Una serata di ordinario delirio

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    << Personalità dissociata >>, << Parlato >>, " Pensato ", Narrato, - Parlato altrui - Scheda Eijiro Akasuna


    L'arido clima di Suna non sembrava attenuarsi nemmeno verso le ultime ore di sole: il vecchio globo luminoso ruggiva dal basso dell'ovest, il suo calore e la sua luce sembravano correre nel deserto, sulla sabbia, lungo le mura di Suna e poi giù fin dentro il villaggio. Era stata una mattinata faticosa per Eijiro che si era dovuto dirigere in accademia a cercare il suo sensei per un'allenamento sugli attrezzi ninja, cosa che in effetti lo aveva annoiato enormemente, in quanto Shuriken, Kunai e cartebomba erano per lui attrezzi assai familiari, come per qualsiasi marionettista che si rispetti.

    << Che ne pensi Karasu, facciamo rientro ? >>

    La sua voce si perse nella desolazione dorata innanzi ai suoi occhi. Era seduto sull'enorme testa di una vecchia statua giallastra che spuntava dalla sabbia come un grosso serpente che mette il muso fuori dalla tana. Davanti a lui il vasto deserto del Paese Del Vento, dietro di lui le alte mura di Suna, visibili nonostante la buona distanza che lo sperava dal villaggio. Dopo quell'inutile allenamento il Genin si era diretto a casa, aveva gustato dell'ottimo tè alla menta, si era messo a lavorare nel suo laboratorio e infine aveva preso Karasu, tre Kunai e tre Shuriken, tutto diviso in due portakunai posti ognuno su una coscia, e si era diretto nel deserto... con un piccolo amico che aveva trovato lungo il percorso. Mentre usciva di casa si era imbattuto in un grosso topo grigiastro, probabilmente un ratto, che si era imprudentemente spinto sotto una finestra dalla quale un gatto stava sbirciando famelico in attesa. Appena il felino aveva tenta di gettarsi sulla piccola bestiola grigia, Eijiro aveva afferrato il topo e dato un lieve calcio al gatto per allontanarlo; questi emise un lungo miagolio spaventato e scappò via, mentre la sua preda ormai salva si dimenava furiosamente nella mano di Eijiro. Il suo atto, che si può considerare sia favorevolmente che sfavorevolmente, non aveva nulla a che fare con una qualche sorta di bontà, anzi, era tutto fuorché quello. Preso il topo si era diretto rapidamente a casa, ove aveva svuotato sul tavolo della cucina un grosso barattolo di vetro col tappo di latta nel quale il padre (al momento assente) teneva la carne essiccata. Fatto ciò aveva risposto il topo nel barattolo e con uno dei suoi Kunai aveva fatto ben cinque buchi nel coperchio in modo che il topo potessero respirare... ma il barattolo non fu l'unica cosa che prese.
    Dopo il suo improvviso rientro a casa, si era diretto nel deserto, presso la grossa testa pallida a cui qualche tempo fa era passato vicino. Vi ci si era seduto, si era tolto la camicia nera con righe bianche che soleva portare e se l'era sistemate in modo che facesse ombra a lui ed al suo piccolo amico che si era portato dietro, dopodiché si era messo a sonnecchiare allegramente. Aveva riaperto gli occhi solo poco tempo prima dal tramonto, era meglio evitare di entrare a Suna di notte, dato che gli shinobi a guardia delle mura erano costantemente in allerta e lui proprio non aveva voglia di farsi perquisire da qualche Ninja sensitivo. Si stropicciò gli occhi con l'avambraccio sinistro mentre col destro spostò la sua camicia da dove l'aveva appoggiata per farsi ombra e se la rimise: era bollente, ma dopo l'impatto iniziale smise subito d'essere fastidiosa. Dopo aver guardato l'orizzonte in modo vago per almeno dieci minuti, si guardò al lato, dove aveva riposto il barattolo col ratto che si era addormentato imitando il suo salvatore. Sul volto del Genin, un bizzarro sorriso iniziò a prendere forma mente le righe dipinte sul suo volto si contorcevano leggermente, quel topo era li per un motivo, un motivo che prima non era troppo chiaro ad Eijiro, ma che poi fu lampante come le prime luci di un giorno d'estate. Prese il barattolo molto lentamente in modo da non svegliare il topo, svitò leggermente il tappo, con calma e precisione, poi lo tolse con delicatezza, il topo non si era minimamente svegliato. Tutto accadde in un attimo, il barattolo fu messo sottosopra ed il topo si ritrovo stretto nella mano sinistra di Eijiro prima ancora di svegliarsi: iniziò ad agitarsi e squittire terrorizzato, mentre il giovane lo guardava compiaciuto. Appoggiò il barattolo e con la mano destra estrasse qualcosa da una tasca, la stessa cosa che aveva preso assieme al temporaneo contenitore del topo prima di uscire da casa, ovvero una cartabomba. Applicò la carta esplosiva sulla schiena dell'animale, poi attese per vedere se nonostante i movimenti del ratto la cartabomba rimanesse ben ferma. Appena comprese che non ci sarebbero stati imprevisti, lanciò il ratto sulla calda sabbia: questo appena ripresosi dal volo, iniziò a correre come un forsennato per cercare un riparo lontano dal ragazzo che lo aveva catturato e trattato così malamente. Quella bestiola non sapeva che la velocità della sua morte era inversamente proporzionata alla distanza che metteva tra se è il suo aguzzino, più si allontanava e meno tempo gli restava. Difatti, quando fu abbastanza lontano, Eijiro compose un semplice sigillo e quel piccolo animale salvato dal diventare un prelibato boccone, saltò in aria finendo in mille pezzi. Il Genin fissò la nube formata dall'esplosione mentre si alzava verso il cielo, con la sabbia che al posto di seguirla ricadeva verso il basso. Sul suo volto c'era il solito sorriso vacuo come lo sguardo, non sembrava particolarmente divertito ne particolarmente annoiato, come se ciò che aveva appena fatto fosse assolutamente banale. Torno a guardare Karasu che gli stava a fianco, si infilò il busto con le cinghie per la schiena ed assicurò la sua fedele marionetta: aveva ancora tempo prima di rientrare, dunque portò le braccia indietro e si sedette comodamente a fissare il vuoto del deserto ancora per un po'.
     
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    La notizia che vi era stato un attentato a Kusa correva da mesi, dalle stanze dei funzionari era passata in quelle dei capi militari, e poi nei bordelli che spalancavano le loro porte negli angusti vicoli dei villaggi. Trasformata in voci era scivolata tra i carichi dei mercanti che battevano le piste polverose delle terre adiacenti arrivando anche nella più infima taverna del deserto di Suna, i criminali di basso rango ne parlavano con eccitazione. Il mormorio, all’ interno delle pareti sudice, cresceva di minuto in minuto. Il denominatore comune di tutti i discorsi era sempre lo stesso, la strana firma lasciata sul portone del piccolo carcere. Uno smile con un inquietante sorriso sopra.
    Ad un tavolo discosto dagli altri, addossato ad una parete lontana un giovane siede in silenzio. Davanti a lui, accanto ad un bicchiere del sakè di peggior qualità, giacciono delle carte da gioco con cui è intendo a svolgere un solitario. Deve avere poco più di vent’ anni, anche se le guance coperte di una fitta e crespa peluria e gli occhi induriti lo fanno apparire più vecchio.
    Sembra indifferente al luogo in cui si trova. Ma così non è, perfettamente immerso in quella lurida atmosfera, ode tutti i discorsi che le persone all’ interno di quelle mura mormorano. Ne è compiaciuto, quasi scoppia in una delle sue più tipiche risate ma sa di doversi trattenere. Aveva rubato le sembianze di uno shinobi del villaggio in cui si era imbattuto pochi minuti prima, i capelli si sono fatti più scuri così come gli occhi, il viso si è fatto più adulto coperto da una spessa barba. La struttura fisica è mutata, è più alto e robusto. L’ Arte della trasformazione a lui tanto congeniale l’ aveva trasformato in un’ altra persona, il resto era nelle sue doti di attore.
    Non vi è nulla che può dare veramente una parvenza di piano nelle azioni che Joker sta compiendo, il suo scopo è solo quello di portare un po’ di caos, il fine ultimo di ogni sua mossa è proprio questo.
    Appoggia le enormi mani che ora si ritrova sul bordo del tavolo, distende le possenti braccia facendo si che la sedia si sposti all’ indietro permettendoli così di alzarsi. Il sorriso stampato in volto. Si avvicina a passo sicuro al bancone, vi sale sopra attirando l’ attenzione di tutti si schiarisce la voce con qualche colpetto di tosse portando le mani alla gola.
    Le ossa iniziano a mutare, la loro posizione la loro lunghezza. La trasformazione si sta disattivando. I capelli si allungano e cambiano lentamente colore, un verde smeraldo prende il posto del cupo colore prima dominante nella chioma del ragazzo, gli occhi iniziano a brillare quasi di luce propria. Fa un inchino rivolto al suo pubblico, presentandosi. “Signori e signori, lasciatemi presentare. Sono il protagonista dei vostri racconti di questa così bella serata”. Le persone lo guardano con aria di insufficienza, scoppiando in chiassose risate, pensano di trovarsi davanti ad un ragazzo che ha alzato troppo il gomito e che i fumi dell’ alcol ne stiano muovendo le gesta e soprattutto la lingua. Uno di questi prende l’ ormai vuoto calice di birra dal proprio tavolo per il manico e lo lancia in direzione del buffone ritto in piedi sul bancone. Joker non si muove quasi, sposta semplicemente la testa quel tanto che basta ad evitare il bicchiere. La sua espressione cambia, si fa seria. Per quanto questo sia possibile, infondo sul suo pittoresco volto vi è ben impresso un grosso ed inquietante sorriso rosso. “Signore è maleducazione lanciare oggetti contro la star della serata, potevo farmi male se mi avesse colpito”, interrompe il discorso, la lingua esce diverse volte dalla bocca, non c’è un motivo particolare, è quasi più un tic che ha quando pensa, come a tenersi sempre inumidita la rosea pelle delle labbra. “Ora le mostro perché è meglio non interrompermi quando sto svolgendo il mio spettacolo” si avvolge all’ interno del suo mantello e quindi svanisce. La folla si guarda sbigottita intorno alla ricerca della stramba figura del ragazzo. Un urlo seguito da un tonfo rompe il silenzio, un uomo indica la figura apparsa dal nulla sul tavolo al quale era seduto. Dal palmo della mano è già uscito una candida lama, un preciso e rapido fendente recide la pelle del burbero uomo che l’ aveva interrotto. Un solco lungo il viso come una specie di sorriso si disegna. Quindi un secondo fendente taglia l’ aria prima di staccare di netto la testa dal collo dello sventurato. La mano sinistra tiene per i lunghi e sporchi capelli il cranio della vittima. Lo porta affianco al suo viso e lo guarda. Si compiace del lavoro svolto esplodendo in una delle sue risate. Il sangue schizza fuori dal collo ormai mozzato tingendo di rosso le logore tavole di legno della taverna. Se ne esce come se non niente fosse successo, la testa gocciolante ancora stretta nella mano. Cinque, forse sei passi quelli che fa nella sabbia prima di essere circondato dagli amici della vittima, ormai ripresisi dallo shock. Gli si buttano tutti contro, in simultanea. Scoppia a ridere, lancia la testa verso l’ alto. Quando la riprende i suoi avversari sono tutti stesi a terra privi di vita. La sua danza era stata letale come al solito.
    Riprende la sua camminata, fischietta felice. Mancavano ancora diverse ore prima di raggiungere l’ ingresso del villaggio.
    I piedi avanzano ormai sulla calda sabbia per inerzia, trascinandosi sul soffice suolo. La bocca spalancata e la lingua completamente essiccata tocca quasi il mento. Le spalle curve lasciano cadere gli arti lungo i fianchi, dondolando ad ogni passo. “Tu non hai sete testa?” si rivolge ad essa quasi potesse riceverne una risposta, cosa che stranamente succede. La bocca del Joker quasi si socchiude, una voce distorta ne esce. “Idiota, stiamo camminando da quasi 3 ore in mezzo al deserto, dovevi procurarti dei liquidi prima di fare tutto quel casino nella taverna” qualche attimo di silenzio e poi la strana voce riprende “Questo non sta accadendo davvero! Non lo sai? C'è un omino là fuori... un tizio con la macchina da scrivere... è tutto frutto della sua immaginazione malata...“
    Joker si ferma, guarda la testa incredulo poi guarda verso l’ alto. “Bastardo fammi avere dell’ acqua, adessoooo!”
    Quasi per miracolo davanti ai suoi occhi, inizia ad apparire una piccola oasi. “La vedi anche te?” “Ovvio, io vedo ciò che vedi te. Ora vai, tuffati e beviamo tutta quell’ acqua” ” il ragazzo psicopatico inizia così a correre per poi tuffarsi, nuota a dorso girando di tanto in tanto la testa e bevendo quanta più acqua più possibile. Riposa un po’ li, immerso per metà in quella limpida e fresca pozza d’ acqua poi si rimette in viaggio. Il clima sta cambiando, è ormai calata la notte e tutto si è immerso nelle tenebre, la brezza tipica del deserto stava salendo. Aumenta il passo quasi facendosi trasportare dal vento al pari delle foglie staccatesi dagli alberi in autunno.
    Le vedono, le porte del villaggio ormai sono li davanti a loro. “Ci siamo riusciti testa”, annusa l’ aria attirato in negativo da quell’ orrendo odore che adesso stava circondando il suo amico. “Puzzi come una carogna, potevi metterti il profumo dopo il bagno”, la testa stavolta non risponde, quasi fosse offesa.
    E' inutile capire come possano uscire dei discorsi così malati da un semplice ragazzo. Quindi non fateci caso, i veleni presenti nel suo corpo hanno da tempo ormai intaccato la sua sanità mentale. Prima o poi vi ci abituerete...
    Joker alza lo sguardo davanti a se, nota di non essere da solo. “Toh, una persona viva” ride. La testa si gira e con i suoi occhi ormai spenti e da cui iniziano a nascere piccoli vermetti guarda Hisoka, “Chissà ancora per quanto lo terrai in vita, mi butterai e andrai in giro con la sua testa? Ammettilo ti sei già stancato di me e non vedi l’ ora di scaricarmi”
    Joker inclina la testa sul lato, “Gelosone” le dita lunghe scivolano lungo i tratti ormai deformi del viso cadaverico, nella mano compare quasi dal nulla una carta bomba che attacca sulla fronte di Testa. Il volto del nostro psicopatico amico si fa serio, apre la mano sinistra. I capelli scivolano lungo le dita, il cranio inizia una lenta discesa verso la sabbia ma non arriverà mai a toccarla. La gamba destra di Joker si muove veloce intercettandola, un poderoso calcio la spinge verso il cielo. La mano che prima la stringeva in una stretta morsa ora compone il sigillo richiesto. Booooooom!
    Schizzi di sangue e cervella si spargono ovunque nei paraggi. “Non mi piacciono le persone gelose” Ahahahahahahahahahaha
    Quindi posa il suo sguardo sul ragazzo davanti a se, la lingua ritorna a leccare le labbra. Chissà quale malata idea stava andando a formarsi.

    Edited by AndreaZena93 - 25/8/2014, 22:56
     
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    Eijiro fissava l'orizzonte sabbioso in cerca di qualche dettaglio che potesse attirare la sua attenzione, i suoi occhi dallo sguardo spento sembravano inamovibili e vitrei, incastonati in un volto altrettanto freddo ed immobile illuminato dagli ultimi raggi del sole. Quel " un po' " che avrebbe dovuto essere il tempo che gli restava prima di tornare al villaggio, era diventanto fin troppo lungo, tanto che il sole era calato e la notte si era levata, coprendo il cielo di piccole stelle luminose e sostituendo il torrido caldo con un fresco rigenerante: per gli abitanti di Suna quel netto cambio di temperature era normale e ben gradito, ma per molti stranieri non era altrettanto gradevole, in quanto il brusco cambio della temperatura veniva spesso avvertito come fastidioso. Fu proprio questo cambio a far scuotere l'Akasuna strappando la sua mente al mare di follia dei suoi pensieri più nascosti.
    Alzò le braccia verso il cielo stiracchiandosi, era rimasto per troppo tempo nella stessa posizione, ma ciò non gli impedì di compiere un rapido balzo in modo da mettersi perfettamente dritto ed in piedi sulla testa della statua. Sbadigliò sommessamente per poi guardarsi in giro distrattamente, fino a quando qualcosa non attirò la sua attenzione. C'era qualcosa che si stava avvicinando, o per meglio dire qualcuno... ovviamente, curioso com'era, rimase a fissare quella figura mentre si avvicinava attraversando la grande distesa sabbiosa, chiedendosi chi mai poteva giungere nei pressi del villaggio a quell'ora, da solo. Le opzioni erano molte e molto intriganti, quelle meno interessanti erano inerenti alla probabilità che si trattasse di un ninja tornato da una missione, oppure di un qualsiasi shinobi di Suna che come lui era andato a farsi due passi, oppure un mercante o un abitante del villaggio; ma vagliando le ipotesi più interessanti, poteva trattarsi di un ninja di qualche villaggio alleato, per quanto Eijiro non era certo che Suna avesse alleati negli altri paesi... o magari poteva trattarsi di una spia o perfino un mukenin ! Magari dotato di qualche interessante abilità innata ! A pensarci bene quel pensiero non avrebbe dovuto eccitarlo tanto, un Genin come lui aveva ben poche probabilità di sopravvivere ad uno scontro con la maggior parte degli Shinobi e dei Mukenin, ma la sua insaziabile sete di conoscenza lo portava ad essere piuttosto sconsiderato. Dopo poco iniziò a distinguere più chiaramente la figura che si avvicinava, sembrava un tipo piuttosto normale visto da quella distanza, non si stava avvicinando correndo o saltando di duna in duna, ne sembrava mosso da quella cautela che muove coloro che non vogliono farsi vedere. Più si avvicinava più Eijiro diventava curioso: quel tipo (perché quasi certamente si trattava di un "lui") sembrava aver qualcosa in una mano portato a giusa di lanterna, in oltre i suoi capelli parevano... sì parevano verdi ! Quel dettaglio colpì molto l'Akasuna che non aveva mai visto un simile colore di capelli, tanto che si portò una mano sul mento grattandoselo leggermente, senza che il trucco delle linee che gli attraversavano la parte inferiore del viso venisse meno. Capelli verdi stava per giunta parlando, Eijiro ne era certo, sentiva frammenti di una bislacca conversazione, una voce bizzarra dal tono quasi camaleontico, ora stava decisamente morendo dalla curiosità di capire chi era quel tipo ! Si poggiò nuovamente sulla statua lasciandosi scivolare lungo le linee del marmoreo cranio, con Karasu ben legata dietro la schiena.
    Arrivò sulla sabbia con un lieve tonfo, che fu però coperto da un rumore decisamente più forte, quello di un'esplosione ! Ma la cosa davvero divertente (o forse sarebbe più giusto dire macabra) era che qualunque cosa fosse esplosa era schizzata in ogni dove, tanto che uno strano frammento umido e molliccio si depositò sulla mano di Eijiro. Questi lo prese con la mano opposta esaminandolo con cura, stabilendo che senza ombra di dubbio si trattava di carne, anche se piuttosto guasta.
    Ora. Supponiamo che una misteriosa persona intenta a parlare da sola vi si presenti davanti, facendo esplodere qualcosa di troppo simile ad una testa in aria per poi scoppiare a ridere fragorosamente... quale reazione sarebbe stata più consona a una tale situazione ?
    Questo non so dirvelo, ma posso dirvi cosa fece Eijiro: si avvicinò a pochi metri dal ragazzo dinamitardo sorridendo giovialmente ed applaudendolo con vigore.

    << Wow ! Questo si che è un lancio col botto !!! I miei complimenti buon uomo ! >>

    Disse allungando il braccio destro in avanti e muovendo la mano in modo da disegnare ampi cerchi in aria per poi portare tutto l'arto a metà del busto esibendosi in un profondo (e decisamente teatrale) inchino. Si mise nuovamente in posizione eretta senza smettere di sorridere, forse dopo una giornata tanto noiosa aveva finalmente trovato qualcosa di di divertente da fare.

    << Perdonate la scortesia, il mio nome è Eijiro Akasuna, artista e shinobi di quel villaggio alle mie spalle ! Ma soprattuto ARTISTA ! >>

    Disse con voce quasi soave e solo una volta leggermente annoiata indicando distrattamente Suna con la mano sinistra rovesciata all'indietro.

    << Siete forse qui per una gita ? >>

    Chiese senza troppi giri di parole; come sempre non badava in alcun modo a ciò che diceva. A dirla tutta non stava nemmeno badando troppo a ciò che stava facendo, ma dopo aver oziato per giorni, in quel bizzarro tipo vedeva finalmente l'opportunità per spassarsela allegramente... per quanto non fosse minimamente sicuro del modo in cui avrebbe potuto divertirsi con lui... o forse il modo non gli importava affatto. Per un attimo sentì Karasu agitarsi alle sue spalle, forse voleva dirgli qualcosa o probabilmente era solo annoiata, d'altronde a lei non piacevano affatto gli sconosciuti.
     
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    Si sta complimentando? “Cosa insolita.” Già, che tu abbia trovato un nostro simile? “No impossibile, io sono unico AHAHAHAHAHHAHAHAH“ Sta attento, si sta presentando! Il Joker si ferma ed osserva ogni singolo movimento dell’ autoproclamato artista. Eijiro Akasuna, questo il suo nome. Lo osserva con un leggero interrese, se così si può chiamare. Sta solo decidendo cosa fare di lui, lasciarlo in vita o, trucidarlo e formare un’ altra tela dell’ orrore come il suo solito.
    Gli viene chiesto quale è il motivo della sua presenza li, sicuramente non un clima che attrae turisti come potrebbe essere Konoha o Degarashi, molto più allegre e floride e soprattutto con un clima notevolmente più piacevole. “Si, una gita. Esatto, una di quelle di piacere… offerte dal tuo capo dopo che lo hai sgozzato insieme al resto della banda e preso tutti i loro averi. AHAHAHAHAHAHAHAHAH Idiota l’ hai detto ad alta voce. Stai attento a ciò che pensi e ciò che dici, potresti aver messo in allerta il ragazzo, in fondo noi non siamo brave persone e men che meno comuni. “AHAHAHAHAHAHAHAH come potremmo essere buone, gli ho appena fatto saltare per aria una testa davanti agli occhi, come può anche solo che pensarlo AHAHAHAHAHHAHAHA. Non fa minimamente caso a ciò che dice, quasi stesse parlando con una persona fisica vicina a se.
    “E’ un po’ che non uccido nessuno e a quanto pare tu sei l’ unico qui nei dintorni, spero tu non ti offenda ma… c' est la vie” Scatta in avanti, un movimento senza il minimo preavviso, porta in alto l’ arto destro all’ altezza della spalla, piegato a formare un’ angolo retto tra avambraccio e braccio, il palmo indirizzato alla testa dello shinobi di Suna, lo afferra e lo schiaccia al suolo. Un tonfo secco, attutito leggermente dalla sabbia che si innalza in aria. Sicuramente quell’ ingombrante coso che si porta appresso legato alla schiena gli ha evitato una collisione ben più grave ma non importa. Il suo scopo è quello di tingere di rosso il terreno su cui i suoi piedi poggiano, creare scompiglio. Il ginocchio e la tibia bloccano il braccio destro con il proprio peso, difficilmente si sarebbe liberato velocemente. “Devi capire che un artista cade nell'apatia se non va in cerca di uno stimolo sempre più forte. Essendo un artista come me io ti stimo, ma l'arte è un istante di effimero splendore. E per me non c’è niente di meglio di vedere quale espressione si andrà a creare sul viso delle mie vittime poco prima che le uccida” Si ferma un istante, dal suo palmo inizia ad uscire l’ osso che tante vite aveva spento. “Quale sarà la tua? Entrerà nel mio classifica o sarai semplicemente uno dei tanti cadaveri che mi sono lasciato alla spalle?” E con questo sei a 71, non pensi di esagerare con le uccisioni? Potresti lasciarne vivo qualcuno ogni tanto. “Ma l’ ho fatto! Non ti ricordi quella bionda mozzafiato con cui ce la siamo spassata qualche tempo fa? Che donna!” E chi se la può dimenticare quella vampirella sexy tutta curve. La sua mente parte, ripensa a ciò che hanno fatto e ciò che potrebbe fare ora se fosse li con lui. Riprenditi pervertito, o lo uccidi o lo lasci andare e, soprattutto, se gli tieni la mano davanti alla faccia non potrai mai guardare la sua espressione. “Hai ragione!” la lama continua ad uscire ma si abbassa leggermente, si porta in prossimità del collo, si appoggia leggermente sulla candida pelle del ragazzo. “Ora va meglio” Fermati, sembra che voglia dire qualcosa! Forse vuole dire le sue ultime parole. “Ma chissene frega, una parola in più una in meno non gli cambieranno la vita. In fondo gli rimangono solo 2 secondi di vita AHAHAHAHAHAHAH Lascialo parlare, chissà magari può essere qualcosa di interessante. Infondo si è anche complimentato con te, ricordatelo. Potresti concederglielo… “Così sia, abbiamo discusso. Parla ma ti avverto se non mi interessa…” Rimase immobile, la lama ancora puntata pronta ad affondare nella carne. “… morirai all’ istante” Nei suoi occhi è fin troppo chiara l’ intenzione di ucciderlo, brillano quasi in preda ad un violento incendio. Quali potevano essere le parole scelte dallo Shinobi prima di morire, suppliche? Maledizioni? Denaro? Ormai ne aveva sentito delle più disparate…

     
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    Personalità dissociata >>, << Parlato >>, " Pensato ", Narrato, - Parlato altrui - Scheda Eijiro Akasuna


    Se c'era una cosa che Eijiro non aveva mai davvero imparato, era che la cautela è un mezzo molto utile per rimanere vivo non solo quando si è in missione, ma anche nella vita di tutti i giorni ! In oltre, quella che per lui era la concezione dell'arte, per altri non era altro che follia o quanto meno bizzarria, tanto che molto probabilmente egli non aveva mai appreso la distinzione tra una persona "normale" ed una evidentemente sospetta. Il suo cervello non funzionava come quello della cosiddetta gente normale, quello era un puro ed oggettivo dato di fatto, ma che fosse tanto spregiudicato da avvicinarsi ad un tipo che per diletto fa saltare teste nessuno lo avrebbe immaginato al villaggio, e nessuno lo avrebbe dovuto sapere, poiché un ninja che tratta cordialmente individui che a prima vista (e per ovvietà di associazioni) appaiono come criminali, di certo non verrebbe considerato una persona affidabile ! In un certo senso questo riusciva a comprenderlo, o meglio, lui pensava di avere un tale livello di ispirazione artistica che la gente da lui definita banale non avrebbe certamente compreso ed accettato fino a quando non avrebbe dimostrato loro ciò che la sua arte era in grado di fare. Con questo ragionamento piuttosto distorto, Eijiro manteneva quel contegno ( seppur minimo ) che gli permetteva di non essere giudicato un pericolo per il villaggio, cosa che comunque non era, dato che a parte perfezionare la sua arte egli non aveva alcuno scopo ne preciso ne deciso. Sfortunatamente per lui, la persona che si trovava davanti non era altrettanto controllata...
    Che fosse strano era chiaro, così com'era ovvio che possedeva capacità ninja dato il modo con cui aveva fatto detonare la cartabomba, meno evidente era la sua netta superiorità rispetto ad Eijiro. Iniziò a parlare, un po' al Genin un po' a una terza persona non meglio identificata, ma in ogni caso ciò che disse aveva decisamente poco senso ! Quanto meno per una persona normale, difatti per l'Akasuna ciò che il tipo dai capelli verdi disse aveva senso, o meglio, non lo capiva a pieno ma non gli pareva un discorso insensato: per lui era esattamente come assistere ad una lezione di chimica, anche se non ci capiva nulla era certo che ogni parola giunta alle sue orecchie fosse logica ed inappellabile. Rimase ad ascoltarlo con calma, senza mai dare segno di paura o stupore, anzi, sembrava piuttosto curioso dato il modo in cui aveva leggermente inclinato la testa per analizzare meglio colui che gli si trovava davanti. Poi però, capelli verdi disse qualcosa che Eijiro avrebbe subito dovuto interpretare come minaccia, anche se così non fu.
    In un attimo si ritrovò a terra, con la schiena rivolta verso la sabbia da cui era però separata dalla fedele marionetta; il viso era caldo e gli pulsava insistentemente per il dolore, mentre in bocca sentiva il sapore del sangue, del proprio sangue ! Il tipo dai capelli verdi lo aveva afferrato per il volto facendolo scaraventare al suolo in malo modo, così facendo il Genin si era procurato un taglio sul labbro, forse dovuto alla forza dell'impatto o al colpo che l'aveva fatto cadere. Il suo aggressore nonché precedente interlocutore lo inchiodava a terra, bloccandogli un braccio forse come precauzione, difatti così bloccato il Genin non poteva ne ricorrere al marionettismo ne comporre sigilli. Avrebbe comunque potuto provare ad attaccarlo tramite la Telecinesi dei Kunai, ma era una mossa troppo appariscente per la posizione in cui era, di certo capelli verdi avrebbe visto il Kunai muoversi, in oltre quel tipo era decisamente più forte e più veloce di Eijiro, e dato che il lancio dei Kunai con la telecinesi dimezza la velocità di tiro, era improbabile che l'attacco andasse a buon fine. Era decisamente spacciato...

    In quel momento, Eijiro Akasuna non vide la propria vita scorrergli davanti agli occhi, non pensò a ciò che avrebbe lasciato morendo, ne a ciò che avrebbe potuto fare se non fosse morto, l 'unico dubbio che gli folgorò la mente fu piuttosto bizzarro ma appropriato per un'artista come lui.

    " Chissà se dopo essere morto potrò continuare il mio lavoro di artista... "

    In quel preciso momento, il petto di Eijiro cominciò a muoversi freneticamente, le sue labbra, insanguinate e zittite dalla mano di capelli verdi, iniziarono anch'esse a muoversi in modo regolarmente. Il suo assassino non la smetteva di parlare, per giunta gli puntava una lama alla gola, anche se l'Akasuna non poteva vederla sentiva la sua punta come la dolce carezza della morte. Per qualche motivo dovuto ad una discussione incomprensibile, il suo aggressore decise di farlo parlare: Eijiro non ne capiva il motivo e nemmeno ci pensava, le uniche parole pronunciate dal suo aggressore che avevano una qualche validità, erano quello inerenti all'arte.
    Non appena gli fu tolta la mano dal volto, l'Akasuna si mostrò fin troppo divertito.
    Stava ridendo quasi in modo isterico, la sua risata era un misto di suoni, a volte profondo e gravi altre strozzati ed acuti, quasi stesse tentando di trattenersi.

    << A un'artista non servono parole, la sua arte é più eloquente di mille discorsi ! Ahahahahah, se devo essere ucciso, tanto meglio che lo faccia chi di arte ne capisce, e non qualche stupido avanzo dalla creatività umana ahahahah... ma forse ho una proposta più divertente, se è davvero l'arte ad interessarti, forse ho una proposta più allettante per te... eheheheh >>

    Le linee nere che solcavano la bocca di Eijiro si confondevano col suo sangue, eppure il suo volto rimaneva estremamente divertito, e forse anche un po' perverso, dato il sadico sorriso che vi era stampato e gli occhi dallo sguardo delirante.

    << A Suna, proprio davanti a noi, c'è un gruppetto di criminali da strapazzo... ma tra di loro ci sono tre shinobi a guidarli: due Genin e un Chunin, li conosco tutti e tre e ti posso assicurare che sono un branco di inetti... uno di loro ha perfino criticato la mia arte in passato, patetico moscerino ignorante... eheheheh... sai, sarei proprio curioso di vedere la tua arte all'opera... chissà, magari potremmo divertirci.... ad ogni modo se proprio devi uccidermi fai in fretta ! Vorrei continuare il mio lavoro di artista... >>

    La voce di Eijiro era tranquilla, praticamente gioviale, in netto contrasto col suo volto malridotto. Era curioso di osservare cosa quel tipo sapeva fare, dato che si era definito un'artista, in oltre il suo concetto di arte era interessante: " l'arte è un istante di effimero splendore". Seguendo l'altra opzione, avrebbe dovuto continuare il suo lavoro da morto, probabilmente nell'aldilà, oppure da fantasma... di certo in quanto artista avrebbe trovato il modo di continuare a lavorare sulla sua arte.
     
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    Non appena Joker gli toglie la mano dal viso nota in esso un sorriso, strani suoni escono trattenuti dalla sua bocca sporca di sangue e pittura, poi parole. Le ascolta divertito, non una persona normale e del tutto a posto quella che aveva sotto le grinfie. Non posso dire che ti assomigli ma anche questo tipo qui non è normale, chissà qual’ è l’ arte che tanto decanta? Ma conoscendoti, e come non potrei essendo io una delle tante personalità che convivono in questo malandato cervello, l’ unica parte che hai recepito sono gruppetto di criminali e tre shinobi. “Esatto!” lo dice guardando alle proprie spalle, quasi a guardare una persona ritta in piedi. Rivolge nuovamente lo sguardo al Suniano dirigendo su di lui tutta la propria attenzione. ”Di quante persone stiamo parlando? 6? 10? O di più” Dimmi di più, sono in astinenza da quasi 6 ore ne devo fare fuori almeno una decina… Su sbrigati a parlare altrimenti me li andrò a cercare per i fatti miei e ti ucciderò comunque.” E’ euforico, la lama è sempre più vicina alla gola, inizia a penetrare lentamente la pelle facendo fuoriuscire un piccolo rivolo di sangue scarlatto. Vacci piano con quella lama altrimenti rischi di decapitarlo, provo a distrarlo. Il vento soffia leggero, l’ aria quasi fredda tipica dei deserti in orario notturno, scompiglia i verdi capelli di Hisoka accarezzando leggera la sua cadaverica pelle, ma non sembra perturbare il nostro squinternato clown, le stelle e la luna brillano alte nell’ oscuro firmamento senza che nessuna nuvola ne limiti il loro bagliore. Ma niente e nessuno riesce a distogliere la sua attenzione dalla preda designata, nemmeno una voce presente nella sua testa che descrive il paesaggio ed il clima intorno a loro. “Sta zitto, non vedi che sono impegnato? E poi sai perfettamente che non me ne frega un cazzo del paesaggio o del clima altrimenti sarei io stesso a descriverlo. Non è importante per i lettori in questo momento, vogliono solamente sapere come ucciderò questo insetto. Per loro potrebbe anche essere giorno ed esserci il temporale che non ci farebbero caso! AHAHAHAHAHAH E poi come mi hai chiamato?” Squinternato Clown! “No quello è corretto, prima, mi sembrava di aver sentito un nome che sai benissimo non devi pronunciare!”
    Il suo sguardo si fa ancora più crudele così come il suo tono, nel frattempo però la lama si è risollevata parzialmente dalla gola, ora è semplicemente appoggiata e non sta più affondando, c’ è riuscito almeno per il momento. Ah intendevi Hisoka, bastava dirlo! “Sta zitto, non sono più quella persona il mio nome ora è Joker! Soltanto Joker, è così che tutti si ricorderanno di me! Il folle clown che riuscì a piegare ai suoi piedi tutti le nazioni AHAHAHAHAHAH!"
    Ma cosa c’è di male nel chiamarti con il tuo nome di nascita, infondo mi chiamo Hisoka Yamaguchi, fiero portatore della Shikotsumyaku e rispettato da tutti ai tempi del villaggio del suono! Ero una promessa destinata a diventare una stella ma poi c’è stato qualche intoppo e la mia sanità mentale se n’è andata a farsi friggere, così sei nato tu. Un essere psicotico, sadico narcisista, eccentrico e schizoide, dai ci limitiamo a questo per il momento. Mi hai reso imprevedibile e famoso per questo ti sto permettendo di controllare il mio corpo ma ricordati io sono sempre qua. Pronto a subentrarti e cacciarti definitivamente non appena non mi servirai più! “Tsk, inutile non potrai mai liberarti di me AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! Quindi ora sparisci e lasciami ascoltare quello che ha da dire!”
    Ovviamente tutti discorsi pronunciati ad alta voce, perlomeno quelli del Joker, difficili se non impossibili da capire per una persona normale.
    "Il tempo scorre, portami da loro! Non provare ad imbrogliarmi o diventerai il numero 72 della lista"
     
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  7. H.Lecter
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    Narrato, << Parlato >>, " Pensato ", Parlato altrui


    Guardando il tipo che lo inchiodava a terra, Eijiro pensò scherzosamente che se tutti gli shinobi del paese di Capelli Verdi erano così, quel luogo sarebbe certamente stato un luogo da vistare ! Era così raro trovare qualcuno che uscisse dalla vuota banalità del mondo, una persona che potesse DAVVERO definirsi un'artista e che non finiva per rivelarsi come un banale ninja senza peculiarità. Peccato che quella persona, tanto artistica ed interessante, lo stava per ammazzare, tanto che dopo il suo cortese invito a passare una notte tra artisti, la lama puntata sulla gola del Genin iniziò a penetrare la carne. Una piccola lacrima rossa rigò il collo di Eijiro che, nonostante la curiosità verso colui che gli stava di fronte, iniziò a spazientirsi poiché non sapeva in che modo sarebbe riuscito a continuare il suo lavoro da morte, e se ciò andava fatto, voleva sbrigarsi a scoprirlo !
    Per un qualche fortuito caso del destino tenne per se quel pensiero, altrimenti si sarebbe ritrovato con una grande collana rossa da un orecchio all'altro.
    Nel frattempo Capelli Verdi continuava coi suoi strani sproloqui, rivolgendosi a qualcuno che gli occhi di Eijiro non riuscivano a vedere: ovviamente, l'evidente problema psicologico di quel tipo, era visto dal Genin semplicemente come l'esternazione del suo potenziale artistico... in poche parole lo reputava normale. Certo, anche volendolo giudicare diversamente, l'Akasuna aveva ben poco da recriminargli dato che nemmeno lui era l'esempio più lapalissiano di normalità.
    Infine, dopo vari discorsi a senso unico, Capelli Verdi prese la sua decisione: smanioso di mettersi all'opera, permise ad Eijiro di liberarsi dalla sua stretta, chiaramente a patto che lo conducesse rapidamente da coloro che avrebbe dovuto affrontare. Una volta libero, il Genin si alzò appoggiandosi su un braccio, con una certa gravezza riuscì a mettersi in piedi, sentendo però che il suo corpo era divenuto incredibilmente dolorante. In quel momento sperò di riprendersi in fretta, dato che c'era un motivo ben preciso se aveva indicato una determinata banda di "criminali" al suo nuovo amico. Tale motivo era quello che già aveva esplicitato, ovvero che uno di loro, in passato, aveva criticato la sua arte, sfortunatamente in accademia davanti ad un maestro... quindi, il Genin si era dovuto trattenere, ma in quel momento avrebbe voluto scuoiarlo. In realtà non erano state le parole di critica a farlo infuriare tanto, bensì un'affermazione piuttosto controversa riguardante le marionette e Chikamatsu. Insomma, se gli fosse accaduto qualcosa sarebbe stato più che giusto !
    Dopo essersi dato una rapida spolverata ed aver usato il proprio foulard per pulirsi dal sangue che gli si stava raggrumando lentamente in volto, Eijiro sorrise a Capelli Verdi e gli fece cenno di seguirlo.

    << 72... quindi hai 71 opere d'arte compiute alle spalle ! Davvero notevole... se tutta andrà come deve, stanotte arriverai a 81 ! Eheh... >>

    La voce di Eijiro era assolutamente tranquilla, perfino il suo corpo era visibilmente rilassato, come se nulla fosse successo. Aveva perfino ironizzato sul massacro che stava per verificarsi: nove ragazzi di Suna sarebbero andati in contro ad una morte brutale, ma, non essendo membri rilevanti del suo clan o interessanti pezzi sulla scacchiera del re, all'Akasuna la loro morte non importava minimamente.

    Il viaggio fino alle porte della città fu breve, miracolosamente quando vi arrivarono, a fare la guardia c'era un membro del clan Akasuna (un patetico sciocco a dirla tutta) che nel semplice vedere Eijiro che rispondeva al suo saluto, si rassicurò e non oppose alcuna resistenza al passaggio dei due giovani.
    Il Genin proseguì guidando Capelli Verdi nelle vie più periferiche del villaggio, fino ad arrivare a una serie di vicoli che terminavano vicino al fianco della grande parete di roccia che circondava Suna. Il vicolo in cui si era fermato Eijiro era un lungo corridoio a ciel aperto formata dalla parete rocciosa sulla sinistra e da una serie di vecchi depositi abbandonati sulla destra; il vicolo così formato era largo poco più di cinque metri e si allungava dietro di loro per dieci metri e per venti davanti a loro. Al termine vi era una svolta verso destra, dove, ben nascosta da tre magazzini, vi era una rientranza che formava un'ampio spazio coperto in parte dal prolungamento di un tetto. Era lì che si radunava il gruppetto capitanato dai tre Shinobi, e con un po' di fortunata, quella feccia sarebbe stata tutto lì quella notte. Eijiro si girò verso Capelli Verdi e con tutta la tranquillità che lo caratterizzava, gli disse due parole.

    << Da artista quale sei suppongo che ti vada di divertirti in maniera appropriata alla tua forza ! Ti chiedo di aspettare qui, prometto che non ci metterò più di cinque minuti, e come premio per l'attesa, avrai tutto il gruppo addosso, nessuna attesa che gli altri si decidano a venirti incontro... tenteranno subito di ucciderti... divertente no ?! >>

    Senza attendere oltre, il Genin fece lo scatto più veloce che poteva e si diresse verso lo spiazzo in rientranza, nel quale, con sua grande gioia, c'era tutto il gruppo al gran completo. Alcuni erano bellamente seduti a terra o appoggiati alle parti, d'altronde quello spiazzo era piuttosto piccolo, largo non poi di dieci metri, dunque nessuno era eccessivamente distante. Tre di loro invece, i due Genin ed il Chunin per la precisione, erano seduti comodamente su alcune casse adagiata alle "bene e meglio" in modo da formare una sorta di panche rudimentali. Non appena si accorsero di Eijiro, alcuni si alzarono rapidamente, pensando molto probabilmente che erano stati visti e seguiti da qualche rivale o da una guardia, ma quando videro Eijiro, si rilassarono visibilmente.

    << Buonasera signori... ho un lavoretto per voi ! Sempre che abbiate voglia di guadagnare qualcosa... >>

    Eijiro senza attendere repliche, prese una piccola borsa in tessuto nero contenere alcune monete e la lanciò verso i tre seduti sulle casse, a quello in mezzo, il Chunin e capo del gruppo. Lui, passò il tutto al Genin che stava alla sua destra, casualmente proprio quella che molto tempo prima aveva avuto a che riferire con Eijiro. Il verme esaminò dunque il contenuto della borsa, dopodiché fece un cenno al Chunin, che dopo aver fissato seriosamente l'Akasuna per qualche minuto, si decise a proferir parola.

    Perché dovremmo aiutarti stupido pazzo ? Eh ? Perché non dovrei tenermi i tuoi soldi e mandarti a casa con un bel po' di lividi per essere venuto qui a rompermi le palle ?

    Eijiro sorrise con un sorriso schifosamente sardonico e con voce divertita rispose.

    << Perché quello è solo un anticipo... c'è un tizio nel vicolo che sta arrivando convinto di poterti mettere al tappeto e prendere il tuo posto... credo non abbia capito a chi appartiene questo quartiere... ad ogni modo quel bastardo mi ha infastidito e minacciato... in parole povere ti sto pagando per dare una lezione al tipo che vuole darti una lezione ed a cui tu vorresti già gratuitamente impartire una lezione... mi sembra un'ottimo affare, no ? >>

    I due si scambiarono lunghi sguardi indecifrabili, infine, il Chunin si alzò in piedi e con lui tutto il gruppo.

    Se è uno scherzo, pazzo o meno ti spaccherò le gambe Eijiro... e non solo quelle !

    Il gruppo di ben dieci persone si diresse verso il vicolo dove c'era Capelli Verdi, era stato facile mandare quel branco di bestie al macello: ma Eijiro aveva promesso nove vittime al suo nuovo amico, non dieci. Non appena il Genin che lo aveva offeso gli fu vicino, l'Akasuna gli mise una mano sul petto per fermarlo.

    << Tu no Bunshi, ti devo parlare... >>

    Nel frattempo il gruppo che si muoveva per andare a dare una lezione al nuovo arrivato, si era organizzato in modo tale da avere il Chunin in testa, forte delle sua abilità, specialmente di quella innata: la sabbia nera ! Al suo fianco c'era il secondo dei due Genin che lo affiancavano, anche lui convinto di essere forte abbastanza da tener testa a chiunque volesse il posto del suo capo. Dietro di loro seguivano i sette scagnozzi che si portavano sempre a presso, un gruppo di ragazzi che non aveva alcuna abilità ninja, se non quella di darsi delle arie. Il gruppo non sapeva che ben presto, sarebbe andato in contro al proprio massacro.
     
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    “Ottantuuuno, Ottantuuuno…” Il Joker se la canticchiava allegramente immaginando il modo in cui avrebbe potuto perfezionare quegli omicidi.

    Il viaggio fino alle porte della città fu breve, fortunatamente per il Suniano, la pazienza del nostro folle shinobi è moolto bassa. Si dovette controllare non poco per non lasciare un ricordino sul viso della guardia che li fece passare.
    La strana coppia proseguì inoltrandosi sempre più nei vicoli di Suna, nelle mani teneva una carta da gioco che continuava a far apparire e scomparire nel nulla. Classico trucchetto di magia con cui si dilettava nei momenti di noia assoluta.
    Sicuramente non si sarebbe messo a guardarsi intorno come fanno i normali turisti alla prima visita in un nuovo villaggio. Lui non badava a ciò che aveva intorno non gli interessava minimamente sapere come venivano costruite e con quali colori abbellite le abitazioni, al massimo gli interessava di più come buttarle giù, farle esplodere. Nel silenzio scoppiò in una delle sue classiche risate “AHAHAAHAHHAAHHA. Non dire cazzate, sei te che non hai voglia di descrivere l’ ambiente. Amettillo! AHAHAHAHAHAHAHA“ E si, lo ammetto. Non ho voglia di farlo, anche se basterebbe semplicemente copiare ed incollare quanto descritto da Lecter ma son pigro e verrebbe giù una ripetizione sgradevole per i lettori. Ora stai zitto altrimenti nessun morto per oggi! Come ovviamente si poteva prevedere un brontolio uscì dalle labbra corrucciate del Joker in segno di disapprovazione.

    Eijiro si fermò voltandosi verso Capelli Verdi ed iniziò a parlare, doveva attendere ancora cinque minuti a quanto pare e poi sarebbe iniziata la festa.

    Si appoggiò ad una parete in attesa, prese dalla tasca sulla coscia l’ intero mazzo di carte ed iniziò ad eseguire strani trick con le mani, mescolandole lanciandole in aria, si muovevano sempre più velocemente ma ritornavano sempre perfettamente tra le sue mani. “Perfetto ora iniziamo.”
    Si sedette, spalle leggermente incurvate in avanti ed un braccio appoggiato sul ginocchio ripiegato. Aveva tutto il tempo per creare un piccolo castello di carte. Iniziò così a posizionarle una sull’ altra con meticolosa attenzione. Ne mancavano solo due.
    “Eccolo ragazzi deve essere lui, attaccatelo e fategli capire cosa vuol dire mettersi contro di noi.”
    Joker non fece minimamente caso al fatto che in breve tempo venne accerchiato a non più di 2 metri da se, infondo si era messo lui stesso in quella posizione per dar loro la sensazione di essere in vantaggio, di averlo messo in trappola. Portò una mano davanti al viso ed iniziò a ridere, "AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA", unì successivamente davanti al petto le mani a formare il sigillo del cane e compì quindi con esse un repentino movimento in linea retta. Una grossa folata di vento si manifestò colpendo in pieno le carte scagliandole violentemente contro i nemici davanti a se investendoli e lacerando le loro epidermidi macchiandole di quel denso liquido rossastro che tanto faceva eccitare il Joker.
    Solamente i due rimasti nelle retrovie riuscirono ad evitare di essere colpiti dalle affilate carte del Clown, subendo comunque qualche graffio per lo più sugli arti superiori posti come scudo davanti al viso.
    Dovevano ancora riprendersi dal primo attacco che il folle era già partito per una secondo e più devastante offensiva. L’ eccitazione ormai era padrona del corpo e la sete di sangue era esplosa, non si sarebbe fermato finchè non fossero stati tutti eliminati, squarciati, ridotti a brandelli.
    Dal palmo della mano sinistra fuoriuscì una lama d’ osso della lunghezza di una cinquantina di centimetri circa ed estremamente affilate, pronta a mietere ancora vittime.
    Alcuni giacevano già a terra privi di vita con la gola tagliata, altri invece sanguinavano copiosamente dalle braccia e dalle gambe con ancora conficcate le carte nelle ferite, urlanti per il dolore. “Il dottore sta venendo a curarvi. Mettetevi in coda! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA” si precipitò sui poveri malcapitati balzando da un corpo all’ altro come un insetto sui fiori. Ci vollero poco più di 10 secondi prima che cadessero a terra, tutti con uno squarcio lungo il viso. Marchio di fabbrica dell’ assatanato clown! “Siamo a Settantanove, ancora due ed il Ninja di prima rimarrà in vita. Forse AHAHAHAHAHAHAHAHA”
    Se la rideva senza badare al fatto che un attacco gli era stato lanciato contro, una quarantina di piccole sfere nere viaggiavano ad alta velocità contro il suo corpo. Venne colpito più e più volte finendo a terra all’ apparenza privo di vita.
    A ridere ora era il boss con il compare al suo fianco distanziato di 1 metro o poco più. Quest’ ultimo si stava complimentando lodando la sua abilità. “Ecco cosa succede a chi si mette contro di noi ahahahahah”
    “Si ci annoia parecchio contro di voi, ecco quello che succede” Erano rimasti impietriti, talmente fieri di se da non essersi accorti di aver colpito un mantello dai colori sgargianti e non un vero e proprio corpo. Ora si trovavano con Joker tranquillamente in mezzo ai due, con le braccia appoggiate sulle loro spalle a lamentarsi dello scontro. “Mi era stato promesso un incontro divertente ma fino ad ora, se non fosse per la mia malsana mentalità di divertirmi con un po’ di sangue e qualche decapitazione sarei a poltrire con la bolla al naso. Vi do una seconda possibilità, attaccatemi contemporaneamente non fa differenza, non muoverò un muscolo. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Avete esattamente 5 secondi poi mi toccherà uccidervi in modo brutale AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!”
    Come era possibile che non si fossero accorti di nulla, come era potuto arrivare alle loro spalle e persino appoggiarsi a loro senza che se ne accorgessero. Provarono a girarsi entrambi per attaccarlo ma appena ci provarono iniziarono a provare una forte senso di instabilità ed un improvviso annebbiamento della vista, “Due” Cosa potevano fare, non lo conosceva ma era certo che gli avrebbe uccisi veramente se non avessero perlomeno provato a ferirlo. Una forte scarica elettrica gli percorse da testa a piedi, sarebbero caduti se la presa che quel mostro aveva sulle loro spalle non li avesse tenuti su. Entrambi produssero mugolii di dolore e fu l’ ultima cosa che riuscirono a fare prima di essere uccisi. Nuove lame uscirono nuovamente dai suoi palmi penetrando facilmente le carni ed arrivando fino al cuore. Caddero al suolo privi di vita. “Ottantuno AHAHAHAHAHAHAHAHAH“
    Ora doveva occuparsi della sistemazione dei cadaveri, come li avrebbe potuti ordinare? Pensò attentamente quando... “Ecco AHAHAHAHAHAHAH”
    Compose il sigillo e tutte le carte tornarono all’ interno del mazzo, come era comodo quel jutsu, altrimenti ogni volta le avrebbe lasciate sulla scena del crimine. Troppo dispendioso.
    Iniziò a spostare i cadaveri piegandoli e dando loro la forma che più gli aggradava, doveva muoversi altrimenti i corpi si sarebbero irrigiditi e sarebbe diventato un problema. Iniziò ad impilarli uno sull’ altro, quasi fossero le carte usate poco prima. “Ancora uno e tac, finito AHAHAHAHAHAHHA Bravoooo complimenti.” Si applaudiva ed incitava da solo inchinandosi come se davanti avesse un pubblico in visibilio.
    Un tappeto di sangue faceva da sfondo per la torre di cadaveri, il suo Totem. Orizzontale, ma pur sempre un totem. Nessun pezzo era avanzato, tutti avevano un posto preciso in quell’ opera. I loro visi bene in mostra con su di essi visibile l’ ultima espressione di terrore prima di morire. Il suo quadro era completato e solamente dall' alto si sarebbe potuto veramente godere appieno della sua opera.
    Quindi si rimise a giocherellare con le carte appoggiato alla parete dell’ edificio in cui era entrato il suniano in attesa della sua ricomparsa. Quasi non fosse successo nulla, imperturbabile all’ odore che impregnava l’ aria, anzi quasi gli piaceva.



    Hisoka Yamaguchi
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Annoiato
    Chakra: 180/310
    Equipaggiamento utilizzato: Mantello, Carte da Gioco
    Tecniche Utilizzate:
    Reppushou (Uragano)
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: Cane + spinta in avanti
    Descrizione: Grazie a questa utilissima tecnica, dopo aver congunto le mani aperete, il ninja potrà formare una potentissima raffica di vento, che, se colpià l'avversario, lo scaraventerà a parecchi metri di distanza. Ha anche la peculiarità di aumentare la velocità di oggetti da lancio. La corrente d'aria ha un diametro di 5 metri arriva a massimo 8 metri. Provoca medio/lievi ferite da taglio se colpisce.
    Livello: C Consumo: 20

    Hone no Tsurugi
    Tipo: Hijutsu
    Descrizione: Si estrae uno o più ossa modificandone la densità, trasformandole in robuste e affilate spade da usare in battaglia. La lunghezza delle ossa estratte varia dal livello dell'utilizzatore, così la loro resistenza.
    Livello: B Consumo: 10 per spada

    Tsubaki no Mai (Danza della Camelia)
    Tipo: Hijutsu
    Descrizione: Utilizzando la Spada d'Osso si attacca l'avversario usando movimenti fluidi e precisi con una danza veloce in grado di spazzare via anche innumerevoli avversari senza mostrare il minimo sforzo. La tecnica prvede un totale di 6 colpi, portati con un aumento di velocità del 30% nel braccio che impugna la rudimentale spada.
    Livello: B Consumo: 20

    Genjitsu no Mai (Danza dell' evasione)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Particolare tecnica della sostituzione che sfrutta la manipolazione dell’ elemento fuuton e la presenza di un mantello nel vestiario dello Shinobi. Facendo fuoriuscire il chakra dai punti di fuga del proprio corpo si andrà a manipolare la forma dell’ indumento indossato facendo si che questo assuma temporaneamente la forma dell’ utilizzatore. Nel frattempo quest’ ultimo potrà compiere un rapido spostamento di massimo 10 metri in linea retta dal punto in cui ha eseguito la tecnica potendo così sfuggire ad un eventuale attacco nemico. I resti del tessuto dopo essere stati colpiti cadranno al suolo facendo dissolvere la quantità di chakra che vi era stata immessa all’ interno.
    Joker è solito avvolgersi all’ interno del proprio mantello per rendere più teatrale la scena quasi si trattasse di uno spettacolo di magia e davanti a se avesse un pubblico. Può essere utilizzata solo una volta negli scontri di arena e una volta al giorno in missioni o quest.
    Livello: B Consumo: 20

    Eryu (Sussurro)
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: //
    Descrizione: Caricando il proprio chakra nelle corde vocali si emetterà un suono/frase, a completa discrezione dell' utiizzatore, udibile ad una distanza massima di 3 metri [2 in più ogni per ogni livello in udito sviluppato degli avversari]. Chiunque senta questo suono per circa 2 secondi subirà un senso di annebbiamento alla vista e perdita di equilibrio per la durata di un turno. Il Ninja utilizzatore sarà immune a tale Ninjutsu rivenstendo le proprie orecchie con un sottile velo di chakra.
    Livello: C Consumo: 10

    Chidori Nagashi (Corrente del Mille Falchi)
    Tipo: Ninjutsu
    Richiede: Chidori in scheda
    Descrizione: Evoluzione del Chidori. Il ninja emette chakra raiton da ogni punto di fuga, ricoprendo tutto il suo corpo con scariche elettriche. Differentemente dal chidori, tale elettricità non sarà in grado di perforare, nè di causare danno fisico. Tuttavia, tutti coloro che si trovano entro un metro dal ninja, subiranno una fortissima scossa in grado di stordirli pesantentemente per un turno. Poggiando la mano al suolo, l'utilizzatore potrà trasmettere attraverso il terreno il chakra raiton che circonda il suo corpo fino a 5 metri di fronte a sè. Chiunque si trovi in quest'area (e abbia i piedi a terra) sarà colpito e subirà un pesante stordimento per un turno. Mentre questo jutsu è attivo il ninja sarà immune da ogni altra tecnica raiton fino al livello B.
    Livello: A Consumo: 40

    Jinnikuken (Semi-spade di Carne)
    Tipo: Hijutsu
    Descrizione: Si spostano le ossa delle braccia trasformandole in lunghe e affilate lame d'osso che fuoriescono a scatto da entrambi i palmi. Le ossa estratte avranno una lunghezza che varia dal livello dell'utilizzatore e impiegheranno non più di mezzo secondo a uscire dal corpo.
    Livello: C Consumo: 10

     
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  9. H.Lecter
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    Mentre il resto del gruppo si diresse verso la disfatta ad opera del Mukenin dai capelli verdi, Bunshi rimase con Eijiro: i lunghi capelli rossi del giovane teppista coprivano un volto appuntito dai lineamenti pronunciati, i suoi occhi verdi brillavano di diffidenza, sembrava che la spavalderia da lui dimostrata precedentemente fosse svanita con lo sparire del suo gruppo. Eppure non pareva spaventato, semplicemente il suo sguardo trasmetteva ira, quanto il suo volto ora irrigidito da quella violenta emozione.

    Lasciami stare Eijiro, io e te non abbiamo nulla da dirci...

    L'Akasuna tolse la mano da Bunshi, mettendosi però davanti a lui in modo da bloccargli la strada: non sembrava dello stesso avviso del suo iracondo amico.

    << Io non sono d'accordo Bunshi... per quanto intendi fingere di non far parte del clan Akasuna ? Al tuo vecchio maestro manchi molto sai... >>

    Il giovane sentite quelle parole, si gettò su Eijiro afferrandolo per la collottola. I due Akasuna una volta erano amici, o meglio, a Bunshi Eijiro stava simpatico, difatti capitava spesso che i due si trovassero insieme nei giorni liberi, anche perché i loro genitori si conoscevano da tempo. Ciò prima della morte dei genitori di Bunshi e successivamente di quella della madre di Eijiro, da allora le due famiglie avevano smesso di frequentarsi, cosa che aveva fatto piacere ad Eijiro dato già allora riteneva i rapporti personali una perdita di tempo sotto molti aspetti. Bunshi era rimasto solo da allora, non perché nessuno volesse occuparsi di lui, ma semplicemente perché non voleva avere alcun genere di legame col clan Akasuna, in quanto incolpava la debolezza delle tecniche dei marionettisti per la morte dei suoi genitori. Aveva preferito rinnegare le proprie origini piuttosto che vivere con persone che si ostinavano a portare avanti uno stile di combattimento inutile. Ciò aveva chiaramente peggiorato in modo esponenziale il rapporto con Eijiro, il quale andava sempre in giro sbraitando ai quattro venti il suo amore per l'arte del marionettismo. Il vaso traboccò quando dopo una giornata di accademia, Eijiro era finito a discutere dell'efficacia delle tecniche tipiche del villaggio assieme ad altri studenti, ed ovviamente non aveva perso occasione per lodare la sua arte. Nel sentirlo Bunshi aveva perso ogni controllo e gli si era lanciato contro: ma ancor prima che lo scontro avesse avuto inizio, un sensei che era nei paraggi bloccò Bunshi che nonostante l'ovvia inferiorità non smise di dimenarsi fino a quando non fu completamente allontanato dal resto degli studenti. Dopo quell'episodio smise di frequentare i giovani dell'accademia e si unì alla banda di teppisti di cui tuttora faceva parte.

    Io non sono più un Akasuna da anni ! METTITELO IN TESTA !!!

    Eijiro non reagì, semplicemente si limitò a mantenere il suo consueto sorriso, fino a quando Bunshi non lo lasciò andare.

    Un rumore folgorò i due ragazzi: dal vicolo venivano suoni confusi e caotici tipici di uno scontro, la situazione sembrava peggiore del previsto. Eijiro si finse sorpreso dalla violenza di quei rumori, ma in realtà sapeva benissimo che Capelli Verdi non si sarebbe trattenuto, e che ovviamente era superiore ai suoi avversari. Spinto dall'istinto di correre in soccorso dei suoi compagni, Bunshi sfoderò un Kunai e si diresse verso il vicolo, senza badare al rumore che improvvisamente si manifestò alle sue spalle.

    << BUNSHI AKASUNA !!! >>

    L'urlo di Eijiro fece voltare il giovane, nei cui occhi era tornata la rabbia che era stata temporaneamente soppressa dal timore per i suoi compagni. Ma non appena si voltò del tutto, notò che davanti ad Eijiro si ergeva una figura in legno che levitava a mezz'aria, dai grandi capelli castani e dal volto inumano nonostante la fisionomia. Era Karasu.
    La marionetta era collegata al suo marionettista da dieci filamenti di chakra azzurrino, sottili ma allo stesso tempo abbastanza resistenti da muovere la marionetta al meglio che il livello di Eijiro permetteva. Senza ulteriori preavvisi, il marionettista fece un piccolo movimento con le dita della mano destra: contemporaneamente Karasu spalancò la bocca facendo fuoriuscire un Kunai che si diresse a tutta velocità verso il volto di Bunshi. Il Genin era però allo stesso livello di Eijiro, difatti gli bastò alzare la mano col Kunai a protezione della testa per deviare il colpo del suo avversario, in oltre sfruttò la mano libera per estrarre un ulteriore Kunai pronto all'uso.

    La voce beffarda di Eijiro sembrò interrompere la dinamicità del combattimento.

    << Incominciamo la lezione... ti ricordi qual'è il maggior rischio per chi affronta una marionetta ? No ? Eppure è semplice: i meccanismi truccati ! >>

    Una goccia di sangue cadde al suolo.

    << Le marionette spesso sono piene di armi nascoste... assai difficili da individuare, ma soprattutto da prevedere ! >>

    Bunshi cadde a terra sulle ginocchia lasciandosi scivolare i Kunai dalle mani, per poi portarsele al petto sanguinante, colpito da un Senbon all'altezza dello stomaco. Parando il primo colpo di Eijiro parando con la mano davanti al volto, Bunshi si era inevitabilmente limitato la visuale, e dunque non era riuscito a vedere che dal braccio inferiore destro di Karasu era stato sparato un Senbon diretto al suo petto. Lo sguardo del Genin sanguinante si posò su Eijiro, era stupito da ciò che quel folle gli aveva fatto, non se lo sarebbe mai aspettato.

    << Ironico non trovi... verrai ucciso proprio dall'arte ninja che hai rinnegato perché mancava di potenza... >>

    Eijiro mosse le braccia con movimenti complessi e ben coordinati, che per lui sembravano essere la cosa più normale di questo mondo.

    Karasu si gettò contro Bunshi, afferrandolo tra gli arti superiori dai quali fuoriuscirono all'unisono lame affilate come rasoi, che si bagnarono nel sangue del giovane. La marionetta e la sua vittima andarono a schiantarsi nel muro che sfociava nel vicolo, divenendo così visibili per Capelli Verdi: Karasu girò attorno a quello che ormai era un cadavere stretto tra le sue braccia, estendendo così i tagli che gli erano stati inferti. Con un brusco scatto, la bocca di Karasu si spalancò aprendosi perfino sui lati e permettendo la fuoriuscita di un lungo stiletto che trapassò il cranio di Bunshi. Infine apparve anche Eijiro nel vicolo, riducendo gradualmente la lunghezza dei fili di chakra; con ulteriori movimenti delle braccia, l'Akasuna fece staccare la fedele marionetta dal corpo della sua vittima, il quale cadde a terra con un suono sordo e vagamente grottesco. Sfruttando i fili che ancora legavano la marionetta alla volontà di Eijiro, l'Akasuna fece accomodare il fedele fantoccio sulla schiena, assicurandolo tramite le cinghie di cuoio nero, che assunsero una nuova e più cupa sfumatura a causa del sangue che scendeva copiosamente da Karasu.

    Eijiro si girò verso Capelli Verdi, notando che non molto lontano da lui vi era una particolare struttura fatta di brandelli macellati e pezzi strappati, una sorta di grottesca statua formata da cadaveri. Senza pensarci due volte, il giovane si avvicinò a quella singolare creazione fissandola con un'ammirazione per nulla celata.

    << Dunque è questa la tua arte... davvero interessante ! E' un peccato che non ci siano più corpi da aggiungervi... certo, almeno che tu alla fine non abbia deciso di uccidermi... >>

    Senza alcuna insicurezza nella voce, l'Akasuna guardò quel bizzarro artista, in un certo senso piuttosto simile a lui, eppure anche molto diverso: ora, doveva solo attendere, d'altronde aveva capito che quel tipo gli era superiore... nonostante la sua vita fosse appesa ad un filo, Eijiro non smise di sorridere.

    Eijiro Akasuna
    Stato Fisico: Eccellente
    Stato mentale: Stimolato
    Statistiche: Genin Bianca, +25% precisione shuriken e kunai +25% abilità coi kunai nel corpo a corpo (perizia armi da lancio livello I), maggiore velocità nell'esecuzione delle tecniche (controllo del chakra livello I)
    Chakra: 75

    Tecniche utilizzate: Kugutsu no Jutsu (Tecnica del Marionettista)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Tecnica che permette di controllare una marionetta tramite dei fili di chakra che partono dalle dita del ninja che la utilizza. A differenza della tecnica dei fili di chakra semplici, questa permette di controllare le marionette con maestria superiore, inoltre il costo per utilizzarla è minore. Tramite questi fili si possono staccare ed attaccare anche a distanza parti del suo corpo e continuare ad utilizzarle in combattimento senza tempi morti. Con l'aumentare di abilità del marionettista, aumenta anche la distanza che i fili possono raggiungere, secondo lo schema:
    - Genin Bianca: 10 metri
    - Genin Gialla: 15 metri
    - Chunin Rossa: 20 metri
    - Jonin Blu: 25 metri
    Livello: C Consumo: 5 a turno


    Mosse effettuate:

    1) Lancio di un Kunai tramite Karasu

    2) Lancio di un Senbon tramite Karasu


     
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    Aveva ormai finito il castello di carte quando dalla porta uscì qualcosa che andò a cozzare contro il muro parallelo lasciando dietro di se un forte odore di sangue. Come se quello già presente non bastasse.
    Aguzzò la vista per capire di cosa si trattasse, i rumori metallici dissiparono qualsiasi dubbio. Si trattava infatti di quella strana marionetta che si portava sempre appresso il Suniano che aveva promesso lui delle persone da trucidare, parola mantenuta. Delle belle lame stavano affettando per bene il malcapitato come carne pronta per una grigliata in un giorno di estate, lo spettacolino terminò con una perforazione del cranio precisa e cruenta, come piacciono al nostro Clown. Si mise ad applaudire "BRAVOOO" fischiando ed invocando il bis "un' altrà! Un' altrà! AHAHAHAHAHAHAH" Un' immagine perfetta quella del marionettista, o meglio quasi perfetta. Gli mancava giusto un sorriso più largo e ben visibile ma avrebbe potuto rimediare velocemente a quel piccolo dettaglio. "AHAHAHAHHAHAHAHA" riscoppiò a ridere pesando alla scenetta che gli si era appena balenata nel suo cervello bacato.
    Quando lo ebbe vicino rispose con una breve frase, pungente e diretta. "Salvo, per ora..." La prima parola uscì acuta e ben udibile, aveva quasi un tono allegro, il finale invece fu cupo e minaccioso ed era la parte che più premeva il nostro criminale entrasse nella testa del suo "compagno" di giochi.

    Soffiò delicatamente verso la costruzione che aveva davanti a se, flebile l' aria che uscita dalle sue labbra ma bastò per gettare sul terreno tutte le carte di cui era composta. Quasi per magia scomparvero tutte rientrando perfettamente nel mazzo senza che dovesse nemmeno sfiorarle con un dito. Si alzò avvicinandosi ancor di più al Suniano, gli girò attorno squadrandolo da testa a piedi più volte con la mano destra che sfiorava il mento ed il dorso del braccio destro appoggiato sui lombari poi "AHAHAHAHAHAHAHAH" dal nulla, come al suo solito, se ne uscì con una di quelle sue odiose risate per tornare sui suoi passi e dirigersi verso l' uscita del villaggio. Non fece molta strada che due persone con il coprifronte ben in vista gli si pararono davanti con sguardo minaccioso. "Fermi li dove siete!" a quanto pare il baccano di poco prima aveva attirato qualche guardia che ora si trovava davanti un serial killer con nessuna voglia di obbedire. Continuò a camminare avvicinandosi sempre più agli oppositori che ora si erano armati di Kunai e sembravano pronti ad ingaggiare il combattimento. "AHAHAHHAHAHAH no, levatevi dai piedi" secco perentorio. Era un ordine a cui nessuno doveva dissobbedire se teneva un minimo alla propria incolumità. "Siete troppo seri per parlare con me, fatevela una risata" al termine della frase una fitta nebbia li coprì. Iniziarono a ridere, non volevano farlo ma non potevano farne a meno. Caddero in ginocchio lasciando la presa sulle armi. "Ora va meglio, AHAHAHAHAHAHAHAH". Li guardò compiaciuto dall' alto, "Questo è il vostro posto, gli spettatori devono sempre guardare la star dal basso e ridere per lo spettacolo offerto non dimenticatevene! AHAHAHAHAHAHAH" Roteò due volte il polso destro e tra le sue dita comparve una carta, "Anzi, sarete costretti a ricordarlo" detto ciò iniziò ad intagliare i visi di entrambe le guardie procurando su di essi delle cicatrici che difficilmente sarebbero potute essere sanate. E, nonostante il dolore che provavano, loro se la ridevano di gusto senza poter minimamente controbattere.
    Le maniche del suo lungo kimono erano completamente ricoperte di sangue, le passo su tutto il viso cospargendolo di quel liquido rosso dall' acre odore. Lo assaporava, lo annusava, ne era inebriato. La lingua fuori dalla bocca e lo sguardo folle, si girò verso il Marionettista giocherellando con la carta, mosse alcuni passi in sua direzione. "Fermo subito, ha mantenuto la sua parola non puoi ucciderlo." Si fermò, immobile con un piede a mezz' aria e le braccia distese lungo i fianchi. "E poi ricordati, ci sono ancora quei due che hai acconciato come meglio ti garbava. Finisci con loro non passare subito al prossimo! Ah per la cronaca ti stanno per piombare contro" "Tsk, per chi mi hai preso, i loro passi sono estremamente pesanti, li sentirei anche se stessi dormendo" Fece perno sul piede ancora a terra e si girò. I due Suniani avevano tentato di affondare le loro katane esattamente all' altezza del cuore e dei polmoni. I colpi però non arrivarono a buon fine, l' unica cosa in cui penetrarono le loro lame furono una cassa di legno con dentro alcune bottiglie di alcolici.

    Lo spettacolo era iniziato! Ma dove era l' intrattenitore principale? Come aveva fatto il nostro simpatico clown del mondo criminale a volatilizzarsi nel nulla e scampare a quell' attacco mortale?. Chissà forse poi vi spiegherò il trucco...
    Che ruolo avrebbe avuto invece il suo assistente nell' esibizione? Aspettiamo e vedremo ;)

    Hisoka Yamaguchi
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Concentrato
    Chakra: 120/310
    Equipaggiamento utilizzato: Mantello, Carte da Gioco
    Tecniche Utilizzate:
    N° 2
    Descrizione: Si tratta di un veleno poco potente che diversamente dal N°1 viene utilizzato per lo più come diversivo manifestandosi soprattutto sottoforma di forte ridarella. Infatti qualora venga ingerito, inalato o venga a contatto con la pelle provoca cali di concentrazione e perdita dell'equilibrio, con difficoltà a correre, saltare ed eseguire tecniche di Taijutsu. Gli effetti di tale veleno durano solo due turni e si manifesteranno soprattutto sottoforma di forte ridarella. L'esposizione ripetuta non aggrava gli effetti del veleno stesso, ma ne aumenta la durata di un turno per ogni successiva somministrazione. Un comune antidoto può annullare senza problemi gli effetti di tale veleno.
    Costo per creare il veleno: 10

    Nube
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Si tratta dell'evoluzione del Soffio. Concentrato veleno allo stato gassoso, lo si espelle soffiandolo sotto forma di una nube piuttosto grande (dalle dimensioni di 12x12x6 metri). Il veleno agirà semplicemente essendo inalato. La nube permane per due turni in luoghi aperti, tre in luoghi chiusi.
    Livello: B Costo: 25 (più il costo del veleno)

    Kawarimi no Jutsu (Tecnica della Sostituzione)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: E' una tecnica che permette di scambiarsi di posto con un oggetto, con uno veloce spostamento in linea retta. Lo scambio non funziona su creature evocate, esseri viventi in generale (vivi o morti che siano), compresi ninja. Non può essere utilizzata su oggetti in movimento. Non può essere utilizzata se è l'utilizzatore a essere in movimento o se questi è libero da impedimenti. La tecnica non funziona se fra l'utilizzatore e il corpo da scambiare esistono degli ostacoli fisici. Il raggio massimo di azione della tecnica è di 10 metri. Può essere utilizzata solo una volta negli scontri di arena e una volta al giorno in missioni o quest.
    Livello: D Consumo: 10

    Tecnica della Trasparenza
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: Pecora
    Descrizione: Con questa tecnica lo shinobi può diventare invisibile, mimetizzandosi con l'ambiente circostante. Ogni movimento, tranne i più lenti, fa cessare la tecnica. La tecnica può essere elusa da Ninja possessori del Byakugan o dello Sharingan. Ovviamente, la tecnica non annulla eventuali suoni o odori emessi dall'utilizzatore.
    Livello: C Consumo: 15 attivazione

     
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  11. H.Lecter
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    Personalità dissociata >>, << Parlato >>, " Pensato ", Narrato, - Parlato altrui - Scheda Eijiro Akasuna


    I complimenti e gli schiamazzi del mukenin fecero inevitabilmente piacere al giovane di Suna, il quale nonostante tutto mantenne un'aria allegra e piuttosto giocosa, quasi come se tutte quelle morti che avevano causato facessero parte di un gioco di cui solo lui conosceva le regole... per quanto probabilmente anche il suo nuovo amico intuiva quali fossero i regolamenti alla base del gioco. Era strano e bello trovare qualcuno in grado di apprezzare l'arte nella sua completezza; Eijiro era sempre stato visto di buon occhio unicamente per la sua abilità, mentre per tutto il resto (ad esempio il suo comportamento lunatico e delirante) era sempre stato tenuto in disparte o comunque sotto osservazione. Il suo sensei lo reputava bizzarro, ma in più di un'occasione aveva ammesso coi suoi colleghi di trovare straordinaria le sua determinazione nell'apprendere nuove tecniche, quasi ai limite dell'ossessione. Se però il buon sensei lo avesse visto uccidere un membro del suo stesso clan senza battere ciglio e con infinita crudeltà com'era avvenuto, si sarebbe preoccupato del fatto che Eijiro bramava in modo quasi ossessivo nuovi strumenti di potere per affinare la sua arte.
    Capelli Verdi era decisamente esaltato, molto più di Eijiro, al quale il mukenin rivolse una rassicurazione piuttosto blanda, ma che come sempre non destò alcuna preoccupazione al Genin. Quella era una situazione davvero strana, due assassini che dopo un massacro sembravano perfettamente a loro agio nel godersi la quiete dopo la tempesta: uno esuberante e particolarmente sadico sembrava trarre un enorme piacere dalla distruzione e dal degrado che riusciva a spargere, mentre l'altro, più misurato e ossessivo si concentrava unicamente su ciò che la sua mante percepiva come arte, tralasciando tutti gli altri dettagli assolutamente ininfluenti. Due personaggi decisamente diversi, eppure, stranamente simili e accomunati da qualcosa di vario ed imprevedibile: la follia ! Il luogo dove la mente rifugia dal mondo reale, creando mondi ideali o incubi inenarrabili, ma ambe due necessari a non vivere la triste realtà che rappresenta la vita. Oppure un semplice punto di vista, una variazione del comune modo di pensare, tanto incomprensibile per molti da essere ritenuto pericoloso ed innaturale; eppure le persone folli non sono necessariamente diaboliche o perverse, anche se a vedere i due Ninja verrebbe qualche dubbio in proposito.
    Eijiro si guardava intorno, sembrava voler cercare tracce di qualcosa piuttosto indefinito, o forse stava solo pensando: non si accorse nemmeno che il suo nuovo amico si stava avvicinando col volto deviato dalla sua follia per nulla repressa... forse anche lui cercava qualcosa. Si mise a girare attorno al Genin, ridendo di gusto con un tono vagamente irritante, ma nemmeno allora Eijiro gli prestò molta attenzione; si girò verso di lui solo quando iniziò a dirigersi altrove, verso le vie centrali del villaggio che conducevano all'uscita. L'Akasuna era rimasto stranamente silenzioso dopo la risposta ricevuta dall'egregio collega, eppure quel silenzio non sembrava dovuto al "per ora" che aveva dato un tono vagamente minaccioso alla frase. Anche nei loro primi istanti assieme, il giovane ninja aveva dimostrato di non avere nessuna preoccupazione riguardante la propria morte, ad eccezione del suo pensiero sulla possibilità di continuare il suo lavoro nell'Aldilà. Qualunque ragionamento stesse facendo, non ebbe tempo per continuare a rimuginarci sopra da che due guardie del villaggio apparvero da nulla intimando ai due pazzi di fermarsi. Eijiro li guardò distrattamente, categorizzandoli immediatamente come idioti: lui al loro posto avrebbe prima immobilizzato i bersagli e poi posto domande, ma d'altronde non poteva aspettarsi nulla di più da banali Shinobi. Loro non erano artisti ! Rimase immobile, loro erano certamente di grado superiore a Genin, quindi erano più forti e più veloci di lui, anche se non era detto che lo fossero di molto. Era odioso essere più debole perfino di esseri tanto insulsi, nemmeno paragonabili a comparse in una storia scritta a quattro mani, ma se fosse riuscito a sopravvivere a quella notte, avrebbe potuto continuare il suo percorso sulla via dell'arte e del potere. Il Mukenin come sempre non si trattenne...
    Dopo un brevissimo dialogo a senso unico, fece qualcosa di decisamente strano ai due disgraziati, li avvolse in una strana nube che sembrò avere effetti decisamente deleteri. Le guardie scoppiarono a ridere in maniera a dir poco isterica, con voci che sembravano varcare il limite del semplice dolore per sfociare nella più atroce sofferenza, mentre il loro sguardo sembra a dir poco sconvolto. Il mukenin non perse l'occasione di divertirsi, difatti si avvicinò ai due che a causa della nube tossica avevano perso la presa sulle reciproche armi: non appena gli fu davanti, Eijiro essendo dietro di lui ed a una certa distanza non riuscì a vedere con chiarezza costa gli stesse facendo, ma poteva certamente intuirlo dagli schizzi di sangue che partivano in ogni dove. Quando Capelli Verdi si spostò, il Genin poté vedere che i due avevano la faccia ridotta in condizioni pietose, condur ghigni sanguinolenti che di certo non sarebbero mai svaniti. Anche il mukenin aveva il volto sporco di sangue, solo che non era affatto il suo; sorridendo come il folle che era, si diresse verso Eijiro con la morte negli occhi, ma qualcosa lo bloccò prima che quel potesse portare a termine il suo intento. La cosa fu piuttosto provvidenziale, in quanto se avesse attaccato l'Akasuna, probabilmente non si sarebbe accorto che le guardie divenute suoi giocattoli, avevano afferrato nuovamente le rispettive katane per sferrare un colpo mortale al loro sadico avversario.
    Tutto si svolse con troppa velocità: le due spade vennero mosse con la precisa intenzione di uccidere e con abbastanza determinazione per farlo, ma infine andarono a trafiggere una cassa dalla quale uscirono sottili fiumi di liquidi da forte e penetrante odore di alcol. Eijiro era sorpreso, che il suo sadico amico avesse usato la tecnica della sostituzione ? Se sì dov'era finito ? Non aveva il tempo di preoccuparsi di quelle domande, ora l'attenzione delle guardie era rivolta tutta a lui...

    << Perché ? >>

    Le guardie continuavano a ridere contro la propria volontà, il gas che le aveva contaminare doveva essere molto forte. Eijiro afferro due Kunai, il suo sguardo era cambiato, diventando ancora più vago del solito, mentre il suo volto versava in un profondo stato d'inamovibile apatia. Le guardie si alzarono per bene e si prepararono all'attacco, nonostante il loro equilibrio sembrasse fin troppo precario per via delle loro isteriche risate.

    << Suna decade, il mondo decade... tutto questo incubo decade nella noia e balla banalità... nessuno vuole l'arte... nessuno la persegue... nessuno la venera... e voi, piccoli uomini, osate puntare le armi verso un'artista ? Voi, miei fratelli di Suna, voi che dovreste amare l'arte ? >>

    Eijiro lanciò i Kunai, ma la guardie scattarono in avanti malamente, muovendo le katane in modo da deviare le armi che erano state lanciate in direzione delle loro teste. In effetti l'attacco del Genin era stato piuttosto lento perfino per un ninja del suo livello, tanto che le guardie, sicure di poter deviare il colpo, si fermarono in modo da potersi preparare ad un secondo attacco. Le loro lame si mossero verso i Kunai ad estrema velocità non appena i loro piedi si fermarono in posizione d'attacco, caricando sul destro tutto il peso del corpo... eppure, nonostante la loro abilità con la spada, i colpi che avrebbero dovuto deviare i Kunai andarono a vuoto. Le due piccole armi volteggiavano a mezz'aria come se potessero infrangere ogni legge di gravità, Capelli Verdi non era l'unico "prestigiatore" in circolazione; si erano fermate poco prima di essere intercettate dalle katane, e così facendo avevano evitato il colpo che le avrebbe mandanti fuori traiettoria. Mentre tutto ciò era avvenuto, il Marionettista aveva terminato il suo bizzarro discorso ed aveva composto il sigillo "Cane" con le dita.

    << Avete il mio disprezzo... >>

    Quelle parole uscirono dalla sua bocca dipinta con un tono indecifrabile, amorfo, quasi meccanico, come se fosse stato improvvisamente svuotato d'ogni emozione. Ma proprio mentre finiva di pronunciare l'ultima parola, spinse le mani in avanti, completando i pochi preparativi per eseguire l'unica tecnica elementale che conosceva: così facendo generò una forte corrente di vento che spazzò lontano i suoi assalitori causandogli piccoli tagli assolutamente trascurabili. Eijiro pensava che quella mossa gli avrebbe anche permesso di scaraventare i Kunai contro le guardie, ma questi presero un'altra direzione a causa del vento irregolare e dunque mandò a monte parte dell'attacco. Era la prima volta che usava quella tecnica in un vero combattimento, tutto sommato non era andata male. Ora doveva solo capire dov'era finito il suo sadico amico ! Anche perché, se l'effetto del gas fosse finito, probabilmente l'Akasuna avrebbe trovato qualche difficoltà nel fronteggiare contemporaneamente due avversari di livello superiore. Come se non bastasse, con l'attacco appena compiuto aveva consumato molto chakra, tanto che riusare l'arte del vento era assolutamente fuori discussione; iniziava ad scusare la stanchezza, cosa che certamente avrebbe finito per costargli molto caro...

    Eijiro Akasuna
    Stato Fisico: Lieve stanchezza
    Stato mentale: Indefinito
    Statistiche: Genin Bianca, +25% precisione shuriken e kunai +25% abilità coi kunai nel corpo a corpo (perizia armi da lancio livello I), maggiore velocità nell'esecuzione delle tecniche (controllo del chakra livello I)
    Chakra: 45

    Tecniche utilizzate: Telecinesi dei Kunai
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Tramite l'utilizzo del chakra si può far levitare in aria i propri Kunai, lanciandoli contro l'avversario, ma velocità e precisione sono dimezzati rispetto ad un lancio normale, inoltre non è possibile cambiare direzione ai Kunai una volta lanciati, e la tecnica può essere utilizzata unicamente su Kunai che si trovano entro un metro di distanza dall'utilizzatore. I Kunai così lanciati possono raggiungere la distanza di 4 metri, poi cadranno a terra inerti.
    Livello: C Consumo: 5 per ogni Kunai


    Arte del Vento: Uragano (Fuuton: Reppushou)
    Tipo: Ninjutsu
    Sigilli: Cane + spinta in avanti
    Descrizione: Grazie a questa utilissima tecnica, dopo aver congunto le mani aperete, il ninja potrà formare una potentissima raffica di vento, che, se colpià l'avversario, lo scaraventerà a parecchi metri di distanza. Ha anche la peculiarità di aumentare la velocità di oggetti da lancio. La corrente d'aria ha un diametro di 5 metri arriva a massimo 8 metri. Provoca medio/lievi ferite da taglio se colpisce.
    Livello: C Consumo: 20



    Mosse effettuate:

    1) Lancio di un Kunai manipolati con la telecinesi dei Kunai

    2) Avversari respinti con la tecnica Uragano (Fuuton: Reppushou)

     
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    Seduto bello tranquillo nel punto in cui prima vi era la cassa usata per schivare l' attacco, invisibile ad occhi indiscreti si godeva la scena da spettatore, era proprio davanti al palcoscenico. Mancavano solamente degli stuzzichini da sgranocchiare e qualcosina con cui buttarli giù. Ma a quello si poteva rimediare, affondò la mano in una cassa e ne tirò fuori una bottiglia di liquore, la annusò. "Sakè perfetto!"
    Lo sorseggiò godurioso, sentì un leggero bruciore scendere giù in gola fino ad arrivare allo stomaco. "Ottimo! Forte come piace a me. " "SHhhhh fa silenzio ci stiamo godendo lo spettacolo, Idiota! " Un’ espressione dubbiosa si disegnò sul volto del nostro clown, alzò un sopracciglio poi scoppiò "BWAHAHAHAHAH! " le mille voci presenti nella sua testa ogni tanto si mettono a discutere fra di loro, chissà se riuscirà mai a farle andare tutte d’ accordo * sospiro del narratore *
    L’ akasuna stava parlando con i due di arte e di quanto fosse deluso di quel paese e del mondo in generale “Ma quando si passa all’ azione?!? Vogliamo sangueee! Ditelo anche voi li dietro!” e mentre parlava fra se e se si girò all’ indietro come se realmente indirizzasse la frase ad altre persone, “Shhh silenzio caprone!” la cosa più preoccupante è che si dava anche una risposta e si indispettiva per la stessa, si rigirò verso lo scontro sbuffando “Maaah, guarda te…” si incurvo su se stesso incassando il collo tra le spalle. Si stava stufando, a breve avrebbe finito la pazienza. Il nostro clown si stava quasi per alzare quando finalmente si passò all’ azione vera e propria, seppur banale ma era pur sempre qualcosa. Rimase in attenzione per quasi 3 secondi, eh già il suo livello di concentrazione non è proprio dei più elevati, poi decise che era giunto il momento di intervenire e terminare quella farsa.
    La folata di vento prodotta dalla tecnica del marionettista colpì i due seriosi ninja di suna scaraventandoli a terra, il kunai invece prese una traiettoria strana ed andò a finire diversi metri oltre gli obiettivi. "Che brutto controllo del chakra? E' ancora un dilettante..." "Zitto che te sei ancora peggio, per questo le tue tecniche sono quasi tutte a corto raggio." ed iniziò così un piccolo battibecco interno fra le due personalità predominanti * perchè non potevo creare un personaggio normale come fanno tutti gli altri * "Sono mie quelle tecniche, quando hai il controllo la tua voglia di fare a pezzi le tue vittime intacca persino il mio controllo sul chakra rendendolo notevolmente più infimo" "BlaBlaBlaBla, quanto parli stai zitto e torna al tuo posto, non ho tempo da perdere io... Ci sono due persone da uccidere qui"

    Joker quindi non perse altro tempo, infilò le mani all' interno della cassa e ne estrasse due bottiglie di sakè, prese la mira e le scagliò contro i due ninja distanziati dal nostro clown non più di 7 metri. Con una mossa fulminea fece uscire dalla manica una delle sue temibili carte da gioco e la diresse contro le bottiglie rompendoli esattamente sopra le loro testa. Il liquido si sarebbe così riversato in grande quantità su di loro insieme a qualche scheggietta, ma del tutto trascurabile questo particolare. Raccolse quindi dalla tasca posteriore un piccolo zippo e lo aprì, fece innescare la scintilla e quindi la fiammella si creò. La guardò un solo attimo in tutta la sua bellezza poi il ghigno sul suo viso si fece ancora più largo e spaventoso. Attivò su di esso la tecnica della trasparenza disattivando quella sul suo intero corpo, il Joker stesso serviva da esca. Scattò comprendo velocemente la distanza che li separava, giunto a quasi due metri fece un movimento secco con il polso indirizzando l' accendino verso uno di loro che nel frattempo si erano leggermente distanziati preparandosi ad ogni evenienza, o quasi. "Tadaaah ed ecco a voi la torcia umana! Venghino signori e signore solo per oggi lo spettacolo sarà gratuito AHAHAHAHAHHAAHAH" come già anticipato dalla frase pronunciata dallo squinternato coi capelli verdi uno di loro prese fuoco contorcendosi poi a terra in preda a lancinanti dolori, non si era infatti accorto che qualcosa gli era stato lanciato contro o forse non aveva avuto il tempo di reagire alla minaccia invisibile.
    “La morte è arrivataaa! BWAHAHAHAHAHAHAHHAHAHA”
    Voleva giocare un po' con la sua ultima preda prima di dargli la zampata finale, un po' come fa il gatto con le sue vittime. Erano due contro uno si sarebbero divertiti parecchio a torturarlo, perchè ne era sicuro si sarebbe unito anche il marionettista in questo gioco!

    Hisoka Yamaguchi
    Stato Fisico: Ottimo
    Stato Mentale: Concentrato
    Chakra: 110/310
    Equipaggiamento utilizzato: Carte da Gioco, Accendino
    Tecniche Utilizzate:
    Gosuto (Arma Invisibile)
    Tipo: Ninjutsu
    Descrizione: Andando a rivestire un' arma di piccole/medie dimensioni attraverso il proprio chakra si creerà sopra di esso un velo invisibile a normali occhi (Byakugan e Sharingan esclusi) che funzionerà come riflettore della luce facendo si che rimbalzando sulla superficie dell' arma essa rifletta l' ambiente circostante. La durata della tecnica è di due turni oltre i quali bisogna riattivare il jutsu
    Livello: C Consumo: 10

     
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11 replies since 22/8/2014, 18:45   227 views
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