Classe III A

Per Saula

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  1. Ranuccio
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    CITAZIONE
    Posta tu per primo, ti arriverà una lettera due giorni prima dell'inizio, ti preparerai e per le nove di mattina dovrai essere in classe. Il sensei non sarà ancora in aula.

    Cerca di essere il più descrittivo possibile, narra possibilmente in terza persona singolare e distingui con i colori tra 'parlato' 'pensato' 'narrato', descrivi l'arrivo della lettera e cosa fai prima di andare in accademia il giorno stesso.
    Buona fortuna. Cerca di postare più regolarmente possibile. Se non avete tempo scrivilo qui o manda un MP a me.
    Minimo primo post: 12 righe, Massimo: NULLO
    Ricordatevi che la promozione si baserà sulla bravura con cui posterai.

    -NO abbreviazioni;
    -NO post di poche righe

     
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  2. …Sàula…
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    CITAZIONE
    narrato
    <<parlato>>
    "pensato"
    altri

    I due giorni precedenti era stata agitatissima, appena aveva trovato la lettera sotto la porta era subito andata a dirlo a Rihan. Lui, dopo averla letta, con il solito sorriso sulle labbra, le aveva detto di fare del suo meglio e lei lo aveva fatto: tra l'agitazione e gli altri impegni si era data da fare al massimo studiando senza fermarsi un secondo tutto quello che aveva potuto, quando aveva scoperto dell'esistenza del Paese del The era andata in brodo di giuggiole; e ora era li, davanti all'uscio della sua classe, ferma, immobile a guardare la porta che la fissava a sua volta, almeno così sembrava a Rin, senza volersi aprire da sola. Per questo quella matina si era svegliata alle 6, perchè sapeva che si sarebbe bloccata, ed infatti era ferma in quel corridoio già da mezz'ora a fissare incessantemente la scritta III A sull'entrata di quella che sarebbe diventata la sua classe "e se non ci riesco? E se mi buttano fuori? E se..." in quel momento le venne in mente la faccia di Rihan che le diceva di fare del suo meglio "ed io lo farò" così, dopo un respiro profondo, alzò la mano per poi abbassare la maniglia ritrovandosi dietro quella soglia che l'aveva bloccata per tutto quel tempo scorgendo una classe con qualche vecchio banco e con una grande finestra sulla destra che dava sul portone dell'accademia facendo entrare luce. Scelse un banco vicino alla finestra, aveva una scritta ormai irriconoscibile, ma probabilmente un nome e, guardando verso il cielo nuvoloso, aspettò che arrivasse l'insegnante <<speriamo in bene>> fu l'ultima cosa che si senti nell'aula prima della venuta del docente.

    dimmi se va bene se no lo cambio in qualche modo
     
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  3. Ranuccio
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    Takeru Uchiha stava camminando tranquillamente lungo i corridoi bianchi dell'Accademia, nonostante fosse in vistoso ritardo. D'altra parte, non aveva ancora fatto l'abitudine alle strade di Ame, e finiva per perdersi spesso. O, probabilmente, vagava senza meta per la Pioggia volutamente, piuttosto di non fare lezione. Già era abbastanza noioso il compito di Sensei, e come se non bastasse era stato mandato fuori da Konoha per svolgerlo. La motivazione? La stessa, probabilmente, per cui qualche mese prima aveva fatto i turni di guardia presso il confine, con Pel di Carota, alias Yaraji Mazaka. Diplomazia, senza ombra di dubbio. Nonostante la ritenesse una vera e propria perdita di tempo, questi erano i comandi dell'Hokage, e non era permesso disobbedire. Tuttavia, nessuno gli impediva di arrivare in vistoso ritardo.
    Come al solito, era vestito con un paio di pantaloni neri, una maglia dello stesso colore e il giacchetto distintivo dei Chunin. Il coprifronte, legato al braccio. Si domandava che tipo fosse il nuovo studente. Non che gli interessasse più di tanto, visto che i ragazzi che istruiva ormai sembravano tutti uno uguale all'altro. Sperava, se non altro, che fosse un tipo sveglio, in grado di recepire in fretta le lezioni sul controllo del chakra, sull'uso delle armi e sui fondamenti ninja e di resistere ai duri allenamenti. Si passò una mano fra i cappelli neri mossi, e li tirò all'indietro. Era arrivato alla sua nuova classe. La III A. Resistette alla tentazione di uscire in cortile a fumare, e anzichè portare la mano al taschino dove teneva le Green Konoha - sua marca prediletta di sigarette - la mise sulla maniglia. Aprì la porta e si sedette alla cattedra, lanciando una occhiata di sfuggita alla nuova allieva. Scrisse qualcosa sul registro, poi lo chiuse e ripose la penna sul tavolo. Alzò gli occhi scuri e profondi e guardò la ragazza, questa volta piuttosto attentamente. Il suo volto dai lineamente fini e puliti assunse per qualche secondo un'aria concentrata, poi tornò annoiato. Dopo quasi un minuto di ininterrotto silenzio, disse:
    - Piacere, sono Takeru Uchiha, Chunin del Villaggio della Foglia. Per qualche tempo sarò il tuo Sensei. Allora, presentatii a tua volta e ditemi per quale motivo vuoi diventare ninja.


    Takeru Uchiha
    Stato Fisico: Ottimo
    Statistiche: Normali
    Stato Mentale: Annoiato
    Chakra: 260/260
    Equipaggiamento: 15 kunai, 15 shuriken, 10 cartebombe, 2 fumogeni, 3 fili metallici, 1 katana, 1 accendino


    Note:
    1) Cerca di fare frasi più corte, utilizzando il punto o il punto e virgola; certi tuoi periodi sono molto (un po' troppo) lunghi e rendono difficoltosa la lettura.
    2) Come descrizioni - sia psicologiche sia ambientali - ci siamo abbastanza, non resta che approfondire un po'; nei prossimi post nei avrai sicuramente l'opportunità.
     
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  4. …Sàula…
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    CITAZIONE
    narrato
    <<parlato>>
    "pensato"
    altri

    Quando la porta si aprì, girare la testa fu automatico, e certo Rin non si aspettava di trovarsi davanti qualcuno del genere. L'insegnante che si era trovata di fronte era totalmente differente da come se lo era immaginato quindi, da li all'andare in panico non c'era voluto molto, quell'uomo non sarebbe riuscita nemmeno a guardarlo negli occhi figuriamoci interagire con lui. Prima di poter rispondere alla domanda che le aveva posto ...presentati a tua volta e dimmi perchè vuoi diventare un ninja. dovette sbattere gli occhi diverse volte, girare la testa verso il muro alla sua sinistra e, una volta appurato che effettivamente avrebbe dovuto rispondere tornò con lo sguardo su di lui facendo attenzione a non incrociare i suoi occhi <<sono Rin Minamoto del villaggio di Ame e voglio diventare un ninja...>> qui si bloccò un momento girandosi nuovamente verso il muro bianco <<...per poter stare con il mio amico.>> l'ultima parte l'aveva detta con lo sguardo fisso sulla parete, aveva paura che non ritenesse le sue motivazioni abbastanza per poter diventare un bravo ninja e certo la sua aria totalmente indifferente non migliorava il suo stato d'animo che andava via via peggiorando. Quando i suoi occhi si puntarono nuovamente sull'uomo lui era ancora lì nella stessa posizione e continuava a guardarla sempre con l'aria annoiata che non l'aveva abbandonato un secondo da quando era entrato "avevo ragione ora mi riderà in faccia e mi dirà di tornarmene a casa, ma non posso farlo, questo è l'unico modo di continuare a stare sempre con Rihan e inoltre volglio dimostrargli che anche se non sembra diventerò una bravissima ninja" e con questi pensieri aspettò la sua risposta.
     
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  5. Ranuccio
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    Takeru fissò incuriosito l'allieva, quandi sorrise. La sua risposta era stata piuttosto strana, ma ciò che l'aveva colpito era stato il modo in cui la ragazza aveva fatto di tutto per evitare il suo sguardo. Pareva che stesse nascondendo molto più di quanto non avesse voluto dire. Tuttavia, poichè non erano affari suoi, lasciò cadere la cosa e decise di non indagare oltre. In fondo, gli importava solo che Rin avesse abbastanza determinazione per portare a termine di duri addestramenti senza troppe lamentele. Il sensei riflettè un attimo su come portare avanti la lezione, gettando a sua volta lo sguardo sul muro bianco. Poteva porle una domanda sul chakra o sui Villaggi Ninja, ma in fondo queste erano nozioni che l'allieva non era tenuta a conoscere. Certi studenti imparavano a memoria pile di libri sull'argomento solo per vomitargli addosso infinite e noiose spiegazioni; si trattava degli stessi che, durante le esercitazioni pratiche, fallivano clamorosamente. Perciò, decise che Rin avrebbe sostenuto immediatamente gli allenamenti per il controllo del chakra e, solo in seguito, sarebbero passati alla teoria.
    Takeru si alzò dalla cattedra e si diresse verso la porta. L'aprì uscì dalla classe, controllando con la coda dell'occhio che Rin lo seguisse.
    - Il chakra - iniziò, mentre camminavano lungo il corridoio bianco - è l'energia fondamentale che scorre all'interno del nostro corpo. Essenzialmente, è un mistro fra ra l'energia presente in ogni cellula e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza. Scorre liberamente nel nostro corpo, e la maggior parte degli esseri umani non è in grado di gestirlo. Come ninja, dovrai imparare invece a controllarlo a tuo piacimento, sia per rafforzare i tuoi muscoli, sia per eseguire Tecniche, impastandolo e rilasciandolo.
    Fece una piccola pausa, in modo che la spiegazione si imprimesse nella mente dell'allieva. Probabilmente per lei questo era un concetto nuovo, ma ben presto avrebbe preso confidenza.
    - Questa è solo un accenno delle grandi proprietà del chakra. Sappi, tuttavia, che il chakra è presente in ogni persono in una quantità limitata e ben definita, terminata la quale si trova la morte. Non solo: man mano che la tua riserva di chakra diminuisce, la tua stanchezza fisica aumenta, finchè sarai pressochè impossibilitata a muoverti.
    Il sensei svoltò a destra, passando di fronte a una fila di aule. Quindi, raggiunse una grossa porta a vetri che dava sul cortile. La aprì e fece cennò alla ragazza di entrare.
    - Dopo di te.
    Il cortile era un ampio spiazzo di terra creato appositamente per ogni esigenza degli insegnanti. C'era un piccolo lago, nel centro, qualche albero sulla destra, sulla sinistra manichini per l'addestramento nel Taijutsu e infine diversi bersagli dalla parte opposta all'ingresso. Takeru si diresse verso il laghetto - uno specchio d'acqua dal diametro di sei metri e profondo un metro circa - continuando a parlare.
    - La maggior parte delle cose che ti interessano sapere sul chakra le imparerai con le esercitazioni pratiche. Scordati noiose lezioni e verifiche scritte, perchè mi annoiano troppo. Preferisco farti passare subito a questo.
    Pronunciò l'ultima parola proprio come se fosse stata scritta in corsivo, indicando con l'indice della mano sinistra i suoi piedi. Mentre stava completando le ultime spiegazioni, infatti, con disinvoltura aveva iniziato a camminare sull'acqua. Il peso del suo corpo non l'aveva fatto sprofondare, incredibilmente, ed anzi egli se ne stava nel mezzo della pozza come se si fosse trovato sulla terra ferma.
    - Ora ti potrà sembrare assurdo, ma gli shinobi sanno fare molto peggio. Essenzialmente, devi concentrare il chakra dirigendolo verso i piedi, e qui formare una patina che ti permetta di rendere solida e compatta l'acqua sottostante, permettendoti di non cadervi all'interno. Detto così è un po' difficile, me ne rendo conto... Per facilitarti le cose, cerca di visualizzare dentro di te il flusso del chakra, chiudendo gli occhi. Immagina che il tuo centro si trovi all'altezza dell'ombelico e che tu diriga le energie verso gli arti inferiori. Una volta fatto questo, prova a pensare di concentrarne parte a livello delle tue scarpe, come una seconda suola. Devi riuscire a equilibrare il peso del tuo corpo con la densità dell'acqua sottostante: se metti troppo chakra o ne usi troppo poco ti farai un bel tuffo.
    Aveva cercato di essere il più esaustivo possibile, Aveva addestrato parecchi studenti fino ad ora, e quello era il modo più semplice per riuscire a farle completare l'esercizio. Certo, gli sarebbe rischiesti più tentativi, ma in qualche giorno sarebbe stato spontaneo come camminare. Inoltre, tramite le ripetute prove, la sua riserva di energie sarebbe calata, insegnandole anche l'affaticamento che ciò portava.
    - Avanti, prova - concluse, accennando un sorriso. Aveva un buon presentimento.


    Provaci due volte senza riuscirsi, entrambe cadi nel lago. Il procedimento è quello spiegato sopra, eventuali variazioni sono a tuo piacimento (ma non allontanarti troppo da ciò che Takeru ha spiegato). A te!

    Cerca inoltre di mettere la maiuscola dopo il punto, e i due punti prima di frasi pensate o parlare.
     
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  6. …Sàula…
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    CITAZIONE
    narrato
    <<parlato>>
    "pensato"
    altri

    Quando era uscito dall'aula aveva pensato che invece di madare via lei se ne stesse andando lui, ma poi riflettendo aveva capito che la stava giudando da qualche parte così l'aveva seguito docilmente ascoltando la sua spiegazione sul chakra. Una volta in cortile, davanti al laghetto, era arrivata la frase che l'aveva messa un po' in difficoltà: ...Scordati noiose lezioni e verifiche scritte, perchè mi annoiano troppo. Preferisco farti passare subito a questo. dunque le lezioni teoriche erano abolite e avrebbero fatto soprattutto pratica, si era detta"posso farcela" ed aveva continuato ad ascoltarlo, ma quello che il professore stava facendo era molto di più: aveva camminato sull'acqua davanti ai suoi occhi pretendendo che lei facesse lo stesso "o mio dio" e stato il suo prima pensiero.
    Ascoltando la spiegazione di come era riuscito ad avanzare sul pelo dell'acqua aveva davvero creduto di non farcela "devo farlo e lo farò" cosi dicendo si era immaginata senza il suo kimono e si era concentrata sul suo ombelico. In quel momento aveva sentito un calore proprio in quel punto come se la sua vita fosse addensata li. Concentrandosi ancora un po' aveva cercato di mandare quel calore verso il basso senza però grandi risultati "devo farcela" perciò aveva riprovato e questa volta era riuscita a mandare un bel po' di quel calore ai suoi piedi. Il primo passo era andato piuttosto bene finchè, muovendo anche il secondo non si era trovata completamente zuppa, con il sedere appoggiato sul fondo del laghetto e, una volta rialzatasi, con l'acqua fino alla vita.
    Aveva guardato l'insegnante: Hai usato troppo chakra. frase che l'aveva fatta un po' arrossire, era uscita dal laghetto e aveva nuovamente immaginato il suo ombelico sentendo ancora quel calore, questa volta aveva provato a mandarne di meno verso i piedi e quando era stata pronta aveva di nuovo provato ad avanzare verso il laghetto, ma non era riuscita a muovere nemmeno un passo che nuovamente si era ritrovata nell'acqua: Questa volta ne hai usato troppo poco. . A quel punto i tentativi erano terminati, doveva farcela. Aveva rimesso i piedi per terra, si era concentrata al massimo delle possibilita e quello che prima era solo calore aveva assunto anche un'immagine nella sua mente: vedeva un flusso azzurro e caldo che le sostava all'altezza dell'ombelico, ne isolò un po' e lo mandò verso i piedi creando quella specie di suola che il professore le aveva descritto. Muovendo il primo passo sull'acqua non era caduta così era avanzata ma ancora non era caduta perciò aveva continuato ada avanzare fino a che non si era trovata nel centro del laghetto. Era stato a quel punto che per la felicità si era deconcentrata ed era nuovamnete caduta, ma quando era riemersa aveva un gran sorriso: <<ce l'ho fatta!>> aveva urlato verso il docente senza più preoccuparsi di evitare il suo sguardo.
     
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  7. Ranuccio
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    Ok, Esame QUI

     
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6 replies since 5/10/2011, 11:31   80 views
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