Kuchiyose no Jutsu [Contratto con i Rospi]

Light Nara & Hayato Gempachi

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    Rospi

    "E pensare che poco più di un anno e mezzo fa non riuscivo ad evocare altro che un Girino.
    Ora invece guarda un po', mi trovo sulla capoccia del Sovrano dei Rospi, Eh Gamabunta."

    Parole pronunciate con spensieratezza, pensando al passato. Tono calmo e tranquillo. Quasi in sintonia con la splendida giornata che vi era a Konoha. Il sole splendeva alto in cielo riscaldando sia la mia candida pelle che la sua ruvida e rossastra.
    Il leggero venticello soffiava sui miei lunghi ed argentei capelli...
    Il fumo proveniente dalla pipa dell' immane rospo intossicava l' atmosfera. Una delle cose che non mi andava a genio di quel burbero rospo che si trovava sotto di me.
    Quasi senza pensarci tramutai il mio ultimo pensiero in parole.
    "Perchè non la smetti di fumarti quella pipa gigante, lo sai che odio la puzza che emana"
    "Non rompere brutto insetto, altrimenti fai la loro stessa fine" Pronta e burrascosa arrivò la risposta.
    Ogni qualvolta si toccava quell' argomento il già brutto carattere che si ritrovava peggiorava ulteriormente...
    Cambiando repentinamente argomento tornai a ripensare al passato..."Ti ricordi la prima volta che ho siglato il contratto con voi?
    Inspirando fuori dalla bocca un enorme quantità di fumo con la sua roca voce rispose quasi stizzito. "Purtroppo si.... Maledetto Hayato e perchè ti ha parlato del nostro contratto... La prossima volta gliela farò pagare"
    Il solito, pur di non dire che gli piacevo come evocatore mi trattava a pesci in faccia... Ma in fondo questo era un suo modo per trasmettere il proprio affetto. Sorrisi.
    Ci fu un attimo di silenzio. Chiusi lentamente gli occhi. Come un proiettore in una buia stanza dai miei occhi iniziarono a "fluire" fuori varie scene di quel giorno.
    Stetti li, immobile con le palpebre serrata a rimembrare quella giornata di duri allenamenti.
    [Un anno fa]
    Era una giornata plumbea. Il cielo era pesante, il grigiore si era diffuso ovunque all' interno del villaggio. Il vento soffiava freddo nelle vie del centro cittadino. Una classica giornata di un inoltrato Autunno.
    Il verde delle foglie aveva lasciato spazio ormai da tempo a colori più vivaci, varie tonalità di arancione o rosso si alternavano sulle spoglie chiome degli alberi.
    Ogni passo era accompagnato dallo scrocchiare delle foglie adagiate sul fondo stradale.
    Poche persone si trovavano nelle strade, tutti spaparanzati al calduccio nelle proprie case a riposare spettando che anche l' ultimo dei due giorni di festa finisca per tornare al lavoro.
    Due sagome se si passava vicino ai campi di allenamento si potevano vedere. Ed una di quelle ero proprio io. L' altra apparteneva all' Hokage Hayato.
    Un giorno non troppo pesante per lui così aveva deciso di farmi una sorpresa che sicuramente avrei gradito, almeno a suo dire.
    "Bene Light, ho deciso di farti apprendere una delle mie tecniche. E' il Kuchiyose no Jutsu. Una speciale tecniche di evocazione che richiede la stipulazione di un contratto con un tipo di animale, firmando una pergamena con il sangue."
    Quindi inizia firmando questo qui. Dicendo questo indicò un punto preciso su di una grossa pergamena.
    Ripensando a quello che aveva detto non dovevo fare altro che far uscire un rivolo di sangue e con esso firmare. Portai il pollice verso la bocca e con un piccolo morso con i canini feci uscire il liquido rosso da una piccola ferita sull' ultima falange del dito.
    Mi inginocchiai a terra ed iniziai a scrivere. Macchiai tutte le punte delle dita di rosso e poi impressi la loro forma sulla pergamena.
    Dopo questo processo Hayato continuò nella sua spiegazione.
    "Per effettuare questo jutsu spazio temporale si fa una traccia di sangue sul palmo della mano, e, dopo aver effettuato gli seal del Cinghiale, Cane, Passero, Scimmia e Pecora si poggia la mano a terra. A seconda del chakra utilizzato, appare una animale più o meno grande.
    In questo modo."

    Dopo essersi portato la mano destra alla bocca ed averne morsicato un dito compose molto velocemente i sigilli e, dopo di che, sbatte a terra tale arto.
    Una nuvola di fumo si propagò per circa due metri attorno al punto colpito. Dissolta tale nube davanti ai miei occhi apparve un rospo enorme. Almeno confronto ad un normale rospo comune da stagno. Era alto circa 2 metri, il colore della sua pelle era rosso acceso con alcuni segni blu attorno agli occhi e sulla maggior parte del dorso.
    "Bene, ora che te l' ho mostrato dovrai fare la stessa cosa... Ah se riuscirai ad evocare Gama in un tempo relativamente breve ti mostrerò qualcosa di veramente eccezionale"
    Un sorriso si andò a disegnare sul mio volto. Avrei potuto aggiungere un ulteriore tecnica al mio repertorio. E, non era un semplice Jutsu ma uno di tipo evocazione che risultava utile persino all' Hokage.
    Ed in più, la voglia di vedere ciò a cui si riferiva con l' ultima frase mi stava esaltando. Non sembrava una tecnica di difficile esecuzione.
    Prima avrei iniziato prima avrei messo fine alla mia curiosità.
    Morsi il pollice fino a farne uscire una piccola quantità di sangue. Appoggiai la mano al terreno come mostrato in precedenza, "Kuchiyose no Jutsu"
    attorno alla mano si disegnò un sequenza di sigilli poi una nuvola. Piccola a confronto di quella vista poco prima.
    Non appena si dissolse vidi li un girino.
    La forma che il viso assunse esprimeva tutta la mia delusione e amarezza.
    La voce di Gempachi tuonò dalle mie spalle.
    "Che cos'è questo??? Devi convogliare una maggiore quantità di chakra, spero tu non mi stia prendendo per il culo brutto nanerottolo"
    Quasi sussurrando risposi stizzito mentre subito ritentavo la tecnica. "Tsk, la fai facile vecchio.... non mi hai neanche dato un minimo di indicazioni sul quantitativo da usare"
    Nuova nuvola, nuovo girino richiamato.
    Questa volta però un qualcosa di diverso c' era rispetto al precedente. Oltre che una piccola coda vi erano anche due zampine.
    Un progresso si, ma niente di rilevante. Come se niente fosse ritentai più e più volte. Il massimo risultato però fu una vi a di mezzo tra un rospo ed un girino.
    Era un animaletto color arancio, diversi segni bluastri sul dorso. Occhietti piccoli, una cosa divisa in due e quattro zampette.
     
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    Hayato nel vedere siffatta creatura inorridì ed iniziò a tuonare con la sua profonda voce.
    "Ed io che pensavo fossi uno dei migliori... Ahh quando inizierai a concentrarti seriamente vienimi a chiamare, sarò nel mio studio"
    Mogio, Mogio risposi con voce bassa, quasi flebile con una piccola affermazione.
    Possibile che una tecnica come quella mi venisse così difficile da apprendere. Cosa c' era che non andava. La quantità era troppo poca? Nei prossimi minuti avrei dovuto rispondere a queste domande.
    Posizionai le mani nel sigillo della tigre, chiusi gli occhi così da trovare una maggiore serenità mentale e ritrovare una maggiore calma. Rimasi li, immobile. Solo il petto si alzava a lento ritmo, seguendo la respirazione. Forse passarono una decina di minuti prima che riuscissi a liberare completamente la mente. Anche i muscoli erano più rilassati, ero più sciolto.
    Mi morsi nuovamente il pollice, ormai segnato dai diversi tentativi eseguiti maldestramente in precedenza. La mano destra venne appoggiata al suolo, il solito sigillo si andò a disegnare prima di trasformarsi nel punto di trasferimento del rospo.
    Una candida nuvola si diramò coprendomi per qualche istante la vista poi, dal nel nulla come era apparsa sparì. Al suo posto un rospo di circa 20 centimetri di altezza. La ruvida pelle rossa ed alcuni simboli blu ne facevano assomigliare la creatura a quella evocata come dimostrazione da Hayato.
    Una voce piuttosto gracida uscì da quel piccolo essere.
    "Cosa? Sei soltanto un ragazzino! Se hai in mente di farmi fare qualche lavoretto dammi qualcosa da mangiare! Altrimenti scordati il mio aiuto!!!"
    Meglio che niente, anche se avrei preferito che uscisse direttamente Gama.
    Con voce serena e tranquilla, mentre offrivo un piccolo biscotto che avevo in tasca al nuovo arrivato gli chiesi il nome.
    "Piacere di conoscerti, spero sia di tuo gradimento. Mi chiamo Light Nara. Qual' è il tuo nome?"
    Quasi stizzito per la piccola quantità di cibo offertagli rispose presentandosi. "MI chiamo Gamakichi e, il biscotto era buono, dimmi cosa vuoi che faccia"
    Risposi, descrivendo brevemente la situazione. Il rospo annuendo compì un balzo arrivando in testa ed accovacciandosi in mezzo ai miei candidi capelli.
    Senza farmi troppo caso continuai. La concentrazione era sempre alta, ora avevo un po' più di felicità al mio interno. Ero riuscito a fare abbastanza progressi e in un tempo relativamente breve. Cambiai mano, il pollice destro ormai era un taglio unico. Così passai su quello di sinistra. La quantità di chakra era più o meno la stessa usata nel tentativo precedente. Classica nuvola bianca. Ma anche stavolta qualcosa di diverso c' era. Le dimensioni erano le stesse ma il colore era cambiato. Ora avevo evocato un rospo giallo più cicciotto di Gamakichi e, la prima cosa che chiese fu del cibo. Sembrava quasi che queste evocazioni non facessero altro dalla mattina alla sera. Solo mangiare, mangiare e, giocare.
    Dopo aver salutato il compare posizionato sulla mia testa si accostò in un angolo a gustarsi un altro biscotto.
    "Probabilmente stai sbagliando nella quantità di chakra da usare." Esordì il piccoletto rosso.
    "Devi usarne molta di più se vorrai che le creature evocate siano più forti e robuste."
    Fino li c' ero arrivato... Ma non sapevo con l' esattezza quanto fosse questa parte in più...
    Mi sedetti a gambe incrociate per terra chiudendo nuovamente gli occhi per recuperare un po' di concentrazione perduta.
     
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    Pochi minuti e mi rialzai. Classico morsetto sul pollice, bisbigliai gli seal necessari Cinghiale, Cane, Passero, Scimmia e Pecora.
    La mano venne sbattuta violentemente al suolo. "Kuchiyose no Jutsu"
    Un' enorme nuvola apparse sotto i miei piedi... una scura sagome si poteva intravedere al suo interno. Era qualcosa di sicuramente diverso dai tentitivi precedenti. Al tatto si sentiva una superficie viscida.
    Al dissolversi della bianca fumata piano piano si potevano notare i delineamenti della creatura. Pelle rossastra, simboli simili a tribali del color del mare.
    Mi trovavo ad un' altezza di circa 4 metri. Allo sparir dell' ammasso bianco capii che finalmente si trattava di Gama, il rospo evocato da Hayato all' inizio dell' allenamento.
    C' ero riuscito, dopo molti tentativi ero riuscito a trovare il giusto equilibrio per evocare il grande rospo. Questo, oltre ad indossare una strana collana con, in prossimità della gola, una grossa perla con un Kanji sopra, indossava una tipica armatura da Samurai. Questo poteva far capire la sua propensione alla battaglia, soprattutto la sua utilità in fase difensiva.
    Non mi rimaneva altro che dirigermi verso il palazzo dell' Hokage e far notare a Gempachi i progressi avuti.
    Salii rapidamente le scale, arrivato davanti alla porta dell' ufficio bussai. Dopo aver ricevuto il permesso per entrare oltrepassai la soglia della stanza.
    Seduto sulla comoda poltrona in pelle l' Hokage guardava oltre il vetro della grande finestra, da quel punto si poteva vedere tutto il villaggio di Konoha.
    Sfruttando il riflesso prodotto dalla luce sul vetro senza neanche bisogno di girarsi proferì parola, il solito tono alto e rauco erano perfettamente azzeccati con la personalità della persona che mi stava davanti. "Finalmente ci sei riuscito... Da te mi aspettavo qualcosa di meglio"
    Prese una pausa, giusto il tempo di girarsi e voltare lo sguardo verso di me. "Vieni, ritorniamo al campo così mi potrai mostrare i miglioramenti...."
    Arrivati al campo ed avuto l' ok per eseguire la tecnica iniziai, dopo aver fatto uscire il sangue necessario, a comporre i sigilli richiesti. Terminati urtai violentemente il terreno con il palmo, un suono sordo e cupo anticipò la tecnica spazio-temporale.
    Il grosso rospo apparso nemmeno una decina di minuti prima si ripresentò al richiamo. Incrociate le gambe mi ci sedetti sopra aspettando un commento od un qualche segnale da parte del Sensei. Questo non tardò ad arrivare. "Perfetto ora ti mostrerò una speciale tecnica che ogni possessore di questo contratto deve conoscere"
    Senza formare alcun tipo di sigillo inarcò leggermente la schiena e la testa inspirando aria e riempiendo di conseguenza i polmoni. Poco dopo emise un potente getto color bronzo per parecchi metri di distanza. Dopo aver terminato l' esibizione si ripulì con la mano le labbra sulle quali erano rimaste alcune tracce di quella particolare sostanza.
    "La tecnica che ti ho appena mostrato si chiama Gamayudan. Consiste nel concentrare una modesta quantità di chakra nei polmoni e trasformarla una volta fuori dalla bocca in un olio molto denso e compatto. Ti potrà essere utile sia per limitare i movimenti dei tuoi avversari che aumentare i danni dei Katon Jutsu essendo questo liquido molto infiammabile.
    Provaci."

    Mi alzai rimanendo però sul grosso dorso del rospo. Iniziai a portare il chakra in prossimità dei polmoni ed accumularlo al loro interno. Arrivato ad una quantità che ritenni adeguata iniziai ad inspirare portando la testa leggermente inclinata all' indietro, le braccia seguirono i movimenti del busto portandosi in prossimità dei fianchi. Di colpo rigettai all' esterno la quantità d' aria e chakra accumulati. Dalla bocca uscì un piccolo getto d' olio. Niente paragonanto all' onda eseguita da Hayato che, subito non perse occasione per rimbrottare qualcosa.
    Mi sedetti sull' umida pelle di Gama a riposare, era parecchio tempo che continuavo a richiamare e manipolare il chakra in modeste quantità.
    Il petto si muoveva velocemente in avanti, segno di una respirazione accellerata.
    Avrei aspettato qualche minuto prima di riprendere con il nuovo allenamento... Nel frattempo mi sarei goduto la fresca aria che mi accarezza il viso e muoveva i capelli...
     
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    Terminata la breve pausa tornai all' addestramento. La respirazione era tornata ad un ritmo più o meno basso segno che il breve tempo di riposo avuto era servito a qualcosa.
    Ora potevo riconcentrarmi sul Gamayudan, ripensando a ciò che mi era stato detto da Hayato iniziai ad accumulare il chakra nei polmoni inspirando al tempo stesso una grande quantità d' aria. Aspettai qualche secondo così che il tutto si amalgamasse in modo omogeneo poi, portando la testa nuovamente in avanti, rigettai all' esterno l' olio. La tecnica non era molto differente dal Hi no Hitohuki. Anche se la sostanza differiva di molto.
    Il getto viscoso che sputai fuori dalla bocca era piuttosto sottile, forse un metro di diametro. La lunghezza invece era intorno ai 5 metri. Quindi anche questa volta il problema era nella quantità di chakra raccolta.
    Aspettò qualche secondo prima di ritentare, poi iniziò a focalizzare il chakra che si addensava nei polmoni, quasi potesse vederlo, cercando di dargli forma e controllarlo. Piegò indietro il busto e, raggiunta la quantità ottimale e la giusta compattezza, rigettò all' esterno tramite la bocca la grande massa d' olio bollente. Sentiva il chakra scorrere dai polmoni, attraversare la gola e poi fermarsi un piccolissimo istante tra le guance prima di essere sputato violentemente fuori. Coprì una distanza relativamente alta, circa 15 metri ed aveva un diametro di 3.
    Ripresi una piccola pausa, questa volta di alcuni minuti, poi feci in serie altri due tentativi così da far memorizzare bene sia al cervello che al corpo il tutto.
    “Direi che ci siamo ampliamente, sei riuscito ad apprendere il tutto in modo perfetto.... Ormai abbiamo finito puoi andare a casa”


     
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  5. Ranuccio
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