Missione Livello C

Per Daemon Namikaze

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  1. Ranuccio
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    CITAZIONE
    Avrete Notizie dal mio Avvocato
    Kibe Ryuuhou è un giovane uomo d'affari di Oto, attivo nella vendita di stoffe pregiate. Qualche sera fa, proprio nel Villaggio del Suono un suo cliente, Yashichi Souseki, è stato derubato di due preziosissime spade, le Kiba, che egli aveva acquistato una decina d'anni fa ad un'asta. Souseki sostiene di aver visto proprio Ryuuhou sulla scena del crimine, ma il mercante ha un alibi di ferro: nelle ore in cui è stato commesso il furto era a cena con altre importanti personalità di Oto (fra cui due membri del Consiglio dei Jonin) e perciò sembra essere innocente. Tuttavia, sotto insistenza di Souseki, sei incaricato di prelevare Ryuuhou nella sua villa a qualche chilometro dal Villaggio e scortarlo fino al Palazzo del Kage, dove verrà interrogato. Essendo innocente fino a prova contraria, l'uomo sarà privo di manette ed ogni tua violenza corporale nei suoi confronti verrà punita secondo la legge. Per sicurezza, comunque, non perderlo di vista e fai attenzione ai suoi movimenti.
    Ricompensa: 150 ryo



    Edited by Ranuccio - 4/1/2012, 20:25
     
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    kage

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    Il potere era suo, l' aveva ottenuto. Sul polso spiccava il marchio che Orochimaru aveva lasciato come segno del passaggio del suo immenso potere. Per ottenerlo dovette sconfiggere una portentosa cavia, un manipolatore d' ossa a cui era stato donato tempo addietro il segno maledetto. Il nemico più forte che avesse mai incontrato ma, era ancora li. Il sole di Oto ancora scaldava la sua immacolata pelle. Nessun segno era rimasto della lunga battaglia sostenuta nel covo della serpe.
    Ora aveva finalmente l' opportunità di provarlo, era stato chiamato per eseguire una missione per conto del Kokage.
    Quale ira salì in lui quando lesse che si trattava semplicemente di scortare un ipotetico criminale. Doveva semplicemente tenerlo d' occhio per poi lasciarlo nelle mani del capo del piccolo villaggio. Si sentiva preso per il culo. ora che aveva il potere non poteva utilizzarlo.
    Finiti i preparati uscì dalla porta della sua lussuosa villa, il sole ormai alto riscaldava la fertile terra irradiandola di luce, arabeschi disegni segnavano il terreno sotto le fronde degli alberi su cui saltava il genio di Oto. La fresca aria ne aveva sbollito lo spirito, almeno in parte.
    A breve avrebbe raggiunto il punto in cui prelevare il ladro, per tutto il tragitto non aveva fatto altro che ammirare lo scuro simbolo che marchiava la sua bianca pelle. Trasudava potere, una sensazione inebriante. Risate inquietanti uscivano quasi spontanee non appena la fredda mente di Daemon pensava in cosa sarebbe potuto sfociare tutta quell' oscura forza. Si dovette ricomporre quando infine giunse a destinazione.
    La villa, se così la si poteva definire, non era nulla di straordinario, camminò nel vialetto che portava all' entrata e, giunto in prossimità della porta bussò. Non appena si fosse aperta avrebbe dato il suo nominativo così da velocizzare il tutto, doveva finirla rapidamente. Non poteva perdere tempo in una missione così futile. Era impaziente, qual' era la persona che l' aveva fatto scomodare?
     
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  3. Ranuccio
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    Fu un uomo alto e dai capelli biondi ad aprire. Alle sue spalle, il massiccio portone in legno spalancato lasciava intravedere un ampio ingresso e una grande scalinata che saliva al primo piano, in marmo bianco. Benchè la villa non fosse particolarmente grande - solo due piani - trasmetteva un senso di lusso, mettendo in evidenza non solo la ricchezza del suo proprietario, ma anche il suo buon gusto. Il vialetto d'accesso era affiancato da curati pini e conduceva a un portico sorretto da colonne in stile antico. I muri erano tinteggiati color panna, le finestre erano basse e larghe. Probabilmente, l'interno doveva essere estremamente luminoso.
    - Desidera? - domandò cortesemente l'uomo. I suoi occhi azzurri avevano osservato distrattamente il volto del giovane che aveva bussato, un ragazzetto dai capelli neri e il volto serio, poi erano stati attirati dal coprifronte che questi portava al braccio sinistro. Non aveva potuto evitare di aggrottare le sopracciglia, assumendo per qualche secondo un'aria scocciata. Gli avevano già annunciato che un ninja del Villaggio sarebbe passato a prelevarlo in giornata, ma non se lo aspettava così presto. Da uomo d'affari, tuttavia, era abituato agli imprevisti, e non si lasciò intimorire. Anzi sfoggiò immediatamente uno dei suoi migliori e più amichevoli sorrisi e allungò la destra.
    - Piacere di conoscerla. Il mio nome, come saprà, è Kibe Ryuuhou.
    Poichè il ragazzo non aveva ricambiato la stretta di mano, ma era rimasto immobile, Kibe Ryuuhou fece un passo indietro e con un cenno del braccio invitò il suo ospite ad entrare. Quella faccenda era una vera scocciatura. Yashichi Souseki - che fosse maledetto - aveva raccontato alla polizia di Oto una fantasiosa storia in cui lo accusava di avergli sottratto una preziosa spada. Era ovvio che si trattasse di stupidaggini, giacchè Kibe Ryuuhou non si era mosso dalla sua villa negli ultimi tre giorni. Il maggiordomo e la cuoca potevano confermare il suo alibi, così come due mercanti che gli avevano fatto visita per firmare qualche contratto e discutere di lavoro. Ciononostante, l'avrebbero interrogato. E, per di più, l'avrebbero interrogato gli Anbu, al pari del più ignobile criminale. Il ragazzino lì presente, infatti, aveva solo il compito di scortarlo al Villaggio, probabilmente per assicurarsi che non scappasse. Tutto ciò era ridicolo. Kibe Ryuuhou sarebbe volentieri scoppiato a ridere, se solo non fosse stato furibondo. Un simile scandalo avrebbe rovinato la sua reputazione, anche se era innocente. Non appena la notizia fosse trapelata, gli altri mercanti l'avrebbero additato come un ladro. Inoltre, era completamente impotente, e questo lo faceva ulteriormente arrabbiare. Per un uomo come lui, che aveva costruito una piccola fortuna con le sue sole forze, dover accettare passivamente degli ordini era insopportabile.
    Poichè il ragazzino persisteva nel rimanere immobile, capì che aveva intenzione di partire immediatamente per Oto.
    - D'accordo, lei non vuole perdere tempo. Mi pare giusto. Lasci che prenda il soprabito.
    Rassegnato, Kibe Ryuuhou girò sui tacchi e scomparve sulla sinistra. Aprì un grande armadio a muro e prese un cappotto nero con grossi bottoni argentati. Se lo allacciò fino al mento, sopra il completo grigio e la camicia azzurra. Si sistemò i lunghi capelli biondi con la mano sinistra e quindi tornò alla porta. Aveva dato ordine al maggiordomo di annullare tutti i suoi appuntamenti della giornata, scusandosi con i clienti da parte sua e informandoli che era malato. Meglio nascondere la verità il più a lungo possibile. Dopo essersi chiuso i battenti alle spalle, fece un lungo cenno d'assenso.
    - Andiamo.


    Kibe Ryuuhou
    Stato Fisico: Ottimo
    Statistiche: n/a
    Stato Mentale: Turbato
    Chakra: n/a
    Equipaggiamento: n/a
     
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    I battenti di legno massiccio si aprirono e la figura di un uomo alto e dai capelli biondi si presentò alla vista. Parte della lussuosa casa fu visibile ed ogni minimo dettaglio fu catturato dall' occhio di Daemon, così come ogni cosa su cui cadeva lo sguardo.
    Avvistato il coprifronte stretto al braccio si presentò. Kibe Ryuuhou. Tsk. Come se gli interessasse il nome di una persona che sicuramente si sarebbe dimostrata più debole di lui e quindi eliminata. In breve tempo avrebbe dimenticato il suo nome, come già era successo con le precedenti vittime. Pochi, fino a quel momento, erano i nemici che si erano rivelati degni di essere ricordati.
    Lo sguardo rimase impassibile, freddo. Anzi glaciale. Bastò per far velocizzare le operazioni facendo si che il sospettato si chiudesse i battenti alle spalle e decidesse di mettersi in cammino.
    Il viaggio non sarebbe durato molto e sarebbe stato assai noioso, quasi sperava che facesse un movimento brusco. Che provasse a scappare o, ancora meglio, attaccasse. Avrebbe fatto alzare un po' l' adrenalina in corpo facendogli assaporare quei splenditi momenti in cui il corpo freme nel menare colpi letali, vedere la vita che si spegne negli occhi terrorizzati delle vittime.
    La memoria tornò al più intenso ed entusiasmante scontro che avesse avuto, sentiva ancora l' odore che impregnava quell' enorme stanza sotterranea color ocra. La mano passò alla base del collo in corrispondenza del quale, ben nascosto dai lunghi e corvini capelli vi era il marchio del potere. Ciò che ottenne alla fine di quella battaglia e che tanto aveva agoniato. Il riconoscimento da parte del grande Sannin, Orochimaru, del suo potenziale. Da quel momento lo sentiva pulsare nelle vene, era una sensazione inebriante, tutta quell' energia sgorgava dentro di lui pronta ad esplodere sulla povera vittima senza lasciarle scampo.
    Un rumore secco interruppe quel flash back, durante il cammino un piccolo ramo si spezzò sotto il piede diel signore, lo sguardo di Daemon si fece ancora più duro e penetrante per poi tornare distaccato.
    Quell' insulsa missione proseguiva piatta....

    Daemon Namikaze
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Annoiato
    Chakra: 230/230
    Equipaggiamento:
    1 paio di Guanti alle mani
    1 Giubotto Chunin: 2 tonici da guerra, Tanto
    Fasce d' evocazione: 15 Kunai, 15 Shuriken
    2 Porta kunai: 6 kunai (3 con cartebomba)
    2 Porta shuriken: 3 shuriken, 2 bomba luce - 5 shuriken
    Marsupio da viaggio: Nunchaku, maschera, 2 tonici da guerra, 1 wakizashi
    Tecniche Utilizzate:
     
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  5. Ranuccio
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    Kibe Ryuuhou si guardava intorno con nervosismo, cercando di indovinare cosa si nascondesse dietro i fitti alberi che costeggiavano il sentiero. Insieme al ninja di Oto stava procedendo verso il Villaggio, come stabilito, per essere interrogato dalla squadra Anbu in merito a un crimine che non aveva commesso. Si sentiva a disagio, e uno strano prurito dietro la nuca sembrava non abbandonarlo. Aveva fatto successo proprio grazie a quel prurito, una sorta di sesto senso che l'avvertiva quando la fortuna stava per abbandonarlo. Quando esso si presentava, Kibe Ryuuhou poteva stare certo che il mercante di fronte a lui stesse cercando di truffarlo. E in effetti, quasi sempre le sue sensazioni si erano rivelate giuste. Qualcuno avrebbe potuto chiamarlo semplice fiuto per gli affari, altri intuito. In ogni caso non serviva alcuna capacità straordinaria per capire che l'uomo era in una brutta situazione. Era innocente per il furto della preziosa spada. Ma non aveva esattamente la coscienza pulita: il commercio non era certo un lavoro in cui si potesse seguire la legge alla lettera. Gli Anbu si sarebbero serviti di tecniche ninja per interrogarlo, e sarebbe venuto a galla il traffico d'armi in cui era invischiato, oltre che altri reati più o meno gravi. Ma non era questo ciò che più di ogni altra cosa turbava il suo animo. Nel profondo, sapeva che in quella faccenda era coinvolto suo fratello.
    Non vedeva Gennosuke Ryuuhou da almeno dodici anni. Il loro ultimo incontro era stato non esattamente pacifico, e anzi Kibe Ryuuhou ne era uscito con il naso rotto. Il motivo fondamentale era che mentre il secondo aveva scelto di mettere la testa a posto e iniziare a lavorare, il primo aveva continuato a vivere da criminale. Fino a vent'anni erano stati molto uniti, e difficilmente si sarebbe potuto vedere Kibe senza notare al suo fianco Gennosuke. Insieme avevano superato la morte dei genitori durante la Terza Grande Guerra, insieme avevano frequentato l'Accademia e insieme erano stati promossi Genin, con l'ambizione di diventare shinobi rispettati e potenti. Insieme si erano resi conto, qualche anno più tardi, che quella vita non faceva per loro: Gennosuke si sentiva tappare le ali dalle innumerevoli regole, mentre Kibe semplicemente odiava combattere. Insieme si erano dunque ritirati in una cittadina del Paese delle Risaie, lontano da Oto, dove invano avevano cercato un impiego per mantenersi. Così, insieme erano diventati ladri, o meglio ladruncoli: rubavano l'essenziale per sopravviere. Tuttavia, Gennosuke avevano iniziato a sviluppare una indole sempre più selvaggia, e spesso si divertiva picchiando ferocemente le loro vittime dopo averli rapinate. Kibe, invece, inziava a sperare in un futuro migliore, inoltre temeva che prima o poi li avrebbero scoperti e sbattuti in prigione.
    Nonostante le continue discussioni, i due sembravano non riuscire a trovare due punti di accordo. Il primo ormai si era abituato ad ottere ciò di cui aveva bisogno senza il minimo sforzo, e ciò lo aggradava. Gli bastava allungare la mano. Il secondo si rifiutava di rubare ancora, e dopo un ultimo litigio con il fratello, era ritornato ad Oto, dove era riuscito finalmente a trovare lavoro come aiutante presso un mercante di stoffa. Un anno più tardi, tuttavia, Gennosuke si presentò nella sua abitazione. Qualcosa nel suo volto era cambiato, e una strana luce brillava nei suoi occhi. "Noi siamo sempre stati inseparabili, ricordi?", aveva detto a Kibe. Aveva cercato inutilmente di convincerlo a lasciare il Villaggio del Suono e riprendere l'attività di furfante insieme a lui. La discussione era in breve degenerata, e i due erano venuti alle mani. Alla fine Kibe ne uscì con il naso rotto, Gennosuke con il labbro spaccato. Quest'ultimo, tuttavia, non aveva smesso un attimo di ghignare, nemmeno quando suo fratello l'aveva sbattuto fuori dalla sua abitazione. E, il giorno seguente, il datore di lavoro di Kibe era stato trovato morto impiccato. Nonostante il suicidio fosse sospetto - l'uomo non aveva mai sofferto di depressione nè aveva problemi che lo spingessero a un simile gesto - la faccenda venne presto dimenticata.
    Quel dannato prurito non voleva andarsene, benchè il giovane affarista avesse provato più volte a grattarsi. Avrebbe preferito darsela a gambe, e in effetti per qualche minuto aveva anche fantasticato su come tramortire il ninja di Oto e scappare nel bosco. Ma era una idea completamente folle, giacchè le sue abilità di shinobi erano parecchio arrugginite. Erano ormai quindici anni che non si allenava, inoltre non aveva con sè alcuna arma. Senza contare che fuggendo avrebbe solo aggravato la situazione, e molto probabilmente quelli del Suono avrebbero emesso un ordine di cattura. No, decisamente quella era una idea folle. Invece, avrebbe potuto cercare di corrompere qualche Anbu per assicurarsi che l'interrogatorio fosse solo una formalità. Certo avrebbe dovuto sborsare un bel po' di soldi, ma almeno la sua reputazione sarebbe stata salva. Fece un profondo respiro. Eppure, nemmeno una simile soluzione lo soddisfaceva pienamente.
    Un rumore secco lo risvegliò dai suoi pensieri. Fino a quel momento aveva tenuto lo sguardo basso, osservando distrattamente i suoi piedi e il sentiero che stavano percorrendo, senza alzare gli occhi verso gli alberi circostanti o tantomeno verso il cielo nuvoloso. In ogni caso, gli ci volle qualche secondo per mettere a fuoco ciò che stava vedendo. Un kunai si era conficcato a circa due metri da lui, proprio in mezzo alla stradina sterrata. avvolto al manico, aveva notato un piccolo foglietto di carta su cui era impresso un sigillo. Nonostante fossero circa quindici anni che non vedeva una cartabomba, la riconobbe immediatamente. Poi, sentì uno strattone alle sue spalle, e il suo corpo venne lanciato a peso morto verso sinistra, mentre il fragore dell'esplosione lo assordava e una fitta nube di polvere si innalzava tutto intorno. La sua mente era paralizzata, e impiegò almeno un minuto prima di capire che era steso a terra e doveva rialzarsi. Cosa avrebbe detto il suo insegnante dell'Accademia, se l'avesse visto ora? Non era più abituato alle imboscate e agli agguati, e ormai i suoi riflessi erano quelli di un semplice mercante. Ma c'era nell'aria un odore inconfondibile, e non gli serviva l'olfatto allenato di uno shinobi per riconoscerlo. Puzza di sigarette, precisamente marca Sound Grey. Le preferite di suo fratello.
    Si guardò intorno. Di fianco a lui, c'era ancora il ragazzino del Suono. Probabilmente era stato lui a strattonarlo evitando che rimanesse coinvolto nell'esplosione. Sul suo viso notò una espressione scocciata e, seguendo il suo sguardo, volse i propri occhi nel mezzo della nube di fumo. Kibe non dovette attendere che si fosse diradata per indovinare chi vi si nascondesse dietro. Dannazione. Il prurito dietro la nuca ancora una volta aveva avuto ragione. Ora tutta la faccenda del furto era molto più chiara.
    - Gennosuke - sibilò.
    - Fratellone - rispose un uomo, emergendo dal fumo a circa sei metri di distanza. Il suo aspetto era perfettamente identico a quello di Kibe, anche se il nuovo venuto mostrava sotto la camicia bianca e i semplici pantaloni neri un fisico ben più allenato. Inoltre, sulle sue labbra era dipinto un ghigno malefico, fra i denti teneva una sigaretta e nei suoi occhi brillava una strana luce. Per il resto, i due erano indistinguibili.
    - Ma quanto tempo, fratellone.


    Kibe Ryuuhou & Gennosuke
    Stato Fisico: Ottimo
    Statistiche: n/a
    Stato Mentale: Turbato
    Chakra: n/a
    Equipaggiamento: n/a


    Stato Fisico: Ottimo
    Statistiche: n/a
    Stato Mentale: Divertito
    Chakra: n/a
    Equipaggiamento: n/a
     
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    Un' esplosione risuonò in quell' angolo di foresta in cui stavano camminando. Un nebbia di polvere e detriti si alzò limitando la vista e disturbando la normale respirazione.
    I riflessi straordinari di Daemon, superiori a qualsiasi parigrado presente nell' intero panorama Ninja, gli avevano salvato la pelle e quella dell' indagato che, strattonandolo l' aveva spostato dal luogo della deflagrazione.
    Al diradarsi della nube si intravedeva ora la figura di un uomo alto, lunghi e bianchi capelli. Non c'erano dubbi era identico alla persona a cui aveva appena salvato la vita, anche se il nuovo venuto mostrava sotto la camicia bianca e i semplici pantaloni neri un fisico ben più allenato. Inoltre, sulle sue labbra era dipinto un ghigno malefico, fra i denti teneva una sigaretta e nei suoi occhi brillava una strana luce. Per il resto, i due erano indistinguibili.
    Gennosuke Ryuuhou questo il nome che emerse dal breve dialogo fra i due. Finalmente stava accadendo qualcosa di più movimentato, un qualcosa che, chissà, magari gli avrebbe dato un po' di adrenalina e la possibilità di utilizzare finalmente quel potere che stava tenendo nascosto.
    Un ghignò si dipinse sul volto dello shinobi di Oto, trasformandosi poco dopo quasi in una risata terrificante. Volse una pietrificante occhiata a Kibe come a intimidirgli di star fermo e non provare ad intervenire. Non si sarebbe fatto scrupoli ad eliminare pure lui. Infondo le prove necessarie ormai le aveva davanti a se, anche se fossero arrivate con qualche ossa rotte o qualche pezzo in meno non avrebbe fatto differenza. Era chiaro che a rubare la pregiata spada era stato il gemello del mercante molto meno preparato fisicamente per portare a termine il furto.
    Il braccio scivolò sinuoso attraverso il tessuto del porta-armi situato sul quadricipite della gamba, le dita al contatto con il freddo metallo si strinsero in una solida morsa. Con un movimento veloce i muscoli del braccio scattarono in avanti rilasciando il kunai in direzione del nemico posizionato ad una distanza di 6 metri. Traiettoria lineare con unico obbiettivo l' inguine ma, un avvenimento sarebbe avvenuto qualche istante prima ad una distanza inferiore ai 2 metri, un qualcosa di inaspettato. Un piccolo foglio invisibile ad un comune occhio avrebbe dato vita ad un' esplosione simile a quella avvenuta poco prima. L' aria si sarebbe nuovamente riscaldata e mescolata con il terriccio, l' onda d' urto avrebbe scompigliato i corvini capelli del genio di Oto. Mentre lo sguardo sarebbe rimasto impassibile, fisso sulla preda e l' orecchio teso pronto a captare ogni movimento nel raggio intorno a se...
    L' incontro era iniziato e, Daemon sperava che non fosse già finito...


    Daemon Namikaze
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Annoiato
    Chakra: 220/230
    Equipaggiamento:
    1 paio di Guanti alle mani
    1 Giubotto Chunin: 2 tonici da guerra, Tanto
    Fasce d' evocazione: 15 Kunai, 15 Shuriken
    2 Porta kunai: 5 (-1) kunai (2 (-1) con cartebomba)
    2 Porta shuriken: 3 shuriken, 2 bomba luce - 5 shuriken
    Marsupio da viaggio: Nunchaku, maschera, 2 tonici da guerra, 1 wakizashi
    Tecniche Utilizzate:
    Gosuto (Arma Invisibile)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Andando a rivestire un' arma di piccole/medie dimensioni attraverso il proprio chakra si creerà sopra di esso un velo invisibile a normali occhi (Byakugan e Sharingan esclusi) che funzionerà come riflettore della luce facendo si che rimbalzando sulla superficie dell' arma essa rifletta l' ambiente circostante. La durata della tecnica è di due turni oltre i quali bisogna riattivare il jutsu
    Livello: C Consumo: 10

     
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5 replies since 3/1/2012, 23:56   137 views
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