Classe III A

per Eikichi Hyuga

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    Posta tu per primo, ti arriverà una lettera due giorni prima dell'inizio, ti preparerai e per le nove di mattina dovrai essere in classe. Il sensei non sarà ancora in aula.

    Cerca di essere il più descrittivo possibile, narra possibilmente in terza persona singolare e distingui con i colori tra 'parlato' 'pensato' 'narrato', descrivi l'arrivo della lettera e cosa fai prima di andare in accademia il giorno stesso.
    Buona fortuna. Cerca di postare più regolarmente possibile. Se non avete tempo scrivilo qui o manda un MP a me.
    Minimo primo post: 12 righe, Massimo: NULLO
    Ricordatevi che la promozione si baserà sulla bravura con cui posterai.

    -NO abbreviazioni;
    -NO post di poche righe


    Edited by AndreaZena93 - 24/7/2013, 21:06
     
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    Era arrivata un'altra giornata estiva come tante per Eikichi Hyuga, e come da programma non si aspettava niente di eccezionale. Il sole batteva forte in quel grande villaggio che è Konoha; nemmeno uno spiraglio di vento, un caldo pesante e secco prosciugava la frenetica vita del villaggio, costringendo gli abitanti a rimanere negli edifici per una qualche essenza di freschezza. Eikichi era un membro del clan Hyuga, la sua stessa famiglia lo aveva iscritto personalmente due settimane prima all'accademia di Konoha per dare inizio finalmente alla sua carriera ninja. Tutti si aspettavano grandi cose da lui, essendo membro della casata principale, ma lui odiava questa situazione, la detestava letteralmente. La divisione in due casate del suo clan, non aveva fatto altro che avvelenarne i rapporti all'interno. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per metter fine a quello scempio, ma questa è un'altra storia.

    Visto l'afa insopportabile, il giovane si era rintanato al Ramen Ichiraku, il più famoso ristorante da strada della cittadina. Piatti ottimi, servizio impeccabile, e per lo più si incontravano le personalità più disparate del villaggio, insomma se vuoi respirare la vera Konoha, devi recarti lì.
    Stavolta però c'era solo il ragazzo, probabilmente per via dell'orario, le 15 del pomeriggio, un orario morto. Stava gustando un delizioso piatto di ramen, accompagnato da una bibita al limone, non poteva chiedere niente di meglio.


    Mentre mangiava, un pensiero si conficcò nella testa del giovane, ovvero l'arrivo della lettera, erano passate ormai due settimane, ed oggi era il giorno della consegna; non che l'attesa fosse snervante anzi, ma era pur sempre una nuova sfida, una nuova esperienza. I minuti passavano e il sole cominciava lentamente a prender la via del tramonto, Eikichi dunque si alzò, pagò il conto, e con aria sfatta si diresse verso casa.


    Il ragazzo non abitava distante dal ristorante, saranno stati massimo 10 minuti di camminata lenta; ogni volta che percorreva quel percorso, Eikichi assaporava il paesaggio, uno splendido e colorato quadro che si protraeva davanti ai suoi occhi. Come faceva a definire splendidi una serie di edifici? beh, non lo sapeva neanche lui, ma amava tutto del suo villaggio, perfino i suoi problemi più radicati. Arrivato davanti il cancello di casa propria, diede un ultimo sguardo al cielo, prima di estrarre le chiavi ed aprire la porta del palazzo. Il giovane infatti non viveva nel magione del Clan Hyuga,finché non avesse ottenuto il grado di Chunin, la famiglia lo aveva rilegato in un appartamentino al terzo piano di un vecchio condominio, nulla di cui lamentarsi troppo.


    Intraprese a salire i gradoni dell'edificio, finché giunto al terzo piano, proprio ai piedi della porta del suo appartamento, trovò poggiata una lettera, sigillata in una busta scarlatta, con sopra stampato il sigillo dell'accademia di Konoha, destinatario? Eikichi Hyuga


    -Dio, è arrivata finalmente...

    Pensò il ragazzo, mentre la stringeva fra le mani una volta raccolta. La scrutò per bene, ogni particolare, tenne qualche secondo lo sguardo fisso sul francobollo. Poi con delicatezza, la aprì, mostrando il messaggio.
    A parte un mucchio di parole informali a cui Eikichi non prestò la minima attenzione, figurava alla fine della lettera la frase che voleva sentire.

    ''Gentile Sig. Eikichi Hyuga, si presenti domani mattina alle 9:15 all'accademia di Konoha. La sua aula di prova sarà la III A, situata al secondo piano dell'edificio''

    Eheh, domani sarà un giorno interessante..

    E con un sorrisetto sul volto si apprestò ad aprire la porta di casa...



    Il giorno dopo

    La sveglia cominciò a suonare freneticamente, erano le 7:30 del mattino ed Eikichi si svegliò particolarmente incazzato per via del rumore

    Devo comprarne una con un suono più delicato...fottuta sveglia

    Il giovane si alzò, spense l'affare freneticamente, e si diresse in bagno, qualche sbirciata allo specchio, dopodiché doccia e cura del corpo, era pur sempre un giorno importante. Finito ciò, Eikichi tirò fuori dall'armadio il suo Kimono grigio perla, l'aveva fatto lavare qualche giorno prima ed era come nuovo. Lo indossò cautamente, e legò il tutto con la cintura nera di cotone datagli in dotazione dal proprio clan. Legò la lunga chioma, avvolse le braccia nelle fasce da combattimento, ed uscì di casa, pronto psicologicamente al grande giorno.


    Il tragitto fu cauto, Eikichi non fece caso al paesaggio stavolta, era troppo concentrato a pensare a ciò che sarebbe accaduto, sarebbe stato semplicemente se stesso, e avrebbe espresso il suo lato migliore, dopotutto doveva superare l'accademia il primo possibile, il desiderio di affinare le sue capacità, di scontrarsi con ninja più forti di lui, di conseguire la strada per i suoi sogni, quello era l'inizio di tutto ciò, un giorno, che nel bene e nel male, avrebbe cambiato radicalmente la sua vita.


    L'edificio dell'accademia si presentava rozzo, un po' in rovina a dirla tutta, dopotutto gli anni di servizio erano stati tanti, e forse era tempo di una riverniciatura


    Entrò con fare modesto, gli occhi bianchi fissavano il luogo, per poi posarsi davanti un Ninja di guardia, si diresse immediatamente verso l'interessato ed esclamò

    Salve Buon uomo, Il sensei della III A è gia presente?

    No ragazzo, ha fatto tardi anche stavolta, non preoccuparti, puoi lo stesso sostare in aula fino al suo arrivo


    Eikichi non era infastidito dal ritardo del sensei, anzi, questo gli avrebbe dato più tempo per riflettere, il tempo scorreva, i minuti passavano, e il fatidico momento si avvicinava sempre di più...

    Si diresse verso l'aula, entrò e si sedette nella terza fila a sinistra, un banco da cui avrebbe avuto una buona visuale del tutto

    Eikichi fissava costantemente la porta, ansioso di vedere la figura che si sarebbe presentata come Sensei...

    Edited by £££DaiWok - 24/7/2013, 13:33
     
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    Light Nara stava camminando tranquillamente lungo i corridoi bianchi dell'Accademia, nonostante fosse in vistoso ritardo. Nonostante ritenesse il mestiere di insegnante una vera e propria perdita di tempo, questi erano i comandi dell'Hokage, e non era permesso disobbedire. Erano ormai quasi 3 anni che insegnava li. In seguito alla sua esperienza maturata sul campo, veniva chiamato come Sensei, e avrebbe dovuto addestrare stupidi marmocchi da quel momento in avanti, sotto un non troppo lauto stipendio mensile. Tuttavia, nessuno gli impediva di arrivare in vistoso ritardo.
    Come al solito, era vestito con un paio di pantaloni neri, una maglia dello stesso colore e il giacchetto distintivo dei Jonin. Il coprifronte, legato al braccio. Si domandava che tipo fosse il nuovo studente. Non che gli interessasse più di tanto, visto che i ragazzi che istruiva ormai sembravano tutti uno uguale all'altro. Sperava, se non altro, che fosse un tipo sveglio, in grado di recepire in fretta le lezioni sul controllo del chakra, sull'uso delle armi e sui fondamenti ninja e di resistere ai duri allenamenti. Si passò una mano fra gli scompigliati capelli color avorio togliendoseli dal viso. Era arrivato alla sua nuova classe. La II A. Aprì la porta e si sedette alla cattedra, lanciando una occhiata di sfuggita ai nuovi allievi. Scrisse qualcosa sul registro, poi lo chiuse e ripose la penna sul tavolo. Alzò gli occhi ghiaccio ed inquietanti ormai famosi per la loro durezza e li guardò, questa volta piuttosto attentamente. Il suo volto dai lineamente fini e puliti assunse per qualche secondo un'aria concentr!ata, poi tornò annoiato. Dopo quasi un minuto di ininterrotto silenzio si presentò:
    - "Piacere, sono Light Nara, Jonin del Villaggio della Foglia. Per qualche tempo sarò il tuo Sensei. Allora, presentati a tua volta e dimmi per quale motivo vuoi diventare ninja."
     
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    narrato pensato parlato parlato da altri


    Il tempo passava.. c'era solo silenzio, un noioso e lugubre silenzio, probabilmente era una peculiarità del nuovo sensei arrivare in ritardo.

    Dopo un abbondante quarto d'ora;
    La porta si aprì, una figura alta, dal vestiario completamente nero, si diresse verso la cattedra, scrisse qualcosa sul registro, dopodiché alzo lo sguardo verso il giovane, uno sguardo penetrante ma allo stesso tempo annoiato e scialbo. Quasi come non fosse soddisfatto del proprio lavoro.
    Indossava inoltre la giacca tipica del grado jonin, probabilmente era stato rilegato a fare il lavoro sporco dall'hokage in persona.

    - "Piacere, sono Light Nara, Jonin del Villaggio della Foglia. Per qualche tempo sarò il tuo Sensei. Allora, presentati a tua volta e dimmi per quale motivo vuoi diventare ninja."


    Eikichi lo fissò per qualche secondo e solo dopo realizzò effettivamente le parole dell'uomo,dunque si alzò e meditò per qualche altro istante. Light Nara era il suo nome. Il ragazzo lo aveva già sentito nominare per il villaggio, dopotutto era uno dei più famosi jonin della foglia.

    Piacere Sensei, Sono Eikichi Hyuga, membro della casata principale del clan Hyuga. Il motivo per cui vorrei diventar un ninja? beh, credo che prima di tutto sia un obbligo, un obbligo imposto dalla mia discendenza, inoltre, devo ripagare questa terra, questa patria,per aver costruito un futuro per coloro che la abitano, voglio solo il bene del villaggio, nulla di più...


    La sua era una motivazione semplice, per un verso anche banale, ma il senso di appartenenza al proprio villaggio, era forse la cosa più radicata nell'anima di Eikichi. Non si aspettava granché dal sensei, avrebbe svolto il suo lavoro come sempre, e il ragazzo aveva solo il compito di eseguire gli ordini, e di farla finita in fretta, dopotutto era una seccatura per entrambi...


    Chissà cosa avrebbe pensato Light Nara di lui, di ninja in erba ne avrà visti a centinaia. e a centinaia hanno fatto le più disparate fini. Avrebbe avuto interesse per via della sua innata? Gli Hyuga di certo non erano odiati al villaggio ma neanche benvoluti più di tanto, ma alla fine visto l'atteggiamento del Jonin, probabilmente non se ne sarebbe nemmeno accorto. Una fonte di problemi in meno.


    Comunque vada, mi ricorderò di te Light Nara, chissà se mai ci rincontreremo...
     
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    Seguì seppur senza un particolare interesse le motivazioni che li avevano spinti ad intraprendere quella tortuosa strada. Quindi, ne tracciò i profili psicologici.
    Il sensei riflettè un attimo su come portare avanti la lezione, gettando a sua volta lo sguardo sul muro bianco. Decise che avrebbe optato per una brevissima introduzione generale, includendo anche la risposta alla domanda alquanto insolita della minuta ragazzina, per passare così subito dopo al chakra. Non avrebbe posto quesiti ne verifiche scritte, in fondo queste erano nozioni che l'allievo non era tenuta a conoscere. Certi studenti imparavano a memoria pile di libri sull'argomento solo per vomitargli addosso infinite e noiose spiegazioni; si trattava degli stessi che, durante le esercitazioni pratiche, fallivano clamorosamente.
    Il suo sguardo si spostò nuovamente sulla classe, gli studenti erano tutti seduti attenti a ciò che avrebbe spiegato.
    - Il chakra - iniziò, così la spiegazione delle basi ninja - è l'energia fondamentale che scorre all'interno del nostro corpo. Essenzialmente, è un misto fra l'energia presente in ogni cellula e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza. Scorre liberamente nel nostro corpo, e la maggior parte degli esseri umani non è in grado di gestirlo. Come ninja, dovrai imparare invece a controllarlo a tuo piacimento, sia per rafforzare i tuoi muscoli, sia per eseguire Tecniche, impastandolo e rilasciandolo.
    Fece una piccola pausa, in modo che la spiegazione si imprimesse nella mente degli studenti. Probabilmente per loro questo era un concetto nuovo, ma ben presto avrebbero preso confidenza.
    - Questa è solo un accenno delle grandi proprietà del chakra. Sappiate, tuttavia, che il chakra è presente in ogni persona in una quantità limitata e ben definita, terminata la quale si trova la morte. Non solo: man mano che la vostra riserva di chakra diminuisce, la stanchezza fisica aumenta, finchè sarete pressochè impossibilitati a muovervi.
    Il sensei si alzò e si diresse verso l' uscita dell' aula per immettersi nel lungo corridoio - "Ora vi farò vedere alcuni impieghi dal chakra in maniera pratica", svoltò a destra passando di fronte a una fila di aule. Quindi, raggiunse una grossa porta a vetri che dava sul cortile. La aprì e fece cenno ai ragazzi di uscire all' aria aperta.
    - Dopo di te.
    Il cortile era un ampio spiazzo di terra creato appositamente per ogni esigenza degli insegnanti. C'era un piccolo lago, nel centro, qualche albero sulla destra, sulla sinistra manichini per l'addestramento nel Taijutsu e infine diversi bersagli dalla parte opposta all'ingresso. Il sensei si diresse verso il laghetto - uno specchio d'acqua dal diametro di sei metri e profondo un metro circa - continuando a parlare.
    - La maggior parte delle cose che vi interessano sapere sul chakra le imparerete con le esercitazioni pratiche. Scordatevi noiose lezioni e verifiche scritte, perchè mi annoiano troppo. Preferisco farvi passare subito a questo.
    Pronunciò l'ultima parola proprio come se fosse stata scritta in corsivo, indicando con l'indice della mano sinistra i suoi piedi. Mentre stava completando le ultime spiegazioni, infatti, con disinvoltura aveva iniziato a camminare sull'acqua. Il peso del suo corpo non l'aveva fatto sprofondare, incredibilmente, ed anzi egli se ne stava nel mezzo della pozza come se si fosse trovato sulla terra ferma.
    - Ora vi potrà sembrare assurdo, ma gli shinobi sanno fare molto peggio. Essenzialmente, dovete concentrare il chakra dirigendolo verso i piedi, e qui formare una patina che vi permetterà di rendere solida e compatta l'acqua sottostante, permettendovi di non cadervi all'interno. Detto così è un po' difficile, me ne rendo conto... Per facilitarti le cose, cercate di visualizzare dentro di voi il flusso del chakra, chiudendo gli occhi. Immaginate che il vostro centro si trovi all'altezza dell'ombelico e dirigiate le energie verso gli arti inferiori. Una volta fatto questo, provate a pensare di concentrarne parte a livello delle scarpe, come una seconda suola. Dovete riuscire a equilibrare il peso del corpo con la densità dell'acqua sottostante: se mettete troppo chakra o ne usate troppo poco vi farete un bel tuffo.
    Aveva cercato di essere il più esaustivo possibile. Aveva addestrato parecchi studenti fino ad ora, e quello era il modo più semplice per riuscire a farle completare l'esercizio. Certo, gli sarebbe richiesti più tentativi, ma in qualche giorno sarebbe stato spontaneo come camminare. Inoltre, tramite le ripetute prove, la loro riserva di energie sarebbe calata, insegnando anche l'affaticamento che ciò portava. Si posizionarono su diverse file, 3 ragazzi avrebbero tentato simultaneamente l' esercizio fino al completamento per tutti del primo e secondo tentativo.
    Chissà come si sarebbe comportato lo Hyuga? Aveva un buon presentimento...


    CITAZIONE
    Provaci due volte senza riuscirci, in entrambi i casi cadrai nel lago. Il procedimento è quello spiegato sopra, eventuali variazioni sono a tuo piacimento (ma non allontanarti troppo da ciò che Light ha spiegato). A te!
     
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    narrato parlato da altri parlato pensato


    Erano già 5 minuti pieni che il jonin parlava mostrando gli insegnamenti base del chakra alla lavagna. Proprio quello che Eikichi voleva. Per lui infatti, l'argomento era di particolare interesse, poiché la sua abilità innata, si basava per l'appunto sulla conoscenza vera e propria del chakra, dei suoi punti di fuga, e del sistema circolatorio dello stesso. Essendo ancora giovane, naturalmente non aveva ancora avuto la possibilità di sviluppare nulla riguardo la sua arte oculare, ma sapeva che ciò era in procinto di avverarsi, per cui riservò la massima attenzione alle parole dell'uomo.

    Il chakra

    disse iniziando

    è l'energia fondamentale che scorre all'interno del nostro corpo. Essenzialmente, è un misto fra l'energia presente in ogni cellula e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza. Scorre liberamente nel nostro corpo, e la maggior parte degli esseri umani non è in grado di gestirlo. Come ninja, dovrai imparare invece a controllarlo a tuo piacimento, sia per rafforzare i tuoi muscoli, sia per eseguire Tecniche, impastandolo e rilasciandolo.

    e riprendendo successivamente dopo una breve pausa...

    Questa è solo un accenno delle grandi proprietà del chakra. Sappiate, tuttavia, che il chakra è presente in ogni persona in una quantità limitata e ben definita, terminata la quale si trova la morte. Non solo: man mano che la vostra riserva di chakra diminuisce, la stanchezza fisica aumenta, finchè sarete pressochè impossibilitati a muovervi.

    Il giovane cercò di mantenere l'interesse attivo per tutta la durata della spiegazione, pur essendo un argomento pressoché nuovo, Eikichi aveva già cercato di fissare queste parole nella propria mente, provando anche a renderli suoi in qualche modo, delineando un percorso logico fra le varie funzioni spiegate dal Jonin.


    Finito ciò dunque, vide Light Nara con fare disinvolto avviarsi verso l'uscita con cenno alla classe di seguirlo per un eventuale dimostrazione pratica dell'argomento. La classe svoltò un paio di volte fino a ritrovarsi davanti un portone che conduceva al campo di addestramento dell'accademia.
    Una volta dato il permesso dal jonin, la classe si riversò nello spazio aperto, disponendosi inizialmente in maniera sparsa e confusa, per poi disporsi in 3 file davanti al piccolo laghetto del cortile, ed Eikichi ne era a capo di una.

    - La maggior parte delle cose che vi interessano sapere sul chakra le imparerete con le esercitazioni pratiche. Scordatevi noiose lezioni e verifiche scritte, perchè mi annoiano troppo. Preferisco farvi passare subito a questo


    Queste furono le parole pronunciate dal Jonin, prima di compiere un gesto singolare, che lasciò perplessa la maggior parte della classe.
    Come se nulla fosse infatti, aveva cominciato a camminare sull'acqua, con una disinvoltura invidiabile, suscitando sentimenti misti fra lo stupore e la curiosità.


    - Ora vi potrà sembrare assurdo, ma gli shinobi sanno fare molto peggio. Essenzialmente, dovete concentrare il chakra dirigendolo verso i piedi, e qui formare una patina che vi permetterà di rendere solida e compatta l'acqua sottostante, permettendovi di non cadervi all'interno. Detto così è un po' difficile, me ne rendo conto... Per facilitarti le cose, cercate di visualizzare dentro di voi il flusso del chakra, chiudendo gli occhi. Immaginate che il vostro centro si trovi all'altezza dell'ombelico e dirigiate le energie verso gli arti inferiori. Una volta fatto questo, provate a pensare di concentrarne parte a livello delle scarpe, come una seconda suola. Dovete riuscire a equilibrare il peso del corpo con la densità dell'acqua sottostante: se mettete troppo chakra o ne usate troppo poco vi farete un bel tuffo.

    Eikichi al sentire di queste parole capì

    Ovvio, è esattamente la dimostrazione pratica di ciò che ha spiegato prima, l'impastamento del chakra, la ricezione dei suoi punti focali, e il saper dirigerlo verso l'area d'interesse è il segreto di riuscita di questa tecnica. Di certo bisognerà prendere un iniziale confidenza, ma non vedo grandissimi ostacoli, devo riuscirci...

    Così facendo, il ninja si diresse verso lo specchio d'acqua posto d'avanti a se, il suo sguardo inizialmente si posò verso la sua immagine riflessa, fissava se stesso, cercando di riflettere il più possibile per la riuscita della tecnica...
    l'acqua alla riva gli bagnava i sandali, sentiva l'energia dell'elemento, doveva relazionarsi con esso e riuscire a raggiungere un armonia in grado di permettergli la riuscita della tecnica.


    Lo Hyuga chiuse gli occhi, cercò di concentrarsi, nella sua mente cominciò a intravedere una figura sfocata, che mano mano risultava sempre più nitida. Il flusso circolatorio del chakra, era davanti a lui, sentiva scorrere dentro di se quell'immagine. Una volta focalizzato, Eikichi cercò dapprima di prenderci mano, piccoli spostamenti circolatori all'interno del ventre, successivamente provò a destinarli verso il basso, verso le gambe ed infine i piedi, la quantità era modesta e fu forse questo il suo errore, troppo modesta. Il giovane infatti appena provò a metter il piede in acqua, affondò letteralmente la gamba all'interno, per poi scivolare di petto. La gelida acqua gli scorreva ora sulla pelle, una sensazione indice di fallimento, ma il ragazzo non si demoralizzò, sapeva che il tutto era naturale.

    Riproviamo

    Pensò Eikichi. Stavolta non solo cercò di impastare il chakra inizialmente all'interno del ventre per poi dirigerlo nella zona d'interesse, ma cercò anche di isolarsi dal luogo circostante, di entrare in relazione solo con l'acqua, sentire le sue vibrazioni, avvertire la sua consistenza. Eikichi riprovò senza indugio, la quantità di chakra immessa sui palmi dei piedi però risulto nuovamente modesta, ma i margini di miglioramento si vedevano. Il ragazzo infatti in un primo momento riuscì a tener il primo piede sul pelo dell'acqua, immettendo la giusta quantità di chakra, ma al momento della distribuzione dello stesso nell'altro piede, fallì nuovamente, con un conseguente sprofondamento.


    Diamine, devo ancora riprovare.

    Eikichi non era demoralizzato, anzi, sapeva che era normale all'inizio. Era solo questione di pratica e di un equo controllo del chakra, dopotutto attorno a lui anche gli altri ragazzi stavano fallendo. Questo era solo l'inizio di un lungo percorso, ed il ragazzo era pronto a superare questo primo ostacolo, riaffrontandolo un'ennesima volta.
     
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    Controllava ogni loro minimo movimento, anche il più piccolo. Persino le singole smorfie del viso. Stava completando il loro profilo psicologico, doveva capire se i ragazzi che aveva davanti sarebbero diventati qualcuno o come molti sarebbero rimasti nell' anonimato.
    "Ritentate, così non ci siamo ancora. Non avete concentrato correttamente il chakra nei piedi. Come vi ho detto prima, dovete lasciarlo fluire, in giusta quantità, fino agli arti inferiori, in modo che crei una patina compatta sotto le suole delle scarpe. La concentrazione è fondamentale.
    Avanti riprovate."


    Questa volta ci riesci
     
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    Le due prove erano fallite, ma il giovane non si era certo perso d'animo, voleva dimostrare a se stesso, al suo villaggio, di potercela fare, ed era fermamente convinto che ci sarebbe riuscito.


    Eikichi era stufo, era giunto il momento di farla finita, qualche istante di riflessione, di convinzione nelle proprie capacità e riprovò;

    Gli occhi si chiusero nuovamente e i palmi delle mani si incontrarono all'altezza del petto,
    Il soffiare del vento, il cinguettio degli uccelli , il vociare degli altri alunni, cercò di far sparire il tutto, di isolarsi con il proprio ego, si accompagnò dunque con una respirazione profonda che permetteva al cuore di mantenere un ritmo regolare, che non andasse a turbare quel delicato equilibrio.
    Dunque il chakra cominciò a rifluire nel corpo, piccoli vortici all'interno del ventre, per poi dirigerli con netta facilità rispetto all'esperienza di prima, giungendo alla base dei sandali in pochi istanti.

    Ci siamo.

    Il primo piede si posò sulla superficie dell'acqua, riuscendo a mantenere la stabilità.

    Qualche secondo di respirazione e fu tempo del secondo. Un piccolo balzo, ed entrambi i piedi potevano dirsi sospesi al di sopra dell'acqua...


    Eikichi aveva raggiunto una certa stabilità supportata dalla consapevolezza del proprio peso complessivo. Era soddisfazione pura quella che il ragazzo provava in quei secondi, ci era riuscito

    Entusiasta, decise di provar a muovere qualche passo, con ottimi risultati; certo la camminata non era fluida, anzi sembrava zoppicante, ma lo Hyuga era totalmente soddisfatto, e senza alcuna vergogna o indugio esclamò verso il jonin

    Direi che è fatta...SENSEI!

    Con annesso un lieve sorrisetto di sfacciataggine.
     
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