Posta tu per prima, ti arriverà una lettera due giorni prima dell'inizio, ti preparerai e per le nove di mattina dovrai essere in classe. Il sensei non sarà ancora in aula.
Cerca di essere il più descrittivo possibile, narra possibilmente in terza persona singolare e distingui con i colori tra 'parlato' 'pensato' 'narrato', descrivi l'arrivo della lettera e cosa fai prima di andare in accademia il giorno stesso. Buona fortuna. Cerca di postare più regolarmente possibile. Se non avete tempo scrivilo qui o manda un MP a me. Minimo primo post: 12 righe, Massimo: NULLO Ricordatevi che la promozione si baserà sulla bravura con cui posterai.
Light cammina tranquillamente lungo i corridoi bianchi dell' accademia, è vistosamente in ritardo ma non sembra importargli molto, anzi. Non è mai entusiasta quando è chiamato a svolgere il ruolo di Sensei, non perchè non vuole insegnare, questo gli piace anche, è il numero di ragazzi incapaci e urlanti che si sarebbe trovato davanti a fargli passare completamente la voglia. Fosse per lui, farebbe lezioni solo a piccoli gruppi, 3/4 persone al massimo. Infondo lo sanno bene i suoi colleghi, odia il caos e il frastuono. Sono pure sempre ordini dell' Hokage e, al momento, non gli è permesso disobbedire. Occhi quasi serrati, lacrimuccia di chi si è appena svegliato e ampio sbadiglio a confermare il tutto. Si ferma in segreteria per recuperare il registro delle presenze. Ha quasi timore nel guardare il numero di studenti che si sarebbe trovato davanti, sbircia da un angolino ma lo richiude subito. Non ce la fa. Riprende la sua camminata nonostante non vedesse l' ora di finire quella lunga lezione e tornare nella tranquillità del suo giardino.
Apre un occhio, non che gli serva per capire cosa sta succedendo intorno a lui. Marmocchi, come lui in ritardo, si stanno involando in una sfrenata corsa contro il tempo per arrivare in classe, sperando di non ricevere rimproveri dall' insegnante di turno. Altro motivo per cui non ci pensa minimamente ad arrivare puntuale, sarebbe costretto a sgridare tutti i ritardatari, non che la cosa serva a molto, almeno secondo lui.
E' arrivato, ultimo lungo respiro con sbuffo finale. La mano va a sistemare i capelli ancora schiacciati dal cuscino, meglio non dare l' impressione svogliata di chi non ha assolutamente voglia. Chiude gli occhi quasi a godersi gli ultimi istanti di silenzio. Apre la porta. Schiena dritta e sguardo fisso, registro in mano. Poteva quasi avere la parvenza di persona seria. Pantaloni lunghi neri, stesso colore per la maglia. O meglio sarebbe stata nera se non si fosse dimenticato di mettersela addosso. Il caldo aveva vinto e pur di cercare di mantenere la temperatura corporea aveva preferito mettersi meno indumenti possibili. Al momento si trova solamente il giacchetto verde distintivo dei Jonin, leggermente aperto. Il coprifronte legato al braccio destro attraverso un sottile tessuto nero. Raggiunge la cattedra dando una veloce occhiata alla classe, 30/32 tra ragazzi e ragazze sparpagliati. Si dispongono tutti ai loro posti, alcuni solo dopo l' imbeccata di un proprio compagno, troppo impegnati in discussioni per rendersi conto del suo ingresso. La mano si appoggia sulla sedia e la sposta, si adagia comodamente su di essa ed appoggia il registro sul chiaro legno della cattedra. Inizia a fare l' appello, non prima di avere dato le prime indicazioni. Il freddo sguardo scruta gli alunni mentre le parole escono calme dalle sue labbra. - "Piacere, sono Light Nara, Jonin del Villaggio della Foglia. Per qualche tempo sarò il vostro Sensei." si interrompe per un instante, - "Ora vi chiamerò uno alla volta, presentatevi e motivate la vostra scelta di intraprendere questa carriera."
Seguo seppur senza un particolare interesse le motivazioni che li spingono ad intraprendere quella tortuosa strada. Quindi, ne traccio i profili psicologici. Una ragazza in primo banco non parla, non insisto nel chiedere spiegazioni, le informazioni base sul carattere si possono capire.
Il sensei riflette un attimo su come portare avanti la lezione, gettando a sua volta lo sguardo sul muro bianco. Decide di optare per una brevissima introduzione generale, per passare così subito dopo al chakra. Non avrebbe posto quesiti ne verifiche scritte, in fondo queste sono nozioni che l'allievo non è tenuto a conoscere. Certi studenti imparano a memoria pile di libri sull'argomento solo per vomitargli addosso infinite e noiose spiegazioni; si tratta degli stessi che, durante le esercitazioni pratiche, fallivano clamorosamente. Il suo sguardo si sposta nuovamente sulla classe, gli studenti sono tutti seduti attenti a ciò che avrebbe spiegato. - Il chakra - inizia, così la spiegazione delle basi ninja - è l'energia fondamentale che scorre all'interno del nostro corpo. Essenzialmente, è un misto fra l'energia presente in ogni cellula e l'energia spirituale acquistata con l'esercizio e l'esperienza. Scorre liberamente nel nostro corpo, e la maggior parte degli esseri umani non è in grado di gestirlo. Come ninja, dovrai imparare invece a controllarlo a tuo piacimento, sia per rafforzare i tuoi muscoli, sia per eseguire Tecniche, impastandolo e rilasciandolo. Fa una piccola pausa, in modo che la spiegazione si imprima nella mente degli studenti. Probabilmente per loro questo è un concetto nuovo, ma ben presto avrebbero preso confidenza. - Questa è solo un accenno delle grandi proprietà del chakra. Sappiate, tuttavia, che il chakra è presente in ogni persona in una quantità limitata e ben definita, terminata la quale si trova la morte. Non solo: man mano che la vostra riserva di chakra diminuisce, la stanchezza fisica aumenta, finchè sarete pressochè impossibilitati a muovervi. Il sensei si alza e si dirige verso l' uscita dell' aula per immettersi nel lungo corridoio - "Ora vi farò vedere alcuni impieghi dal chakra in maniera pratica", svolta a destra passando di fronte a una fila di aule. Quindi, raggiunge una grossa porta a vetri che da sul cortile. La apre e fa cenno ai ragazzi di uscire all' aria aperta. - Dopo di te. frase rivolta alla ragazza del primo banco, prova a farla sentire a suo agio, chissà forse è solo timida. Il cortile è un ampio spiazzo di terra creato appositamente per ogni esigenza degli insegnanti. C'è un piccolo lago, nel centro, qualche albero sulla destra, sulla sinistra manichini per l'addestramento nel Taijutsu e infine diversi bersagli dalla parte opposta all'ingresso. Il sensei si dirige verso il laghetto - uno specchio d'acqua dal diametro di sei metri e profondo un metro circa - continuando a parlare. - La maggior parte delle cose che vi interessano sapere sul chakra le imparerete con le esercitazioni pratiche. Scordatevi noiose lezioni e verifiche scritte, perchè mi annoiano troppo. Preferisco farvi passare subito a questo. Pronuncia l'ultima parola proprio come se fosse scritta in corsivo, indicando con l'indice della mano sinistra i suoi piedi. Mentre sta completando le ultime spiegazioni, infatti, con disinvoltura inizia a camminare sull'acqua. Il peso del suo corpo non l'ha fatto sprofondare, incredibilmente, ed anzi egli se ne sta nel mezzo della pozza come se si trovasse sulla terra ferma. - Ora vi potrà sembrare assurdo, ma gli shinobi sanno fare molto peggio. Essenzialmente, dovete concentrare il chakra dirigendolo verso i piedi, e qui formare una patina che vi permetterà di rendere solida e compatta l'acqua sottostante, permettendovi di non cadervi all'interno. Detto così è un po' difficile, me ne rendo conto... Per facilitarti le cose, cercate di visualizzare dentro di voi il flusso del chakra, chiudendo gli occhi. Immaginate che il vostro centro si trovi all'altezza dell'ombelico e dirigiate le energie verso gli arti inferiori. Una volta fatto questo, provate a pensare di concentrarne parte a livello delle scarpe, come una seconda suola. Dovete riuscire a equilibrare il peso del corpo con la densità dell'acqua sottostante: se mettete troppo chakra o ne usate troppo poco vi farete un bel tuffo. Cerca di essere il più esaustivo possibile. Ha addestrato parecchi studenti fino ad ora, e quello era il modo più semplice per riuscire a farle completare l'esercizio. Certo, saranno richiesti più tentativi, ma in qualche giorno sarebbe stato spontaneo come camminare. Inoltre, tramite le ripetute prove, la loro riserva di energie sarebbe calata, insegnando anche l'affaticamento che ciò portava. Si posizionarono su diverse file, 3 ragazzi avrebbero tentato simultaneamente l' esercizio fino al completamento per tutti del primo e secondo tentativo.
CITAZIONE
Provaci due volte senza riuscirci, in entrambi i casi cadrai nel lago. A te!
Non badare a cambi di persona nei post, sono vecchi post che sto usando, qualcosa mi è sfuggito
Controllava ogni loro minimo movimento, anche il più piccolo, persino le singole smorfie del viso. Sta completando il loro profilo psicologico, deve capire se i ragazzi che ha davanti sarebbero diventati qualcuno o come molti sarebbero rimasti nell' anonimato. "Ritentate, così non ci siamo ancora. Non avete concentrato correttamente il chakra nei piedi. Come vi ho detto prima, dovete lasciarlo fluire, in giusta quantità, fino agli arti inferiori, in modo che crei una patina compatta sotto le suole delle scarpe. La concentrazione è fondamentale. Avanti riprovate."