Classe III A

per Gin e Obito

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    Postate voi per primi, vi arriverà una lettera due giorni prima dell'inizio, vi preparerete e per le nove di mattina dovrete essere in classe. Il sensei non sarà ancora in aula.

    Cercate di essere il più descrittivo possibile, narrate possibilmente in terza persona singolare e distinguete con i colori tra 'parlato' 'pensato' 'narrato', descrivete l'arrivo della lettera e cosa fate prima di andare in accademia il giorno stesso.
    Buona fortuna. Cercate di postare più regolarmente possibile. Se non avete tempo scrivetelo qui o mandate un MP a me.
    Minimo primo post: 12 righe, Massimo: NULLO
    Ricordatevi che la promozione si baserà sulla bravura con cui posterai.

    -NO abbreviazioni;
    -NO post di poche righe
     
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    kage

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    Nakazo sì era appena svegliato, il postino bussava alla porta di casa con una certa insistenza:"Ci metto sempre tanto ad aprire, così i postini non mi porteranno più le lettere.". Aprì la porta, il postino non scappava, era il suo primo giorno, questo era certo, tutti i postini scappavano alla vista di Nakazo, il quale leggendo la lettera mostro i suoi canini in un sorriso maligno, avrebbe affrontanto l'esame per diventare Genin dopo il corso nell'accademia, allora lui non era un rifiuto, il kokage sì era accorto di lui, non lo aveva dimenticato,, tanto che il postino scappò urlando. Il vampiro rientrò nella sua casa con un'aria mista tra felicità e tristezza:Tutti hanno paura di me..
    Prese un puzzle, sempre lo stesso, il suo preferito, lo aveva rubato anni fa ad un ragazzino. Rappresentava un ragno gigante sfigurato, come disegnato ad inchiostro da un'artista di seconda mano. Lo ridistrusse e si mise a rifarlo, anche se lo aveva fatto talmente tante volte che conosceva a memoria i singoli pezzi.

    Un tuono, fece alzare gli occhi a Nakazo dal puzzle, lo aveva finito già da un pò di tempo e da allora era rimasto a fissarlo, dato che era ancora parecchio stanco tornò a letto. Due giorni dopo erano le 8:20 e Nakazo aveva già finito la colazione. Era l'ora, anzi non proprio, sicuramente sarebbe stato il primo, ma decise lo stesso di incamminarsi per l'Accademia. Indossò le scarpe, la canotta blu e indossò per ultimo la sua tunica nera. Solitamente prima di indossare quest'ultima avrebbe indossato anche quella specie di scaldacollo, che gli arrivava fino al naso (alla Kakashi per capirci) con cui era solito coprire la bocca.

    Forse..non dovrei vergognarmi di quello che sono...

    ..lo prese e con le mani lo fece in due pezzi, poi li buttò giù per le scale mentre scendeva dal suo appartamento.
    Con il suo passo deciso si avviò verso l'accademia, poche erano le persone che a quell'ora camminavano per strada, per lo più ancora mezzi addormentati.
    Arrivato davanti al cancello dell'edificio, gli sembrò fosse ancora deserto, ma era aperto, così si incamminò a piccoli passi all'interno. Deserta. Nella prima stanza c'era solo un uomo, un vecchio, probabilmente un ex ninja, lo guardò negli occhi e vide subito lo sguardo che oramai aveva imparato a riconoscere di quelli che lo disprezzavano e ne avevano paura.
    Il ragazzo aveva appena aperto bocca per chiedere informazioni che il vecchio alzò il braccio indicando una porta, non si era nemmeno degnato di dirglielo a voce, un solo gesto per farlo allontanare..

    Edited by Obito 89 - 7/6/2013, 20:53
     
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  3. @gin
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    Era una giornata come tante, e come sempre ero disteso su una piccola zona verde sulla cima di una montagna non molto distante da casa mia, oziando in compagnia degli animali selvatici e basta.
    Quanto li odio... anni fa potevo solo sognare momenti rilassanti come questi... che liberazione aver lasciato casa...
    Pensai ad occhi chiusi, mentre inspiravo a pieni polmoni la fresca e limpida aria montana delle prime ore del mattino. Da quando avevo lasciato i miei genitori andando a vivere in una piccola casetta nella periferia di kumo lasciatami in eredita da mio zio, avevo ritrovato un pò di pace e serenità. Per me non c'era niente di più rilassante che stare sdraiato su un prato senza fare niente.
    Quando ancora vivevo con i miei saltavo spesso e volentieri gli allenamenti del clan per scappare da qualche parte a rilassarmi, ma non facevo nemmeno in tempo a trovare il posto giusto che subito mi rintracciavano e mi portavano con la forza a casa.
    Diventare un ninja per servire il paese o candidarsi come capo clan... ma che le faccino loro 'ste fregnacce, al diavolo!
    Pensa sbuffando, mettendomi su un lato. Io volevo essere padrone della mia vita, non volevo che altri prendessero decisioni per conto mio, questo era il motivo per cui, neanche compiuta la maggiore età, scappai di casa.
    Stetti ancora qualche minuto disteso sul manto erboso, ma appena le nuvole sopra di me iniziarono a diradarsi lasciando spazio ad i caldi raggi solari, mi alzai con l'intento di tornare a casa.
    Ancor prima che sorgesse il sole sono venuto qui senza nemmeno fare colazione... mi serviva un pò di aria fresca, ma adesso sto morendo di fame...
    Pensai mentre mi stavo massaggiando la pancia brontolante. Alzatomi mi scossi i pantaloni e la felpa che indossavo in modo da levare residui di erba, per poi correre come un razzo verso casa.
    Giunto a destinazione feci per aprire la porta principale, quando, con la coda dell'occhio, notai qualcosa incastrato sotto la porta. Rapidamente mi chinai per raccoglierla, quando, una volta nelle mie mani, notai il sigillo del Raikage.
    Che sia la lettera dell'accademia?
    Mi domandavo piuttosto curioso, facendo letteralmente a pezzi la busta in modo da leggere il contenuto.
    Daiki Yotsuki, la informiamo che la sua domanda di iscrizione all'accademia è stata approvata, tuttavia a causa di scarsa disponibilità di docenti siamo costretti a farle seguire i corsi ad Oto; nel paese delle risaie. In allegato troverà una mappa per raggiungere il luogo e una lettera di raccomandazione da mostrare sia alle porte del villaggio che all'accademia...
    Non finii di leggere la lettera che notai sia la mappa che la lettera di raccomandazione.
    Rimasi qualche secondo basito da quanto avevo letto, indeciso se essere contento o arrabbiato.
    Da un certo punto di vista finalmente, dopo circa 2 mesi, avevo ricevuto risposta da parte dell'accademia, tuttavia il dover raggiungere il paese del suono era una cosa veramente seccante. Possibile che non ci fosse nemmeno un ninja in accademia a kumo? Bè in fin dei conti ultimamente vedevo sempre un via vai di ninja che partivano per lunghe missioni ed effettivamente il villaggio era un pò deserto.
    Bè, o vado ad Oto o mi ciuccio il pollice chissà fino a quando... inoltre è il caso sarebbe anche l'ora che diventi ninja perchè i soldi di mio zio stanno iniziando a finire e certamente non andrò ad elemosinarli da i miei...
    Pensai entrando dentro casa e sbattendo violentemente la porta. Il solo pensare a loro mi faceva infuriare un casino.
    Leggendo la mappa mi incamminai verso la cucina, quando, seduto al tavolo considerai una cosa che prima mi era sfuggita.
    Aspetta un attimo: se questa mappa dice la verità per raggiungere Oto ci vogliono circa 2 giorni... mentre in fondo alla lettera diceva che mi sarei dovuto presentare in accademia alle nove di venerdì 11
    Iniziando a sudare freddo mi girai di scatto verso il calendario constatando che oggi era mercoledì 9! Avevo solamente poco più di 2 giorni di tempo per raggiungere Oto dato che erano le 7 meno dieci del mattino.
    Come un pazzo filai in camera da letto prendendo un paio di zaini: nel primo misi vestiti e biancheria intima, mentre nell'altro tutte le provviste che avevo in casa.
    Per fortuna mi è rimasta qualche scatoletta di cibo in scatola.
    Mentre facevo questo feci un'abbondante colazione e dopo aver preso soldi, mappa e lettera, con gli zaini in spalla, uscii di casa lasciando il villaggio.
    Non era la prima volta che uscivo dal villaggio, da bambino spesso e volentieri i miei mi portavano da alcuni parenti al confine della Repubblica dei Samurai, per questo senza grossi problemi riuscii a giungere al confine del Paese del Fulmine sfruttando qualche scorciatoia che sulle mappe comuni non c'erano.
    Ciò non toglie che comunque non ero affatto abituato a sforzi così prolungati ed inoltre il timore di non fare in tempo mi stressava psicologicamente. Al termine della giornata ero a pochi kilometri dalla Repubblica dei Samurai e già iniziavo a sentire il freddo pungente di quel paese perennemente innevato.
    Distrutto vagai in cerca di riparo quando, al calare del sole, trovai una capanna diroccata. Era piuttosto malconcia ma ancora si reggeva in piedi.
    Meglio di nulla...
    Pensai entrando dentro per riposarmi. Dopo essermi rifocillato e cambiato d'abito con qualcosa di più pesante mi sdraiai in modo da cercare di recuperare più energie possibili.
    Ero già distrutto a neanche metà del viaggio, molto probabilmente a questo ritmo non sarei mai arrivato a destinazione in tempo.
    [...]
    Erano passate diverse ore, ormai era notte fonda, quando però uno strano rumore mi svegliò di soprassalto.
    Che è 'sto fracasso?
    Pensai stropicciandomi gli occhi ed affacciandomi ad una finestra. A pochi metri dalla capanna vidi un tizio accanto ad un carro trainato da cavalli che stava imprecando davanti ad una ruota rotta.
    Stava cercando di sistemarla, ma da solo non ci riusciva. Osservando quella scena ed il fatto che il carro era puntato verso Sud, esattamente la direzione dove stavo andando io, i miei occhi iniziarono a brillare.
    Ma certo, posso sfruttarlo a mio vantaggio!!
    Raccolte le mie cose e con gli zaini in spalla uscii dalla capanna dirigendomi verso l'uomo in questione con aria tranquilla e serena.
    Ehi, serve una mano?
    Dissi con un grande sorriso stampato in faccia. Non era da me essere così cordiale e gentile, ma se aiutavo il tizio magari potevo scroccare un passaggio e questa opportunità non potevo farmela scappare.
    Sorpreso dalla mia apparizione, l'uomo per poco non svenne sul posto, ma dopo essersi calmato accettò volentieri il mio aiuto ed in breve tempo riuscimmo a sostituire la ruota con quella di riserva. Tutto contento il tizio mi ringraziò di cuore. Subito il mio sguardo si fece un pò più serio, chiedendogli dove fosse diretto.
    Appena questi pronunciò la parole Kokoha, gli dissi.
    Senta, io sarei diretto ad Oto, non è che mi potrebbe dare un passaggio? in fondo senza di me adesso sarebbe ancora qui ad imprecare dietro quella ruota rotta...
    Conclusi indicando l'oggetto ad i suoi piedi. Senza fare troppe storie il tizio cedette alla mia richiesta, facendomi montare sul retro del carro e ripartendo immediatamente.
    Evvai, questo si che è un colpo di fortuna!
    Mi dissi tutto contento. Sinceramente non mi interessava per niente chi fosse quello o che cosa stava trasportando con così tanta urgenza, l'unica cosa che mi interessava era raggiungere il più velocemente possibile l'accademia di Oto.

    Il viaggio fu piuttosto tranquillo e rapido grazie ad i 2 cavalli che trainavano il carro, giungendo ad Oto al calar del sole del giorno successivo. Ringraziando il vecchio che mi aveva dato il passaggio senza dirgli nulla ma con un misero cenno della mano, mi diressi verso il centro del villaggio; facendo vedere alle guardie del villaggio il lasciapassare del Raikage.
    Dato che avevo passato le ultime venti ore o poco più sul carro anzichè correre, non ero molto stanco, ma considerando che su quello scomodo carretto non riuscii a chiudere occhio nemmeno per un secondo decisi di dirigermi alla locanda più vicina per riporre le mie cose, farmi una bella doccia rilassante ed un pasto caldo.
    Odio il cibo in scatola...
    Fu così che completamente disinteressato di tutto e tutti passai una serata in segna del relax, rintanato nella camera che avevo affittato per il fine settimana.
    La mattina seguente mi svegliai di buon ora in modo da potermi preparare adeguatamente.
    Ieri sera non sono neanche passato per l'accademia, devo sbrigarmi a lasciare questa locanda...
    Pensai vestendomi come al mio solito: comodi scarponi alti di colore nero, larghi pantaloni di tutta di colore grigio scuro, una maglietta a maniche lunghe di cotone di colore nero, una grossa felpa di colore bianco con il cappuccio ed a mezze maniche ed infine un berretto grigio; per poi fare una rapida colazione e lasciare l'edificio.
    Mentre cercavo la strada giusta sulla mappa che avevo, notai che il paese era piuttosto deserto e cupo: poche persone vi erano a zonzo per il villaggio e per condire il tutto c'era anche un clima nuvoloso ed umido.
    Che schifo... molto meglio il villaggio di kumo...
    Pensai guardandomi intorno, preoccupato che potesse scoppiare a piovere da un momento all'altro. Giunto a destinazione entrai nell'accademia, considerando che questa era ancora più deserta del villaggio.
    Seguendo le indicazioni che trovavo sui muri giunsi alla reception dove trovai una coppia di vecchietti molto annoiati.
    Sono arrivato qua da kumo per le lezioni ninja
    Dissi loro, senza neanche salutarli ed andando dritto al punto. Dopo avermi squadrato dalla testa ad i piedi con sguardo perplesso, i due puntarono la loro attenzione sul pezzo di carta che gli stavo porgendo. Dopo aver sbuffato un pò mi indicarono il piano e l'aula.
    III A, piano secondo, corridoio di sinistra!
    Ripetei mentalmente in modo da imprimere bene le informazioni nella mia mente, per poi andarmene senza neanche ringraziarli.
    Mentre salivo le scale sghignazzai divertito, ascoltando i loro borbottii che sicuramente riguardavano me.
    Non fu molto difficile trovare la fantomatica aula, la struttura era piuttosto piccola e tutta uguale.
    Bene, finalmente ci siamo...
    Pensai afferrando la maniglia ed aprendo la porta dell'aula con completa disinvoltura. Anche se quello poteva essere un momento estremamente importante per il mio futuro, un momento che avrebbe sicuramente cambiato la mia vita, non ero affatto preoccupato. Una cosa di cui andavo fiero era la fiducia in me stesso.
    Aperta la porta tuttavia notai qualcosa di molto strano: il sensei non c'era e l'aula era completamente vuota, fatta eccezione dello strano tizio seduto ad un banco. Rapidamente portai lo sguardo verso l'orologio appeso alla parete alla mia destra, ma, notando che erano le 9 passate da 5 minuti, sicuramente non c'era nessuno perchè ero in anticipo.
    Un pò perplesso entrai in aula lasciando la porta aperta. Senza dire una parola allo strano tizio dai capelli rossi mi diressi verso l'ultima fila dei banchi, tre file dietro di lui, ma non potei fare a meno di osservarlo con la coda degli occhi dato il suo insolito aspetto: carnagione estremamente chiara, corti capelli rossi sangue come i suoi occhi e dalla corporatura piuttosto esile ma slanciata.
    A prima vista, dai lineamenti del suo volto, sembrava molto giovane, sicuramente più di me, tuttavia non riuscivo a dire che età avesse dato che gli abiti che indossava occultavano molto la sua corporatura.
    Sarò uno studente di Oto...
    Furono gli unici pensieri che mi passarono per la mente. Designato il banco dove mi sarei posizionato, l'ultimo sulla destra, mi sedetti con la schiena appoggiata alla sedia, i pedi vistosamente accavallati sul banco ed inclinandomi all'indietro iniziai a dondolarmi fissando il soffitto in modo da ammazzare il tempo in attesa dell'arrivo del sensei. Per la mia testa non c'era alcun pensiero riguardante lo strano ragazzo o il misterioso sensei, non mi importava neanche del fatto che fosse in ritardo: l'unica cosa che mi interessava era finire il prima possibile queste lezioni accademiche per passare immediatamente all'azione.

    Daiki Yotsuki
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    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Tranquillo
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    Obito cerca di descrivere di più il lato psicologico del tuo pg, ad esempio potevi scrivere cosa prova quando riceve la lettere


    Light Nara stava camminando tranquillamente lungo i corridoi bianchi dell'Accademia, nonostante fosse in vistoso ritardo. Nonostante ritenesse il mestiere di insegnante una vera e propria perdita di tempo, questi erano i comandi dell'Hokage, e non era permesso disobbedire. Erano ormai quasi 3 anni che insegnava li. In seguito alla sua esperienza maturata sul campo, veniva chiamato come Sensei, e avrebbe dovuto addestrare stupidi marmocchi da quel momento in avanti, sotto un non troppo lauto stipendio mensile. Tuttavia, nessuno gli impediva di arrivare in vistoso ritardo.
    Come al solito, era vestito con un paio di pantaloni neri, una maglia dello stesso colore e il giacchetto distintivo dei Jonin. Il coprifronte, legato al braccio. Si domandava che tipo fosse il nuovo studente. Non che gli interessasse più di tanto, visto che i ragazzi che istruiva ormai sembravano tutti uno uguale all'altro. Sperava, se non altro, che fosse un tipo sveglio, in grado di recepire in fretta le lezioni sul controllo del chakra, sull'uso delle armi e sui fondamenti ninja e di resistere ai duri allenamenti. Si passò una mano fra gli scompigliati capelli color avorio togliendoseli dal viso. Era arrivato alla sua nuova classe. La III A. Aprì la porta e si sedette alla cattedra, lanciando una occhiata di sfuggita ai nuovi allievi. Scrisse qualcosa sul registro, poi lo chiuse e ripose la penna sul tavolo. Alzò gli occhi ghiaccio ed inquietanti ormai famosi per la loro durezza e li guardò, questa volta piuttosto attentamente. Il suo volto dai lineamente fini e puliti assunse per qualche secondo un'aria concentrata, poi tornò annoiato. Dopo quasi un minuto di ininterrotto silenzio si presentò:
    - Piacere, sono Light Nara, Jonin del Villaggio della Foglia. Per qualche tempo sarò il tuo Sensei. Allora, presentati a tua volta e dimmi per quale motivo vuoi diventare ninja.
     
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    Sì presentò un ninja, aprì la porta e sì sedette alla cattedra, guardò per un secondo i suoi allievi, scrisse qualcosa, probabilmente una annotazione sul registro e posò di nuovo lo sguardo sui suoi allievi, lo sguardo del ninja era freddo, molto simili al modo in cui gli abititanti del villaggio, guardavano Nakazo, il mostro, il vampiro, l'assassino:
    Alcuni definivano i vampiri creature leggendarie, altri defininavo l'essere un vampiro una capacità innata, ma tutti sì sbagliavano, l'essere un vampiro era qualcosa di diverso: Una maledizione, tutti i tuoi avversari devono morire (O almeno questo succede nella maggior parte dei casi), non puoi usare la tua innata se sei con una squadra di ninja (dagli appunti lasciati dai genitori Nakazo aveva scoperto la maggior parte delle cose da sapere sulla sua "innata". Nakazo sì era consolato con il fatto che avrebbe vissuto per sempre grazie all'immortalità dei vampiri, ma i vampiri sono immortali per antonomasia, non invecchiano, ma possono essere uccisi e se dopo cinque giorni non beveno sangue..muoiono di morte naturale. Inoltre, il sangue umano che avrebbe richiamato la sua natura di mostro assassino una volta attivata la sua innata sarebbe stato un problema. La paura della morte e allo stesso tempo l'odio verso se stessi, questa era la vita di un vampiro. Nakazo da tempo sì era ripromesos che un giorno avrebbe trovato la VERA immortalità, chissà se ci sarebbe riuscito. Ora però, il ninja aveva un'altra cosa da fare. Il vampiro sì alzò:"Buon giorno sensei, mi chiamo: Nakazo Kazu, voglio diventare un ninja per poter difendere le persone a me care...., per poter dimostrare il mio valore.. infine, con un velo di tristezza, pensò:E..per dimostrare che non sono un mostro...
     
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  6. @gin
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    Mentre stavo aspettando l'arrivo dell'istruttore mi guardai un pò intorno osservando meglio l'aula dove io e l'altro studente ci trovavamo: una normalissima aula accademica con il pavimento in parquet, muri di colore bianco, come il soffitto, ed una grossa lavagna di colore nero che ricopriva quasi interamente la parete dietro la cattedra. Ad una rapida occhiata mi sembrava che ci fossero una quindicina di banchi, ma data la svogliatezza che ci avevo messo nel dare l'occhiata in giro forse potevano essere anche un paio di più o un paio di meno.
    Facendo un piccolo sbadiglio portai la mia attenzione alla parete opposta a quella dove era situata la porta da cui ero entrato e notai che quasi tutta la parete era costituita da grosse finestre chiuse coperte da tende di colore arancione. Nonostante la polvere che c'era in giro mi sembrava un posto piuttosto ordinato e ben curato, come se qui raramente qualcuno ci metteva piede.
    E' probabile che qui abbiano neanche 10 iscritti all'anno...
    Pensai facendo una smorfia seccata. Più rimanevo in questo posto più volevo andarmene il prima possibile.
    Tuttavia ad interrompere i miei pensieri ecco che improvvisamente uno strano tizio dai capelli color avorio entrò nell'aula. Senza neanche rivolgerci la parola ci tirò una rapida occhiata dirigendosi verso la cattedra.
    Alla buon ora...
    Pensai mantenendo la mia posizione rilassata e del tutto "irrispettosa", fissando il nuovo arrivato con aria del tutto indifferente: indossava abiti molto scuri, il tipico gilet da ninja che portavano solamente shinobi di rango chunin in su ed aveva il coprifronte della foglia legato al braccio ad un braccio.
    Il coprifronte di konoha?! ma che cazz...
    Pensai stupito, trattenendo quasi a sforzo una risata.
    Cioè: io sono vento da kumo ad Oto per farmi insegnare da uno di Konoha? mah...
    Non che fosse un problema, chi fosse il mio istruttore era irrilevante, tuttavia mi sembrava piuttosto singolare come situazione. Inoltre da quello che avevo sentito dire in giro non pensavo che Kumo, Oto e Konoha fossero in così buoni rapporti.
    Lo strano individuo, dopo aver scritto qualcosa sul suo registro, ci fissò con aria piuttosto seria per quasi un minuto. Io mi limitai a contraccambiare lo sguardo, continuando a dondolarmi con la sedia.
    Finalmente questi prese l'iniziativa, presentandosi e chiedendoci perchè avevamo intenzione di diventare shinobi
    Piacere, sono Light Nara, Jonin del Villaggio della Foglia. Per qualche tempo sarò il tuo Sensei. Allora, presentati a tua volta e dimmi per quale motivo vuoi diventare ninja.
    Mi ero immaginato che una delle prime cose sarebbe stato dover spiegare i motivi per cui volevo diventare shinobi e tutto sommato, dopo qualche riflessione, forse non era il caso di dire che il mio interesse era solo ottenere potere, soldi a palate e magari fare colpo sulle ragazze.
    Io non ci trovavo nulla di male in queste cose, tuttavia la stra maggioranza delle persone che intraprendevano la via dello shinobi non la pensavano come me e potevano vedere in malo modo queste cose.
    Non che mi importi, ma l'ultima cosa che voglio fare è andare a fare polemica con qualcuno che neanche conosco... tuttavia mentire spudoratamente dicendo "voglio servire il paese" non mi sembra il caso e dubito che mi possa credere, vediamo...
    E mentre il moccioso davanti a me si era alzato esprimendo per primo i sui ideali io iniziai a rimuginare su cosa dire.
    Buon giorno sensei, mi chiamo: Nakazo Kazu, voglio diventare un ninja per poter difendere le persone a me care... per poter dimostrare il mio valore..
    Purtroppo non potei fare a meno di sentire ciò che questi aveva detto e la cosa un pò mi fece venire il volta stomaco.
    Come volevasi dimostrare... ma che gli fanno ad i giovani d'oggi: tutti devoti alla patria e dediti al prossimo... mah, proprio non li capisco...
    Una volta che il ragazzo si rimise a sedere feci un piccolo sbadiglio per attirare l'attenzione di Light e poi prendere parola senza però cambiare la posizione in cui ero seduto
    Come saprà già mi chiamo Daiki Yotsuki e vengo da Kumo... bè, sono uno a cui garba mettersi alla prova e non c'è niente di meglio che diventare shinobi per fare questo...
    Dissi guardandolo dritto negli occhi in modo da poter intuire quale fosse la sua reazione a quella mia affermazione.

    Daiki Yotsuki
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    Seguì seppur senza un particolare interesse le motivazioni che li avevano spinti ad intraprendere quella tortuosa strada. Quindi, ne tracciò i due profilo psicologici.
    Il sensei riflettè un attimo su come portare avanti la lezione, gettando a sua volta lo sguardo sul muro bianco. Poteva porle una domanda sul chakra o sui Villaggi Ninja, ma in fondo queste erano nozioni che l'allievo non era tenuta a conoscere. Certi studenti imparavano a memoria pile di libri sull'argomento solo per vomitargli addosso infinite e noiose spiegazioni; si trattava degli stessi che, durante le esercitazioni pratiche, fallivano clamorosamente. Perciò, decise che Asuma avrebbe sostenuto immediatamente gli allenamenti per il controllo del chakra e, solo in seguito, sarebbero passati alla teoria.
    Light si alzò dalla cattedra e si diresse verso la porta. L'aprì uscì dalla classe, controllando con la coda dell'occhio che gl' allievi lo seguissero.
    - Il chakra - iniziò, mentre camminavano lungo il corridoio bianco - è l'energia fondamentale che scorre all'interno del nostro corpo. Essenzialmente, è un mistro fra ra l'energia presente in ogni cellula e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza. Scorre liberamente nel nostro corpo, e la maggior parte degli esseri umani non è in grado di gestirlo. Come ninja, dovrai imparare invece a controllarlo a tuo piacimento, sia per rafforzare i tuoi muscoli, sia per eseguire Tecniche, impastandolo e rilasciandolo.
    Fece una piccola pausa, in modo che la spiegazione si imprimesse nella mente degli studenti. Probabilmente per loro questo era un concetto nuovo, ma ben presto avrebbero preso confidenza.
    - Questa è solo un accenno delle grandi proprietà del chakra. Sappi, tuttavia, che il chakra è presente in ogni persono in una quantità limitata e ben definita, terminata la quale si trova la morte. Non solo: man mano che la tua riserva di chakra diminuisce, la tua stanchezza fisica aumenta, finchè sarai pressochè impossibilitato a muoverti.
    Il sensei svoltò a destra, passando di fronte a una fila di aule. Quindi, raggiunse una grossa porta a vetri che dava sul cortile. La aprì e fece cenno ai ragazzi di entrare.
    - Dopo di te.
    Il cortile era un ampio spiazzo di terra creato appositamente per ogni esigenza degli insegnanti. C'era un piccolo lago, nel centro, qualche albero sulla destra, sulla sinistra manichini per l'addestramento nel Taijutsu e infine diversi bersagli dalla parte opposta all'ingresso. Il sensei si diresse verso il laghetto - uno specchio d'acqua dal diametro di sei metri e profondo un metro circa - continuando a parlare.
    - La maggior parte delle cose che ti interessano sapere sul chakra le imparerai con le esercitazioni pratiche. Scordati noiose lezioni e verifiche scritte, perchè mi annoiano troppo. Preferisco farti passare subito a questo.
    Pronunciò l'ultima parola proprio come se fosse stata scritta in corsivo, indicando con l'indice della mano sinistra i suoi piedi. Mentre stava completando le ultime spiegazioni, infatti, con disinvoltura aveva iniziato a camminare sull'acqua. Il peso del suo corpo non l'aveva fatto sprofondare, incredibilmente, ed anzi egli se ne stava nel mezzo della pozza come se si fosse trovato sulla terra ferma.
    - Ora ti potrà sembrare assurdo, ma gli shinobi sanno fare molto peggio. Essenzialmente, devi concentrare il chakra dirigendolo verso i piedi, e qui formare una patina che ti permetta di rendere solida e compatta l'acqua sottostante, permettendoti di non cadervi all'interno. Detto così è un po' difficile, me ne rendo conto... Per facilitarti le cose, cerca di visualizzare dentro di te il flusso del chakra, chiudendo gli occhi. Immagina che il tuo centro si trovi all'altezza dell'ombelico e che tu diriga le energie verso gli arti inferiori. Una volta fatto questo, prova a pensare di concentrarne parte a livello delle tue scarpe, come una seconda suola. Devi riuscire a equilibrare il peso del tuo corpo con la densità dell'acqua sottostante: se metti troppo chakra o ne usi troppo poco ti farai un bel tuffo.
    Aveva cercato di essere il più esaustivo possibile, Aveva addestrato parecchi studenti fino ad ora, e quello era il modo più semplice per riuscire a farle completare l'esercizio. Certo, gli sarebbe rischiesti più tentativi, ma in qualche giorno sarebbe stato spontaneo come camminare. Inoltre, tramite le ripetute prove, la sua riserva di energie sarebbe calata, insegnandole anche l'affaticamento che ciò portava.
    - Avanti, prova - concluse, accennando un sorriso. Aveva un buon presentimento.

    CITAZIONE
    Provateci due volte senza riuscirci, in entrambi i casi cadrete nel lago. Il procedimento è quello spiegato sopra, eventuali variazioni sono a vostro piacimento (ma non allontanarti troppo da ciò che Light ha spiegato). A te!
     
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    Il senseni sì alzò lanciando un'occhiata ai due ragazzi, Nakazo sì alzò di corsa e ascoltò le parole del sensei: Stava riassumendo la maggior parte delle cose che un ninja doveva sapere sul chakra:UHm, quindi non sì fanno prove scritte..o mi sono salvato solo per ora?, Nakazo non amava lo studio, non gli piaceva leggere. Fortunatamente il sensei aveva deciso di fare una prova pratica. Arrivarono davanti a una grossa porta a vetri e facendo segno ai ragazzi di entrare disse:
    CITAZIONE
    - Dopo di te.

    Osservò il campo:Uhm...questo campo è creato in modo da poter fare diversi tipi di allenamento, al centro del campo c'è un lago, sulla destra ci sono degli alberi..e lì ci sono dei manichini per l'allenamento del taijustu...e da quella parte ei bersagli. È un campo molto neutrale pensò mentre seguiva il maestro, il quale sì stava dirigendo verso il lago. Il lago era di sei metri di diametro e uno di pronfondità:Uhm...non capisco, che genere di esercizio dobbiamo fare? chiese a se stesso, osservando il maestro che indicava i suoi piedi. Dopo qualche secondo di concentrazione, il sensei cominciò a cammionare sull'acqua! ? Lo fa usando il chakra? Non pensavo sì potesse fare una cosa simile. Nakazo aveva sentito parlare della possibilità di usare ilm chakra per assarmpicarsi e fare altre cose, ma pensava che fosse una presa in giro. Invece il sensei era riuscito a camminare sull'acqua usando il chakra, Nakazo, con un pò di stupore ascoltò le parole del ninja.
    CITAZIONE
    - Ora ti potrà sembrare assurdo, ma gli shinobi sanno fare molto peggio. Essenzialmente, devi concentrare il chakra dirigendolo verso i piedi, e qui formare una patina che ti permetta di rendere solida e compatta l'acqua sottostante, permettendoti di non cadervi all'interno. Detto così è un po' difficile, me ne rendo conto... Per facilitarti le cose, cerca di visualizzare dentro di te il flusso del chakra, chiudendo gli occhi. Immagina che il tuo centro si trovi all'altezza dell'ombelico e che tu diriga le energie verso gli arti inferiori. Una volta fatto questo, prova a pensare di concentrarne parte a livello delle tue scarpe, come una seconda suola. Devi riuscire a equilibrare il peso del tuo corpo con la densità dell'acqua sottostante: se metti troppo chakra o ne usi troppo poco ti farai un bel tuffo.

    . Dopo qualche istante di silenzio il ninja invitò gli studenti, dovevano risuscire a camminare sull'acqua, sembra complicato, ma non poteva arrendersi, secondo quello che aveva detto il maestro, gli shinobi facevano cose più difficili.
    Inizio..io!
    Nakazo chiuse gli occhi, sì concentrò ripensando alle parole del sensei:
    Devo concentrare il chakra nei pieidi..per creare una seconda suola. Per creare questa suola, devo immaginare che l'ombelico sia il centro e da lì devo dirigere il chakra verso i piedi.... Il vampiro immaginò il suo sistema circolatorio del chakra, immaginò che all'altezza dell'ombelico ci fosse il centro e immagino il chakra che passava dal centro ai piedi. I piedi dello studente vennero avvolti da una fiamma blu:Uhm, devo stare attento, se ho messo troppo chakra o se ne ho messo troppo poco cadrò... pensò mentre a passo svelto sì dirigeva verso l'acqua, passò qualche istante, il ragazzo allungò la gamba destra cercando di toccare l'acqua col piedi, cì riuscì, ma appena l'acqua toccò il piede il ragazzo sprofondò nell'acqua:Credo di aver sbagliato qualcosa... uscì dall'acqua bagnato dalla testa ai piedi. Ci..posso riuscire, ci riprovò... disse mentre ripedeva lo stesso procedimento, non era stato attento alla quantità di chakra che aveva impastato nei piedi. Finito il procedimento i piedi vennero avvolti di nuovo da una fiamma blu, questa volta molto più piccola rispetto a quella di prima:Sembra leggermente più piccola rispetto alla fiamma di chakra che avvolgeva i piedi del sensei, forse è una mia impressione.... pensò mentre con un passo sicuro cercava di camminare sull'acqua posando il piede destro. Appena toccò l'aqua affondò nuovamente, uscì dall'acqua con un pò di vergogna, aveva fallito di nuovo.

    EDIT: Lo sò che il post cambia la forma del topic, ma anche dopo averlo modificato, continua a postarmelo così..

    Edited by Obito 89 - 10/6/2013, 12:50
     
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  9. @gin
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    E' senza ombra di dubbio un problema di firma, ha immagini troppo grosse e di conseguenza allargano la board nei tuoi post. Dovresti eliminare le immagini troppo grosse o quanto meno inserirle usando uno script come questo:
    CODICE
    <img style="width: 100px" src="LINK IMMAGINE">

    Dove metti al posto di "LINK IMMAGINE" il link XD e modificando il valore di px puoi ridimensionare l'immagine come vuoi.
    Nei tuoi post precedenti non succedeva nulla perchè non avevi abilitato la firma ^_^

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    Sinceramente non riuscivo a capire cosa gli stesse passando per la testa, la sua espressione era troppo neutrale.
    Mah...
    Furono i miei unici pensieri, lasciando correre e continuando a fissarlo mentre sembrava assorto nei suoi. Probabilmente stava valutando l'argomento della prima lezione.
    Dopo poco lo shinobi di Konoha si alzò improvvisamente, dirigendosi verso la porta che dava sul corridoio anzichè verso la lavagna. Inclinando il sopracciglio destro lo fissai con aria piuttosto perplessa.
    Ma che fa, se ne va....
    Effettivamente la cosa mi aveva preso alla sprovvista, ma quando notai che guardò sia me che Nakazo con una rapida occhiata, capii che ci voleva condurre da qualche parte.
    Con il mio solito fare calmo mi scostai dal banco strusciando le zampe posteriori della sedia in modo da creare uno stridio assordante. Successivamente, con le mani nelle tasche e con le orecchie dritte iniziai, a seguire lo shinobi di konoha ascoltando le sue spiegazioni.
    Il chakra... è l'energia fondamentale che scorre all'interno del nostro corpo. Essenzialmente, è un misto fra l'energia presente in ogni cellula e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza. Scorre liberamente nel nostro corpo, e la maggior parte degli esseri umani non è in grado di gestirlo. Come ninja, dovrai imparare invece a controllarlo a tuo piacimento, sia per rafforzare i tuoi muscoli, sia per eseguire Tecniche, impastandolo e rilasciandolo.
    Concluse zittendosi e lasciandoci il tempo di assimilare tutte le informazioni. Già dopo alcune parole avevo iniziato a non fare quasi più attenzione a ciò che ci stava dicendo, limitandomi ad annuire come un idiota in modo da fargli capire che era tutto chiaro e stavo seguendo attentamente le sue parole; anche se ogni tanto però uno sbadiglio non riuscivo a trattenerlo.
    Ed io mi sarei fatto 2 giorni di viaggio per farmi dire 'ste cazzate? è da quando ho 12 anni che i miei mi riempivano la testa con questa roba... facendo parte del Clan Yotsuki una delle prime cose che ti insegnano è la teoria di funzionamento dell'energia spirituale e del Raiton...
    Pensai piuttosto seccato, non ascoltando la seconda parte del suo discorso.
    Finalmente dopo qualche minuto il supplizio cessò: lo shinobi di konoha aveva smesso di spiegare e ci aveva condotti in un cortile sito proprio nel bel mezzo dell'accademia.
    Entrando insieme al tizio di Oto iniziai a guardarmi in torno osservando com'era fatto: si trattava di un ampio spiazzo di terra con un piccolo laghetto nel centro, qualche grosso albero alla nostra destra e, dalla parte opposta, svariati manichini per la pratica sulle arti marziali. Aguzzando un pò la vista inoltre notai che dall'altra parte del lago, proprio dalla parte opposta all'unico ingresso, vi erano dei bersagli.
    Sicuramente per esercitarsi con le armi da lancio...
    Pensai, notando con la coda dell'occhio che lo shinobi di konoha si stava dirigendo verso il piccolo laghetto. Altrettanto feci anche io, ascoltando finalmente qualcosa che attirò la mia attenzione.
    La maggior parte delle cose che ti interessano sapere sul chakra le imparerai con le esercitazioni pratiche. Scordati noiose lezioni e verifiche scritte, perchè mi annoiano troppo. Preferisco farti passare subito a questo.
    Per poi notare, totalmente indifferente, ciò che aveva appena fatto: rivestendo i suoi piedi con del chakra aveva iniziato a camminare con molta disinvoltura sul piccolo specchio d'acqua, fermandosi al centro di esso. Estraendo le mani dalle tasche incrociai le braccia sul pezzo, guardandolo con aria di sufficienza.
    Come se non avessi mai visto cose del genere...
    Effettivamente venendo da un clan di shinobi avevo visto cose ben più particolari da alcuni miei familiari. Tuttavia feci particolare attenzione alla sua spiegazione, in quanto anche se avevo visto di peggio in effetti questa era la prima volta che qualcuno mi stava spiegando dettagliatamente come funzionava il controllo e la manipolazione basilare del chakra.
    Finita la spiegazione questi rimase al centro del laghetto, osservando sia me che Nakazo.
    Da come l'ha spiegato sembra una cosa piuttosto semplice, però non ho mai provato a fare una cosa del genere... vediamo...
    Pensai, iniziando a riflettere sulle nozioni appena acquisite ed osservando il tizio di Oto che aveva già iniziato a darci dentro. Decisi di non provare insieme a lui, ma limitarmi ad osservarlo almeno un paio di volte così da riuscire a carpire qualche ottima informazione e partire già avvantaggiato.
    Te pareva...
    Pensai seccato, notando che per ben due volte di fila, dopo aver concentrato frettolosamente il chakra sotto la pianta dei piedi, questi cadde in acqua al primo tentativo.
    Dopo essermi levato sia le scarpe che la felpa ed il berretto, buttandoli a terra vicino a me, decisi di iniziare anche io. Feci un paio di respiri molto lunghi e lenti, cercando di rilassarmi e concentrare le mie energie, per poi chiudere gli occhi e congiungere le mani nella posizione della pecora; il sigillo classico con cui mi avevano insegnato a concentrare le mie energie spirituali.
    Anche se all'apparenza questo poteva essere un semplice e stupido esercizio non andava affatto sottovalutato in quanto nel complesso racchiudeva in se tutte le basi fondamentali del controllo del chakra.
    Evocazione, controllo e manipolazione... una volta che si riesce ad apprendere questa abilità e padroneggiarla al 100% sicuramente si avranno delle basi solide e forti su questi tre principi e uno shinobi non può pensare di fare strada senza basi solide...
    Pensai, cercando di liberare la mente da ogni pensiero e concentrarmi sull'evocazione del chakra.
    Come ci aveva suggerito lo shinobi di konoha, ad occhi serrati, cercai di immaginare il centro del mio sistema circolatorio del chakra proprio in prossimità del mio ombelico ed iniziare ad evocare il chakra dentro di me. Dopo poco tempo finalmente iniziai a sentire una strana sensazione di energia e potere che scorreva dentro di me, proprio in prossimità dell'ombelico.
    Niente di complicato, questa era una cosa che facevo spesso a casa mia per ammazzare il tempo tra un allenamento e l'altro. Adesso doveva venire la seconda parte: lo spostamento di chakra verso i piedi.
    Mantenendo gli occhi chiusi per far rimanere alta la concentrazione cercai di immaginare il flusso di chakra che dal centro, seguendo il sistema circolatorio, si dirigeva verso i piedi. Proprio contemporaneo a ciò che immaginavo potevo percepire chiaramente l'energia dentro di me che si spostava come desideravo. Una volta che raggiunsi il mio obiettivo feci quasi una smorfia di soddisfazione, ma appena accennai a farla sentii il flusso del chakra che si destabilizzava.
    Idiota, mantieni la concentrazione!
    Mi dissi, allontanando ogni futile pensiero dalla mia mente. I giochi erano finiti, adesso era giunto il momento della parte più difficile: la manipolazione.
    Ancora una volta usai l'immaginazione: immaginai che il mio chakra iniziasse a mutare forma, da primo avvolgendo interamente il miei piedi, successivamente avrei concentrato quasi tutto il chakra solo sulla pianta dei miei piedi andando a formare una patina omogenea e spessa.
    Come per il trasferimento anche a questo giro sentii l'energia dentro di me che si spostava e si manipolava proprio come stavo immaginando.
    Una volta finito il processo aprii gli occhi in modo da osservare il risultato: entrambi i miei piedi erano avvolti da un sottile strato di energia bluastra, più spessa sotto la pianta del piede e più sottile sul resto.
    Mmh... non è proprio uniforme come quello di Light ma penso che possa andare...
    Pensai avvicinandomi verso lo specchio d'acqua ed iniziando a camminare su di esso.
    Proprio come mi aspettavo appena misi il piede destro sulla superficie acquatica questo non sprofondò, dandomi la possibilità di mettere anche il sinistro. Per un attimo guardai lo shinobi di konoha con aria spavalda, ma a causa di ciò persi la concentrazione per pochi istanti; cadendo in acqua.
    No cazz...
    Pensai, cercando di andare a concentrare altro chakra, ma non servii a nulla: ero finito in acqua fino a quasi le ginocchia in quanto ero a malapena ad un metro dal bordo del laghetto.
    Con un potente balzo uscii dall'acqua, con i piedi nuovamente sulla terra a circa un metro dal laghetto.
    Che cretino...
    Pensai decisamente arrabbiato con me stesso, per essere stato così sciocco. Consapevole di essere sulla buona strada decisi di ritentare, più determinato e sicuro delle mie capacità.
    Come prima seguii ogni passaggio con calma e concentrazione, finchè, con i piedi nuovamente rivestiti di chakra, riaprii gli occhi pronto a camminare nuovamente sulla superficie acquatica.
    Un passo alla volta...
    Mi dissi, appoggiando piano piano il piede destro. Come prima riuscii facilmente nel mio intento, passando a quello successivo. Adesso mi trovavo con entrambi i piedi su pelo dell'acqua, ma quando iniziai a fare il passo successivo sentii che il chakra sotto il mio piede di appoggio iniziava a diminuire e come prima caddi in acqua.
    Nuovamente bagnato uscii dall'acqua, ma questa volta non ero arrabbiato, anzi sul mio volto c'era un sorriso di soddisfazione.
    Penso di aver capito il processo, adesso ho solamente bisogno di un pò di pratica per riuscire a controllare bene le quantità di chakra da usare


    Daiki Yotsuki
    Scheda
    Stato Fisico: lievemente affaticato
    Stato Mentale: tranquillo
    Chakra: 30/30 [100%]
    Velocità attuale: 3 m/s
    Alterazioni: ///

    Equipaggiamento


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    Controllava ogni loro minimo movimento, anche il più piccolo. Persino le singole smorfie del viso. Stava completando il loro profilo psicologico, doveva capire se i ragazzi che aveva davanti sarebbero diventati qualcuno o come molti sarebbero rimasti nell' anonimato.
    "Ritentate, così non ci siamo ancora. Non avete concentrato correttamente il chakra nei piedi. Come vi ho detto prima, dovete lasciarlo fluire, in giusta quantità, fino agli arti inferiori, in modo che crei una patina compatta sotto le suole delle scarpe. La concentrazione è fondamentale.
    Avanti riprovate."
     
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    Nakazo era nervoso, dal risutlato dell'accademia dipendeva tutto. Tutto quanto, il suo futuro, ciò che sarebbe stato per la sua città natale, uno shinobi che combatte per difendere il proprio paese, o un mostro in attesa di vittime. Chiuse gli occhi, aveva una strana sensazione, come se un fuoco lo stesse avvolgendo. Ripensò alle cose fatte nella sua brave vita, nella sua breve vita come vampiro: egli era definito "creatura leggendaria" per via della rarità della sua razza. Era un mostro che succhiava il sangue alle sue vittime, un essere immortale, in molti hanno cercato di ottenere la vita eterna, e i vampiri erano gli unici ad averla, il prezzo? Solamente qualche vita, niente di più niente di meno. Una vittima al giorno. Tuttavia, Nakazo non era ancora un vampiro completo, dunque, poteva "vivere" tranquillamente con gli altri. Un vero vampiro diventa tale solo dopo aver bevuto per la prima volta il sangue umano, ma questo lo sapevano poche persone. Nakazo per tutta la sua vita aveva sempre cercato di apparire come una brava persona davanti a tutti. Volevo solo avere un amico, invece la gente quando lo vedeva sì allontanava per via della sua maledizione, i suoi poteri spaventavano la gente, aveva letto tutte le tecniche del suo "clan" su una pergamena che gli avevano lasciato i genitori. Aveva paura di un potere particolare, la trasformazione, trasformandosi avrebbe rivelato la sua vera natura e per ottenere sangue avrebbe fatto di tutto. Tante volte, aveva pensato tante volte di farla finita, di diventare sul serio un mostro, così tutto lo avrebbero temuto nessuno, nessuno lo avrebbe più preso in giro chiunque lo avrebbe temuto per la sua forza, per la sua potenza, e avrebbe finalmente avuto tutto ciò che voleva, ma era cambiato, ora voleva essere accettato come shinobi, non come mostro, non come tiranno, ma come amico. Sapeva che era un percorso difficile, ma voleva, DOVEVA provarci. Quello era solo il primo ostacolo che avrebbe incontrato, doveva arrendersi? No, certamente no. Quel fuoco lo aveva avvolto completamente, sì sentiva sicuro di se pronto a tutto. Impastò il chakra ripetendo i vari procedimenti:Fase 1: spostare il chakra e impastarlo nei piedi... sentiva che il suo chakra era in movimento, lo sentiva scorrere come un fiume, anzi come una cascata verso i suoi piedi, iniziò ad impastarlo. Fase 2: creare una seconda suola, facendo attenzione alla quantità di chakra utilizzato... mentre creava la suola, ripensò alle parole del sensei:
    CITAZIONE
    dovete lasciarlo fluire, in giusta quantità, fino agli arti inferiori, in modo che crei una patina compatta sotto le suole delle scarpe. La concentrazione è fondamentale.
    Avanti riprovate."

    Devo..lasciar fluire il chakra, devo svuotare la mente... passò qualche secondo, Nakazo aprì gli occhi e spiccò un salto verso il laghetto:Ci riuscirò era sicuro, carico pronto, sentiva una grande energia che doveva essere liberata, non voleva sentir parlare di fallimento. Doveva farcela.
     
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    Scusa il ritardo ma non mi ero minimamente accorto del messaggio e non mi era stato segnalato.... Ti apro subito l' esame
     
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