreso quando senza neanche girarsi l' anziano iniziò a parlargli. "Ti aspettavo ragazzo, qual'è il motivo che ti porta in questo luogo sacro?" rimase qualche istante in silenzio poì spiegò i motivi della sua visita, "Sono qui perché vorrei che voi Sommo Monaco mi insegnaste un Jutsu. Il Rashoumon. Me ne parlò Heisui." la risposta non tardò ad arrivare ma non fu proprio quella che Light si aspettava. "Il Rashoumon eh, dato che so che i moventi che ti muovono sono giusti e perché in te crede molto Heisui te la insegnerò ma non sarà un allenamento semplice", le sopraccigli del Nara si aggrottarono, "Ditemi cosa dovrei fare per poter superare questo test" era disposto anche a doversi fare tutta la strada sulle mani fino a Konoha pur di apprendere quella magnifica tecnica. Vi fu qualche minuto di silenzio nella grande sala, Shigekuni, questo il nome del grande saggio, si tolse la parte superiore dell' abito facendola cadere a terra. Il fisico nonostante l' età era perfettamente delineato. Muscoli enormi. Il corpo era segnato da un numero indecifrabile di cicatrici che prendevano la maggior parte della superficie della pelle segno di tante battaglie combattute.
    La lunga barba era raccolta da elastici viola che la mantenevano in perfetto ordine. Gli occhi quasi perennemente chiusi, sopra di essi vi erano delle lunghe sopracciglia. La testa come tutti gli altri monaci adulti rasata.
    "Seguimi ci alleneremo nel mio campo personale." Nessun suono uscì dalle sottili labbra dell' Anbu, lo seguì in rigoroso silenzio.
    Il Monaco appoggiando le possenti mani sui battenti della grossa porta la fece aprire mostrando quello che si celava dietro di essa. Si trattava di un' immensa pianura completamente verde. Alte montagne innevate ne facevano da cornice.
    "Ora è il momento di lavorare ragazzo"... Il Nara si tolse la maglietta ed iniziò un piccolo riscaldamento per i muscoli affermando successivamente di essere pronto per iniziare.
    Shigekuni compose lentamente 4 sigilli, probabilmente per permettere al ragazzo di distinguerli con facilità, si morse entrambi i pollici sbattendoli successivamente a terra. Vi fu una prima nuvoletta di fumo poi quasi dal nulla come succede alle normali creature evocate con la Kuchikyose no Jutsu un enorme portone si posizionò davanti a lui. Era colossale la sagoma che si presentò davanti. La porta aveva le sembianze di un demone, sopra di esso vi era una specie di cornicione ove, ai lati, vi erano degli enormi cilindri di ferro.
    Rimasi li ad ammirare quell' immensa difesa. Lo shinobi sii preparò ad emulare le azione di quello che in quel periodo sarebbe stato il suo maestro. Compose i sigilli, pronunciandoli, "Cavallo, Cane, Drago, Tigre" incrociò le braccia portando i pollici all' interno della bocca, strinse i denti su di essi facendo fuoriuscire alcuni rivoli di sangue necessari per la Kuchikyose. Sbatte prepotentemente i palmi sul terreno, fra di essi si formò il sigillo solito della tecnica ma del colossale scudo non se ne parlava, anzi al suo posto uscì una miniatura in scala di quella che poco prima aveva evocato Shigekuni.
    Light non perdendosi d' animo riprovò ulteriormente ma i risultati non cambiavano.
    Una voce dal nulla tuonò, "Ragazzo ogni tuo tentativo sbagliato ti costerà una penalità. Dato che ne hai già fatti 2 senza alcun successo dovrai arrivare fino a quelle vette lassù e tornare indietro" prese una pausa aprendo leggermente le palpebre tra le quali si intravvedevano le pupille nere pece, "dovrai svolgere tutto questo in un' ora, se non ci riuscirai il tuo allenamento finirà all' istante e non potrai più tornare nell' Heaven Temple"
    L' Anbu guardò le alte vette in cui doveva di li a poco dirigersi. Superavano senza dubbio i duemila metri e la ripidità della scalata sarebbe stato un problema non da poco. Il cervello iniziò a macinare pensieri uno tra tutti Cazzo, se si è sottoposto anche lui a questo allenamento capisco perché ha quel fisico e quelle cicatrici. Iniziò la scalata, agilmente passò da una roccia e l' altra come se nulla fosse. L' aria soffiava fresca sulla pelle del viso e del busto portandogli un po' di sollievo.
    Zigzagando tra i massi e sfruttando l' alta velocità non gli ci volle molto a raggiungere la metà della scalata. Il problema sarebbe arrivato da li in poi... L' aria si sarebbe fatta più pesante e l' aria molto più fredda. La neve prese il posto dei piccoli arbusti che prima circondavano il Nara. I piedi ad ogni passo fatto affondavano sempre di più nella candida stesa aumentandone la difficoltà nel cammino....
     
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