Azashi Kurotsuki vs Light Mustang Nara

alievo prediletto vs semi alievo di Cotto

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  1. Azashi
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    Ehi, indovina un po'?

    La storia continua.

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    La busta color sangue era poggiata sulla mia scrivania da quasi due ore, e da circa venti minuti non potevo fare a meno di osservarla. Gomiti appoggiati sul tavolo, pugni chiusi e nocche premute sulle guance fissavo intensamente quel piccolo pezzo di carta rossa causa del mio più profondo tormento. Una lettera di convocazione, una lettera di convocazione stilata dall'Hokage in persona. Ripercorsi con lo sguardo il lato della busta reciso dal kunai quando, con mani tremanti, l'avevo aperta per leggerne il contenuto. Alle ore 16.00 dello stesso giorno dovevo presentarmi al Palazzo del Kage per un "incontro formativo". La frase mi sembrava alquanto sospetta, poche volte si veniva convocati nell'ufficio del Kage e ancora di meno per un "incontro formativo". Durante l'ultima missione avevo fatto una strage, certo, ma non reputavo fosse una cosa degna di nota, sopratutto perchè si trattava di qualche povero ladro.

    Ultimamente non avevo fatto niente di sospetto, forse la ragazza della mia prima missione aveva avuto qualcosa da ridire sui miei metodi e il padre era andato dall'Hokage... No, in fondo avevo agito correttamente, l'ordine era riportala a casa ed così avevo fatto, qualche graffio ma niente violenza. Con l'indice sinistro mi sfiorai appena il campanellino appeso all'orecchio: no, era troppo presto per una promozione a Chunin, e poi non avevo fatto nulla di particolare per meritarla. Accanto alla busta le borse che usavo per portare gli oggetti in missione: la tela scura era testa dalla quantità di roba che vi avevo infilato dentro. Mi passai più e più volte le mani tra i capelli: che cavolo potevo fare? Il non presentarmi era da escludersi: disubbidire all'Hokage, nel nostro mondo, significava Game Over. Non potevo far altro che andare, e sperare. Secondo l'orologio appeso alla parete di fronte a me erano le 14.00, una snervante attesa non l'avrei retta. Mi alzai, andai in bagno e mi feci una doccia. L'acqua calda fu un toccasana: se non altro lì sotto riuscii a non pensare affatto.

    Scelsi con cura i vestiti indossando una felpa nera a collo alto, pantaloni lunghi neri e i classici stivali ninja. Presi il Coprifronte dal comodino: l'emblema della Foglia era inciso a mezzo centimetro di profondità sulla placca di metallo lucidata che mi mostrò un sedicenne piuttosto preoccupato. Legai stretto il Coprifronte alla testa, quello era l'emblema dei ninja della Foglia. L'ansia cresceva di minuto in minuto, legai le borse alla vita e uscii di casa benchè fossi in anticipo di 45 minuti. Percorsi la parallela alla via principale di Konoha, prendendo poco dopo una traversa giunsi nella strada più trafficata della Foglia: centinaia di persone percorrevano la strada in un andirivieni di gente diversa, il Palazzo del Kage troneggiava su tutta la via, su tutta Konoha; in quel palazzo stava per compirsi il mio destino. Deglutii a fatica, ero tremendamente nervoso. Il vento proveniente dalle mura cittadine sembrava spingermi in avanti, verso l'enorme struttura bianca. Camminavo lentamente, il più lentamente possibile nonostante il mio istinto mi dicesse di correre a perdifiato dalla tensione. Il vento tuttavia era fresco e un brivido mi corse lungo la schiena, forse dopotutto non sarebbe stato così male.

    L'ingresso del Palazzo era costeggiato da due file di alti pini, tutto molto cababro. Varcare la porta fu come entrare in un altro mondo: ogni angolo mi sembrava una minaccia, ogni ninja che incontravo un potenziale avversario, rischiavo d'impazzire in un posto del genere e in un momento del genere. I muri color sangue poi non miglioravano la situazione. Salii a piedi le sei rampe di scale che conducevano all'ufficio del Kage, l'ultimo dell'ultimo piano. Il corridoio mi parve durare un'eternità, quanto tempo era passato? Ero in anticipo o in ritardo? Come un idiota non avevo neppure controllato l'ora. Quando avevo mangiato l'ultima volta? Quanto era un giorno? La tensione porta davvero alla follia. La porta in legno era chiusa, forse il Kage non c'era. "Ormai ho fatto 30" pensai per rincuorarmi. alzai la mano destra e bussai, due colpi rapidi e forti.
    "Avanti". Ebbi un tuffo al cuore, conoscevo quella voce, l'avevo sentita altre volte alle manifestazioni e ad eventi pubblici. La porta si aprì da sola, quasi per magia. La prima cosa che vidi fu una stanza illuminata, poi un tavolo e dietro una figura. Nella stanza c'erano tre persone: una di esse era l'Hokage, la seconda era un ragazzo all'incirca della mia stessa età e la terza era una ragazza di poco più grande.

    Ma la mia attenzione era rivolta all'uomo seduto dietro la scrivania: col volto coperto da un cappello romboidale rosso stava l'Hokage, la figura più importante della Foglia, il ninja più capace del Paese del Fuoco. Fu un attimo, un attimo solo, sapevo cosa fare. Mi inginocchiai: posai ginocchio e pugno sinistro a terra mentre appoggiai la mano sul ginocchio destro. Fissando intensamente il pavimento parlai "Desiderava vedermi, signore?"

    SPOILER (click to view)
    Scheda Azashi Kurotsuki
    Stato fisico: Illeso
    Stato mentale: Preoccupato
    Chakra: 80/80
     
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27 replies since 4/12/2009, 19:37   239 views
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