Apprendimento Controllo del Chakra

per Akira Akimichi

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    kage

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    Controllo del Chakra (Livello I)
    Restrizione: Allenamento di 6 post
    Il ninja migliora il controllo del chakra, riuscendo a gestire con più precisione le proprie energie. Questo si concretizzerà in una maggiore velocità nell'esecuzione delle tecniche, giacchè risulterà più facile e immediato impastare il chakra. Si avrà accesso alla tecnica Oukashou.

    Era un giorno particolarmente importante per il Genin Akira del Clan Akimichi. Nonostante insieme alla propria famiglia avesse reciso ogni tipo di rapporto con la sede centrale del Clan a Konoha e con tutti gli Akimichi di quel Paese, Akira era pronto per uno dei riti di iniziazione più famosi e importanti del Clan. Raggiunto il grado Genin, dopo aver superato brillantemente gli esami dell'Accademia Ninja, un Akimichi riceveva la possibilità di allenarsi duramente con il Capoclan per poter sviluppare un controllo maggiore del proprio chakra. Era un'occasione unica, riservata soltanto ai più promettenti shinobi del Clan. La divisione dal Clan di Konoha quindi, non aveva fatto perdere le tradizioni tipiche della Famiglia che da generazioni detiene il potere di controllare il proprio tessuto adiposo.
    Con un'emozione forte che lo rendeva teso e rigido, ma con uno sguardo che trasmetteva sicurezza e tranquillità, dote che soltanto pochi potevano vantarsi di avere, Akira bussò alla porta del dojo dove avrebbe dovuto iniziare l'allenamento con il Capoclan Abel. Abel Akimichi era stato uno degli strenui fautori della divisione del Clan, in seguito all'influenza delle organizzazioni criminali che basavano il proprio concetto di forza e potenza soltanto sull'aspetto esteriore. Per ciò che Abel era riuscito a concretizzare, era stato nominato all'unaniminità nuovo Capoclan della sezione di Kiri degli Akimichi.
    -Avanti Akira entra, ti sto aspettando.-esordì una voce rude e possente dall'altra parte della stanza. Un brivido percorse la schiena di Akira, il quale facendosi forza e coraggio, fece scorrere la porta di legno lateralmente ed entrò nella sala. Era una stanza decisamente grande di circa quaranta metri di larghezza e di lunghezza, adibita all'allenamento di pochi soggetti e su specifiche conoscenze. Su una sedia, somigliante più ad una poltrona, vi era Abel, mentre sulla parte alle sue spalle era gelosamente custodito un ritratto del primo Capoclan di Kiri.
    -Bene, il grande giorno è arrivato vero? Oggi ti inizierò a come poter controllare maggiormente il tuo chakra, per poterlo successivamente incanalare nei tuoi colpi e combinarlo con le tecniche della nostra preziosa innata. Perfetto, cominciamo.-Abel si alzò e avanzò verso Akira.
    Era un uomo sulla quarantina, alto e dalla corporatura possente, presentava una vistosa cicatrice sulla guancia destra per poi attraverso l'occhio e terminare su metà della fronte dalla carnagione mulatta. Aveva una folta barba rossa e dei folti capelli che ricadevano come un cespuglio sulle ampie spalle.
    Akira senza proferir parola, rimase in ascolto annuendo di tanto in tanto. -Dunque-riprese Abel-come avrai già studiato in Accademia, il chakra è l'energia fondamentale utilizzata da tutti gli shinobi. Vi sono alcuni che possiedono di natura quest'abilità di controllo, altri come te o me, che hanno bisogno di allenarsi per riuscirci. In seguito a quest'allenamento Akira, sarai in grado di impastare più velocemente il chakra e di saperlo correttamente utilizzare evitando inutili sprechi, che ti possano subito far spossare. Tuttavia, è un'estenuante prova non solo fisica, ma anche mentale poichè richiede grande concentrazione e una mente sempre lucida, d'accordo? Se è tutto chiaro possiamo iniziare con la prima fase, ovvero la meditazione. Non prenderla sottogamba perchè è il fulcro dell'intero allenamento. Siediti sul pavimento e incrocia le gambe, chiudi gli occhi e rilassati, sgombra la mente e alleggerisci il tuo pesante corpo. Vai prova.
    Akira sembrava più sconcertato che entusiasta. Da sempre aveva odiato tutti quegli allenamenti tediosi, in cui era necessario raggiungere una sorta di nirvana per poter accedere ad un potere maggiore e rinchiuso nel proprio io. Si stupì grandemente quando sentì il Capoclan pronunciare quelle amare parole. Come la maggior parte dei Capoclan, era un tipo burbero e scontroso, che amava gli scontri violenti e il corpo a corpo, perciò mai in vita sua avrebbe giurato, che si fosse sottoposto tempo fa ad un addestramento simile. Ancora sgomento, Akira si sedette come gli era stato ordinato e provò ad estraniarsi liberando la mente da ogni pensiero o considerazione. Passò qualche minuto e Akira pensava di aver fatto come il maestro aveva chiesto, ma l'infragersi di un enorme pugno sulla parete lo fece trasalire.
    -No no no no e ancora no!!! Akira non puoi deludermi così! Si notava lontano un miglio che eri assorto in pensieri inutili, rimanendo poco concentrato. Riprova immediatamente e vedi di spicciarti!
    Akira, ancora muto per evitare di innervosire ancor più il suo mentore, socchiuse le iridi e riprese a concentrarsi. Diversi furono i tentativi, ma i risultati parvero gli stessi. Abel cominciò a colpire Akira anzichè la parte, ogni volta che non riteneva idonea la sua concentrazione. Tutto era molto strano per il Genin, il quale non capiva da cosa Abel potesse accorgersi della sua poca concentrazione e insufficiente meditazione. Finalmente deciso a prendere la parola senza preoccuparsi delle conseguenze, Akira si rivolse al suo nuovo sensei per chiarire i dubbi:
    -Mi scusi sensi, ma non riesco a capire. Io provo a concentrarmi e sento un vuoto dentro di me tale da non avvertire nulla, ma non capisco perchè lei continua a colpirmi.. L'ennesimo pugno in pieno volto fu l'unica risposta vera da parte di Abel.
    Dove sbagliava Akira? Non riusciva a capirlo. Ormai consapevole di essere bocciato e di non poter concludere l'addestramento, tentò un'ultima volta prima di alzarsi di sua spontanea volontà e lasciar perdere.
    Era consapevole del fatto che il pugno lo avrebbe raggiunto nuovamente, ma stranamente Akira parve non curarsene. Riprese a concentrarsi e a liberare la mente da quanto lo aveva assalito, provando a raggiungere la vera meditazione promulgata dal maestro. Improvvisamente, mentre era con gli occhi chiusi e la mente sgombra, "vide" mentalmente un'immagine non nitida, ma visibile quanto bastava per poter capire che Abel lo stava per colpire nuovamente. Istintivamente Akira tese il palmo della mano sinistra verso Abel, bloccando il suo destro. Un sorriso si dipinse sul viso del maestro, il quale ritraendo subito il pugno, applaudì vigorosamente l'allievo.
    -Finalmente Akira! Hai raggiunto un livello di concentrazione tale che il tuo corpo, aiutato dal tuo chakra, è riuscito a percepire il movimento nemico. Incosciamente durante questo esercizio non riuscivi ad avvertirmi, poichè la tua concentrazione non era tale da poter invertire il flusso del tuo chakra e rendere così ancora più sensibili i recettori del tuo corpo, responsabili della tua capacità di risposta. Ora possiamo passare alla seconda fase, ma il sole sta per tramontare quindi va a casa, riposati e saziati. Domani ci sarà da superare un'altra temibile prova.
    Detto ciò Abel si voltò e uscì con un raggiante sorriso dalla stanza, lasciando Akira ancora allibito per quanto successo. Incredulo e anche preoccupato, poichè era riuscito a bloccare un pugno del Capoclan, Akira si guardava le mani, cercando invano di ottenere delle risposte più concrete e meno filosofiche di quelle fornitegli dal proprio maestro.
    Prese le sue cose e si avviò verso casa, domani lo avrebbe atteso un compito ancora più arduo.
     
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