A spasso col Folle

di Hisoka Yamaguchi

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  1. AndreaZena93
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    Parte 4

    Non vi è nulla che può dare veramente una parvenza di piano nelle azioni che Joker sta compiendo, il suo scopo è solo quello di portare un po’ di caos, il fine ultimo di ogni sua mossa è proprio questo.
    E, ne è quasi certo, far evadere un branco di disadattati come quelli rinchiusi nel carcere, ne avrebbe portato parecchio in circolazione. Non solo nel villaggio ma anche fuori dal paese.
    Le ossa iniziano a mutare, la loro posizione la loro lunghezza. L’ Arte della trasformazione a lui tanto congeniale si sta attivando. La schiena si fa più curva, l’ altezza quasi sembra dimezzarsi, la pelle si raggrinzisce la spada diventa un logoro bastone da passeggio ed il suo profumo sparisce. Il resto è nelle sue doti di attore.
    Nonostante sia notte fonda da li a pochi minuti un numero cospicuo di shinobi e civili inizia ad affollare la scena del crimine, i primi si mettono subito alla ricerca di prove per trovare il colpevole senza, per ora sapere di averlo proprio sotto il naso. Il Joker sta per scoppiare in una delle sue fragorose risate ma sa che deve trattenersi il più possibile, anche per uno come lui sarebbe dura uscire da quella situazione. Si mischia con la folla, per allontanarsi da quelle acque troppo agitate, non che li dispiaccia assistere in prima persona al risultato della propria arte però ha altri piani da completare, la sua presenza è richiesta altrove.
    A passo incerto, così richiede la parte che stava recitando, si dirige nei pressi del centro cittadino. Il suo stomaco brontola, è due giorni che non mette niente sotto i denti ed ora reclama il suo lauto pasto. Entra in un vecchio locale. Si accomoda traballante ad un tavolino accuratamente preparato, nonostante sia un piccolo ristorante a gestione famigliare, come ben si può intuire dall’ insegna, è gestito in modo ordinato e pulito.
    Un ragazzino, forse il figlio del proprietario si avvicina al nostro amico giullare e chiede l’ ordinazione, ritirandosi subito dopo per tornare in cucina. Stranamente è da ben mezz’ ora che non scoppia in una sua risata o non uccide qualcuno. Ma le mani, ben nascoste sotto al tavolo coperte dalla tovaglia bianca, sono nervose non riescono a stare ferme, le lunghe dita continuano a muoversi sfiorando i polpastrelli di quelle adiacenti. "Idiota ricordati cosa abbiamo deciso: se la cucina è apprezzabile non farai esplodere niente e non ucciderai nessuno!" "Ma io voglio far saltare per aria il locale!!!" "No!" "Una piccola, anzi piccolissima?" "Basta ormai è deciso, niente esplosioni in questo ristorante." "Allora posso avvelenare qualcuno!" La testa continuava a girarsi a destra e sinistra come se stesse guardando due persone reali che discutevano, quasi non fosse tutto frutto della sua malattia mentale. "No tu adesso sei un povero vecchio innocente che vuole soltanto mettere qualcosa di commestibile sotto i denti, nessuna vittima. Punto!!" "Uffa mmh…"
    La mente del Joker è in fermento, inizia a creare persino una seconda personalità pur di alleviare quella noia. Inventa discussioni fra una personalità sana ed una completamente devota alla distruzione, insomma prende spunto da il se di prima e quello attuale. Nulla di troppo complicato, infondo la fame si fa sentire anche per la sua malridotta psiche.
    Il battibecco continua finchè davanti a suoi occhi non arriva il prelibato piatto da lui ordinato qualche minuto prima, ne annusa l’ aroma e mentre lo fa gli spessi baffi che ora porta con se gli solleticano la punta del naso. Ringrazia e si butta a capofitto nella cenetta assaporando ogni pietanza usata per la preparazione e nella cottura. Era da tempo che non riusciva a mettere qualcosa di decente sotto i denti e quel piatto perciò sembrava ancora più buono. "Merda è buono, per ora le uccisioni sono rimandate."
    Esce dal locale e riprende la sua caotica marcia finché davanti a lui non intravede l’ enorme portone di cui gli avevano parlato i suoi scagnozzi. Ebbene si, non ve ne avevo ancora parlato ma anche uno psicopatico come questo qui riesce a trovare criminali talmente mal ridotti da accettare di lavorare per lui. Entrati di nascosto sfruttando la perfetta distrazione creata dal loro boss, hanno raggiunto il luogo prestabilito per l’ appuntamento. Ma ora riprendiamo da dove eravamo rimasti con la narrazione.

    Davanti a lui si erge un’ enorme portone in ferro, pare non finire più alla vista. E dalla sua posizione è proprio così. Si tratta di parecchie tonnellate di materiale dal colore grigiastro ammassate su di un’ altezza di quasi 3 metri per altrettanti di larghezza. L’ intera struttura non è certo facilmente espugnabile ma questo non fa altro che aumentare la sua voglia di distruggerla.

     
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4 replies since 24/6/2014, 09:16   87 views
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