“Ottantuuuno, Ottantuuuno…” Il Joker se la canticchiava allegramente immaginando il modo in cui avrebbe potuto perfezionare quegli omicidi.
Il viaggio fino alle porte della città fu breve, fortunatamente per il Suniano, la pazienza del nostro folle shinobi è moolto bassa. Si dovette controllare non poco per non lasciare un ricordino sul viso della guardia che li fece passare. La strana coppia proseguì inoltrandosi sempre più nei vicoli di Suna, nelle mani teneva una carta da gioco che continuava a far apparire e scomparire nel nulla. Classico trucchetto di magia con cui si dilettava nei momenti di noia assoluta. Sicuramente non si sarebbe messo a guardarsi intorno come fanno i normali turisti alla prima visita in un nuovo villaggio. Lui non badava a ciò che aveva intorno non gli interessava minimamente sapere come venivano costruite e con quali colori abbellite le abitazioni, al massimo gli interessava di più come buttarle giù, farle esplodere. Nel silenzio scoppiò in una delle sue classiche risate “AHAHAAHAHHAAHHA. Non dire cazzate, sei te che non hai voglia di descrivere l’ ambiente. Amettillo! AHAHAHAHAHAHAHA“E si, lo ammetto. Non ho voglia di farlo, anche se basterebbe semplicemente copiare ed incollare quanto descritto da Lecter ma son pigro e verrebbe giù una ripetizione sgradevole per i lettori. Ora stai zitto altrimenti nessun morto per oggi! Come ovviamente si poteva prevedere un brontolio uscì dalle labbra corrucciate del Joker in segno di disapprovazione.
Eijiro si fermò voltandosi verso Capelli Verdi ed iniziò a parlare, doveva attendere ancora cinque minuti a quanto pare e poi sarebbe iniziata la festa.
Si appoggiò ad una parete in attesa, prese dalla tasca sulla coscia l’ intero mazzo di carte ed iniziò ad eseguire strani trick con le mani, mescolandole lanciandole in aria, si muovevano sempre più velocemente ma ritornavano sempre perfettamente tra le sue mani. “Perfetto ora iniziamo.” Si sedette, spalle leggermente incurvate in avanti ed un braccio appoggiato sul ginocchio ripiegato. Aveva tutto il tempo per creare un piccolo castello di carte. Iniziò così a posizionarle una sull’ altra con meticolosa attenzione. Ne mancavano solo due. “Eccolo ragazzi deve essere lui, attaccatelo e fategli capire cosa vuol dire mettersi contro di noi.” Joker non fece minimamente caso al fatto che in breve tempo venne accerchiato a non più di 2 metri da se, infondo si era messo lui stesso in quella posizione per dar loro la sensazione di essere in vantaggio, di averlo messo in trappola. Portò una mano davanti al viso ed iniziò a ridere, "AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA", unì successivamente davanti al petto le mani a formare il sigillo del cane e compì quindi con esse un repentino movimento in linea retta. Una grossa folata di vento si manifestò colpendo in pieno le carte scagliandole violentemente contro i nemici davanti a se investendoli e lacerando le loro epidermidi macchiandole di quel denso liquido rossastro che tanto faceva eccitare il Joker. Solamente i due rimasti nelle retrovie riuscirono ad evitare di essere colpiti dalle affilate carte del Clown, subendo comunque qualche graffio per lo più sugli arti superiori posti come scudo davanti al viso. Dovevano ancora riprendersi dal primo attacco che il folle era già partito per una secondo e più devastante offensiva. L’ eccitazione ormai era padrona del corpo e la sete di sangue era esplosa, non si sarebbe fermato finchè non fossero stati tutti eliminati, squarciati, ridotti a brandelli. Dal palmo della mano sinistra fuoriuscì una lama d’ osso della lunghezza di una cinquantina di centimetri circa ed estremamente affilate, pronta a mietere ancora vittime. Alcuni giacevano già a terra privi di vita con la gola tagliata, altri invece sanguinavano copiosamente dalle braccia e dalle gambe con ancora conficcate le carte nelle ferite, urlanti per il dolore. “Il dottore sta venendo a curarvi. Mettetevi in coda! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA” si precipitò sui poveri malcapitati balzando da un corpo all’ altro come un insetto sui fiori. Ci vollero poco più di 10 secondi prima che cadessero a terra, tutti con uno squarcio lungo il viso. Marchio di fabbrica dell’ assatanato clown! “Siamo a Settantanove, ancora due ed il Ninja di prima rimarrà in vita. Forse AHAHAHAHAHAHAHAHA” Se la rideva senza badare al fatto che un attacco gli era stato lanciato contro, una quarantina di piccole sfere nere viaggiavano ad alta velocità contro il suo corpo. Venne colpito più e più volte finendo a terra all’ apparenza privo di vita. A ridere ora era il boss con il compare al suo fianco distanziato di 1 metro o poco più. Quest’ ultimo si stava complimentando lodando la sua abilità. “Ecco cosa succede a chi si mette contro di noi ahahahahah” “Si ci annoia parecchio contro di voi, ecco quello che succede” Erano rimasti impietriti, talmente fieri di se da non essersi accorti di aver colpito un mantello dai colori sgargianti e non un vero e proprio corpo. Ora si trovavano con Joker tranquillamente in mezzo ai due, con le braccia appoggiate sulle loro spalle a lamentarsi dello scontro. “Mi era stato promesso un incontro divertente ma fino ad ora, se non fosse per la mia malsana mentalità di divertirmi con un po’ di sangue e qualche decapitazione sarei a poltrire con la bolla al naso. Vi do una seconda possibilità, attaccatemi contemporaneamente non fa differenza, non muoverò un muscolo. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Avete esattamente 5 secondi poi mi toccherà uccidervi in modo brutale AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!” Come era possibile che non si fossero accorti di nulla, come era potuto arrivare alle loro spalle e persino appoggiarsi a loro senza che se ne accorgessero. Provarono a girarsi entrambi per attaccarlo ma appena ci provarono iniziarono a provare una forte senso di instabilità ed un improvviso annebbiamento della vista, “Due” Cosa potevano fare, non lo conosceva ma era certo che gli avrebbe uccisi veramente se non avessero perlomeno provato a ferirlo. Una forte scarica elettrica gli percorse da testa a piedi, sarebbero caduti se la presa che quel mostro aveva sulle loro spalle non li avesse tenuti su. Entrambi produssero mugolii di dolore e fu l’ ultima cosa che riuscirono a fare prima di essere uccisi. Nuove lame uscirono nuovamente dai suoi palmi penetrando facilmente le carni ed arrivando fino al cuore. Caddero al suolo privi di vita. “Ottantuno AHAHAHAHAHAHAHAHAH“ Ora doveva occuparsi della sistemazione dei cadaveri, come li avrebbe potuti ordinare? Pensò attentamente quando... “Ecco AHAHAHAHAHAHAH” Compose il sigillo e tutte le carte tornarono all’ interno del mazzo, come era comodo quel jutsu, altrimenti ogni volta le avrebbe lasciate sulla scena del crimine. Troppo dispendioso. Iniziò a spostare i cadaveri piegandoli e dando loro la forma che più gli aggradava, doveva muoversi altrimenti i corpi si sarebbero irrigiditi e sarebbe diventato un problema. Iniziò ad impilarli uno sull’ altro, quasi fossero le carte usate poco prima. “Ancora uno e tac, finito AHAHAHAHAHAHHA Bravoooo complimenti.” Si applaudiva ed incitava da solo inchinandosi come se davanti avesse un pubblico in visibilio. Un tappeto di sangue faceva da sfondo per la torre di cadaveri, il suo Totem. Orizzontale, ma pur sempre un totem. Nessun pezzo era avanzato, tutti avevano un posto preciso in quell’ opera. I loro visi bene in mostra con su di essi visibile l’ ultima espressione di terrore prima di morire. Il suo quadro era completato e solamente dall' alto si sarebbe potuto veramente godere appieno della sua opera. Quindi si rimise a giocherellare con le carte appoggiato alla parete dell’ edificio in cui era entrato il suniano in attesa della sua ricomparsa. Quasi non fosse successo nulla, imperturbabile all’ odore che impregnava l’ aria, anzi quasi gli piaceva.