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Seduto bello tranquillo nel punto in cui prima vi era la cassa usata per schivare l' attacco, invisibile ad occhi indiscreti si godeva la scena da spettatore, era proprio davanti al palcoscenico. Mancavano solamente degli stuzzichini da sgranocchiare e qualcosina con cui buttarli giù. Ma a quello si poteva rimediare, affondò la mano in una cassa e ne tirò fuori una bottiglia di liquore, la annusò. "Sakè perfetto!"
Lo sorseggiò godurioso, sentì un leggero bruciore scendere giù in gola fino ad arrivare allo stomaco. "Ottimo! Forte come piace a me. " "SHhhhh fa silenzio ci stiamo godendo lo spettacolo, Idiota! " Un’ espressione dubbiosa si disegnò sul volto del nostro clown, alzò un sopracciglio poi scoppiò "BWAHAHAHAHAH! " le mille voci presenti nella sua testa ogni tanto si mettono a discutere fra di loro, chissà se riuscirà mai a farle andare tutte d’ accordo * sospiro del narratore *
L’ akasuna stava parlando con i due di arte e di quanto fosse deluso di quel paese e del mondo in generale “Ma quando si passa all’ azione?!? Vogliamo sangueee! Ditelo anche voi li dietro!” e mentre parlava fra se e se si girò all’ indietro come se realmente indirizzasse la frase ad altre persone, “Shhh silenzio caprone!” la cosa più preoccupante è che si dava anche una risposta e si indispettiva per la stessa, si rigirò verso lo scontro sbuffando “Maaah, guarda te…” si incurvo su se stesso incassando il collo tra le spalle. Si stava stufando, a breve avrebbe finito la pazienza. Il nostro clown si stava quasi per alzare quando finalmente si passò all’ azione vera e propria, seppur banale ma era pur sempre qualcosa. Rimase in attenzione per quasi 3 secondi, eh già il suo livello di concentrazione non è proprio dei più elevati, poi decise che era giunto il momento di intervenire e terminare quella farsa.
La folata di vento prodotta dalla tecnica del marionettista colpì i due seriosi ninja di suna scaraventandoli a terra, il kunai invece prese una traiettoria strana ed andò a finire diversi metri oltre gli obiettivi. "Che brutto controllo del chakra? E' ancora un dilettante..." "Zitto che te sei ancora peggio, per questo le tue tecniche sono quasi tutte a corto raggio." ed iniziò così un piccolo battibecco interno fra le due personalità predominanti * perchè non potevo creare un personaggio normale come fanno tutti gli altri * "Sono mie quelle tecniche, quando hai il controllo la tua voglia di fare a pezzi le tue vittime intacca persino il mio controllo sul chakra rendendolo notevolmente più infimo" "BlaBlaBlaBla, quanto parli stai zitto e torna al tuo posto, non ho tempo da perdere io... Ci sono due persone da uccidere qui"
Joker quindi non perse altro tempo, infilò le mani all' interno della cassa e ne estrasse due bottiglie di sakè, prese la mira e le scagliò contro i due ninja distanziati dal nostro clown non più di 7 metri. Con una mossa fulminea fece uscire dalla manica una delle sue temibili carte da gioco e la diresse contro le bottiglie rompendoli esattamente sopra le loro testa. Il liquido si sarebbe così riversato in grande quantità su di loro insieme a qualche scheggietta, ma del tutto trascurabile questo particolare. Raccolse quindi dalla tasca posteriore un piccolo zippo e lo aprì, fece innescare la scintilla e quindi la fiammella si creò. La guardò un solo attimo in tutta la sua bellezza poi il ghigno sul suo viso si fece ancora più largo e spaventoso. Attivò su di esso la tecnica della trasparenza disattivando quella sul suo intero corpo, il Joker stesso serviva da esca. Scattò comprendo velocemente la distanza che li separava, giunto a quasi due metri fece un movimento secco con il polso indirizzando l' accendino verso uno di loro che nel frattempo si erano leggermente distanziati preparandosi ad ogni evenienza, o quasi. "Tadaaah ed ecco a voi la torcia umana! Venghino signori e signore solo per oggi lo spettacolo sarà gratuito AHAHAHAHAHHAAHAH" come già anticipato dalla frase pronunciata dallo squinternato coi capelli verdi uno di loro prese fuoco contorcendosi poi a terra in preda a lancinanti dolori, non si era infatti accorto che qualcosa gli era stato lanciato contro o forse non aveva avuto il tempo di reagire alla minaccia invisibile.
“La morte è arrivataaa! BWAHAHAHAHAHAHAHHAHAHA”
Voleva giocare un po' con la sua ultima preda prima di dargli la zampata finale, un po' come fa il gatto con le sue vittime. Erano due contro uno si sarebbero divertiti parecchio a torturarlo, perchè ne era sicuro si sarebbe unito anche il marionettista in questo gioco! -
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Aveva ormai finito il castello di carte quando dalla porta uscì qualcosa che andò a cozzare contro il muro parallelo lasciando dietro di se un forte odore di sangue. Come se quello già presente non bastasse.
Aguzzò la vista per capire di cosa si trattasse, i rumori metallici dissiparono qualsiasi dubbio. Si trattava infatti di quella strana marionetta che si portava sempre appresso il Suniano che aveva promesso lui delle persone da trucidare, parola mantenuta. Delle belle lame stavano affettando per bene il malcapitato come carne pronta per una grigliata in un giorno di estate, lo spettacolino terminò con una perforazione del cranio precisa e cruenta, come piacciono al nostro Clown. Si mise ad applaudire "BRAVOOO" fischiando ed invocando il bis "un' altrà! Un' altrà! AHAHAHAHAHAHAH" Un' immagine perfetta quella del marionettista, o meglio quasi perfetta. Gli mancava giusto un sorriso più largo e ben visibile ma avrebbe potuto rimediare velocemente a quel piccolo dettaglio. "AHAHAHAHHAHAHAHA" riscoppiò a ridere pesando alla scenetta che gli si era appena balenata nel suo cervello bacato.
Quando lo ebbe vicino rispose con una breve frase, pungente e diretta. "Salvo, per ora..." La prima parola uscì acuta e ben udibile, aveva quasi un tono allegro, il finale invece fu cupo e minaccioso ed era la parte che più premeva il nostro criminale entrasse nella testa del suo "compagno" di giochi.
Soffiò delicatamente verso la costruzione che aveva davanti a se, flebile l' aria che uscita dalle sue labbra ma bastò per gettare sul terreno tutte le carte di cui era composta. Quasi per magia scomparvero tutte rientrando perfettamente nel mazzo senza che dovesse nemmeno sfiorarle con un dito. Si alzò avvicinandosi ancor di più al Suniano, gli girò attorno squadrandolo da testa a piedi più volte con la mano destra che sfiorava il mento ed il dorso del braccio destro appoggiato sui lombari poi "AHAHAHAHAHAHAHAH" dal nulla, come al suo solito, se ne uscì con una di quelle sue odiose risate per tornare sui suoi passi e dirigersi verso l' uscita del villaggio. Non fece molta strada che due persone con il coprifronte ben in vista gli si pararono davanti con sguardo minaccioso. "Fermi li dove siete!" a quanto pare il baccano di poco prima aveva attirato qualche guardia che ora si trovava davanti un serial killer con nessuna voglia di obbedire. Continuò a camminare avvicinandosi sempre più agli oppositori che ora si erano armati di Kunai e sembravano pronti ad ingaggiare il combattimento. "AHAHAHHAHAHAH no, levatevi dai piedi" secco perentorio. Era un ordine a cui nessuno doveva dissobbedire se teneva un minimo alla propria incolumità. "Siete troppo seri per parlare con me, fatevela una risata" al termine della frase una fitta nebbia li coprì. Iniziarono a ridere, non volevano farlo ma non potevano farne a meno. Caddero in ginocchio lasciando la presa sulle armi. "Ora va meglio, AHAHAHAHAHAHAHAH". Li guardò compiaciuto dall' alto, "Questo è il vostro posto, gli spettatori devono sempre guardare la star dal basso e ridere per lo spettacolo offerto non dimenticatevene! AHAHAHAHAHAHAH" Roteò due volte il polso destro e tra le sue dita comparve una carta, "Anzi, sarete costretti a ricordarlo" detto ciò iniziò ad intagliare i visi di entrambe le guardie procurando su di essi delle cicatrici che difficilmente sarebbero potute essere sanate. E, nonostante il dolore che provavano, loro se la ridevano di gusto senza poter minimamente controbattere.
Le maniche del suo lungo kimono erano completamente ricoperte di sangue, le passo su tutto il viso cospargendolo di quel liquido rosso dall' acre odore. Lo assaporava, lo annusava, ne era inebriato. La lingua fuori dalla bocca e lo sguardo folle, si girò verso il Marionettista giocherellando con la carta, mosse alcuni passi in sua direzione. "Fermo subito, ha mantenuto la sua parola non puoi ucciderlo." Si fermò, immobile con un piede a mezz' aria e le braccia distese lungo i fianchi. "E poi ricordati, ci sono ancora quei due che hai acconciato come meglio ti garbava. Finisci con loro non passare subito al prossimo! Ah per la cronaca ti stanno per piombare contro" "Tsk, per chi mi hai preso, i loro passi sono estremamente pesanti, li sentirei anche se stessi dormendo" Fece perno sul piede ancora a terra e si girò. I due Suniani avevano tentato di affondare le loro katane esattamente all' altezza del cuore e dei polmoni. I colpi però non arrivarono a buon fine, l' unica cosa in cui penetrarono le loro lame furono una cassa di legno con dentro alcune bottiglie di alcolici.
Lo spettacolo era iniziato! Ma dove era l' intrattenitore principale? Come aveva fatto il nostro simpatico clown del mondo criminale a volatilizzarsi nel nulla e scampare a quell' attacco mortale?. Chissà forse poi vi spiegherò il trucco...
Che ruolo avrebbe avuto invece il suo assistente nell' esibizione? Aspettiamo e vedremo -
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“Ottantuuuno, Ottantuuuno…” Il Joker se la canticchiava allegramente immaginando il modo in cui avrebbe potuto perfezionare quegli omicidi.
Il viaggio fino alle porte della città fu breve, fortunatamente per il Suniano, la pazienza del nostro folle shinobi è moolto bassa. Si dovette controllare non poco per non lasciare un ricordino sul viso della guardia che li fece passare.
La strana coppia proseguì inoltrandosi sempre più nei vicoli di Suna, nelle mani teneva una carta da gioco che continuava a far apparire e scomparire nel nulla. Classico trucchetto di magia con cui si dilettava nei momenti di noia assoluta.
Sicuramente non si sarebbe messo a guardarsi intorno come fanno i normali turisti alla prima visita in un nuovo villaggio. Lui non badava a ciò che aveva intorno non gli interessava minimamente sapere come venivano costruite e con quali colori abbellite le abitazioni, al massimo gli interessava di più come buttarle giù, farle esplodere. Nel silenzio scoppiò in una delle sue classiche risate “AHAHAAHAHHAAHHA. Non dire cazzate, sei te che non hai voglia di descrivere l’ ambiente. Amettillo! AHAHAHAHAHAHAHA“ E si, lo ammetto. Non ho voglia di farlo, anche se basterebbe semplicemente copiare ed incollare quanto descritto da Lecter ma son pigro e verrebbe giù una ripetizione sgradevole per i lettori. Ora stai zitto altrimenti nessun morto per oggi! Come ovviamente si poteva prevedere un brontolio uscì dalle labbra corrucciate del Joker in segno di disapprovazione.
Eijiro si fermò voltandosi verso Capelli Verdi ed iniziò a parlare, doveva attendere ancora cinque minuti a quanto pare e poi sarebbe iniziata la festa.
Si appoggiò ad una parete in attesa, prese dalla tasca sulla coscia l’ intero mazzo di carte ed iniziò ad eseguire strani trick con le mani, mescolandole lanciandole in aria, si muovevano sempre più velocemente ma ritornavano sempre perfettamente tra le sue mani. “Perfetto ora iniziamo.”
Si sedette, spalle leggermente incurvate in avanti ed un braccio appoggiato sul ginocchio ripiegato. Aveva tutto il tempo per creare un piccolo castello di carte. Iniziò così a posizionarle una sull’ altra con meticolosa attenzione. Ne mancavano solo due.
“Eccolo ragazzi deve essere lui, attaccatelo e fategli capire cosa vuol dire mettersi contro di noi.”
Joker non fece minimamente caso al fatto che in breve tempo venne accerchiato a non più di 2 metri da se, infondo si era messo lui stesso in quella posizione per dar loro la sensazione di essere in vantaggio, di averlo messo in trappola. Portò una mano davanti al viso ed iniziò a ridere, "AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA", unì successivamente davanti al petto le mani a formare il sigillo del cane e compì quindi con esse un repentino movimento in linea retta. Una grossa folata di vento si manifestò colpendo in pieno le carte scagliandole violentemente contro i nemici davanti a se investendoli e lacerando le loro epidermidi macchiandole di quel denso liquido rossastro che tanto faceva eccitare il Joker.
Solamente i due rimasti nelle retrovie riuscirono ad evitare di essere colpiti dalle affilate carte del Clown, subendo comunque qualche graffio per lo più sugli arti superiori posti come scudo davanti al viso.
Dovevano ancora riprendersi dal primo attacco che il folle era già partito per una secondo e più devastante offensiva. L’ eccitazione ormai era padrona del corpo e la sete di sangue era esplosa, non si sarebbe fermato finchè non fossero stati tutti eliminati, squarciati, ridotti a brandelli.
Dal palmo della mano sinistra fuoriuscì una lama d’ osso della lunghezza di una cinquantina di centimetri circa ed estremamente affilate, pronta a mietere ancora vittime.
Alcuni giacevano già a terra privi di vita con la gola tagliata, altri invece sanguinavano copiosamente dalle braccia e dalle gambe con ancora conficcate le carte nelle ferite, urlanti per il dolore. “Il dottore sta venendo a curarvi. Mettetevi in coda! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA” si precipitò sui poveri malcapitati balzando da un corpo all’ altro come un insetto sui fiori. Ci vollero poco più di 10 secondi prima che cadessero a terra, tutti con uno squarcio lungo il viso. Marchio di fabbrica dell’ assatanato clown! “Siamo a Settantanove, ancora due ed il Ninja di prima rimarrà in vita. Forse AHAHAHAHAHAHAHAHA”
Se la rideva senza badare al fatto che un attacco gli era stato lanciato contro, una quarantina di piccole sfere nere viaggiavano ad alta velocità contro il suo corpo. Venne colpito più e più volte finendo a terra all’ apparenza privo di vita.
A ridere ora era il boss con il compare al suo fianco distanziato di 1 metro o poco più. Quest’ ultimo si stava complimentando lodando la sua abilità. “Ecco cosa succede a chi si mette contro di noi ahahahahah”
“Si ci annoia parecchio contro di voi, ecco quello che succede” Erano rimasti impietriti, talmente fieri di se da non essersi accorti di aver colpito un mantello dai colori sgargianti e non un vero e proprio corpo. Ora si trovavano con Joker tranquillamente in mezzo ai due, con le braccia appoggiate sulle loro spalle a lamentarsi dello scontro. “Mi era stato promesso un incontro divertente ma fino ad ora, se non fosse per la mia malsana mentalità di divertirmi con un po’ di sangue e qualche decapitazione sarei a poltrire con la bolla al naso. Vi do una seconda possibilità, attaccatemi contemporaneamente non fa differenza, non muoverò un muscolo. AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Avete esattamente 5 secondi poi mi toccherà uccidervi in modo brutale AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!”
Come era possibile che non si fossero accorti di nulla, come era potuto arrivare alle loro spalle e persino appoggiarsi a loro senza che se ne accorgessero. Provarono a girarsi entrambi per attaccarlo ma appena ci provarono iniziarono a provare una forte senso di instabilità ed un improvviso annebbiamento della vista, “Due” Cosa potevano fare, non lo conosceva ma era certo che gli avrebbe uccisi veramente se non avessero perlomeno provato a ferirlo. Una forte scarica elettrica gli percorse da testa a piedi, sarebbero caduti se la presa che quel mostro aveva sulle loro spalle non li avesse tenuti su. Entrambi produssero mugolii di dolore e fu l’ ultima cosa che riuscirono a fare prima di essere uccisi. Nuove lame uscirono nuovamente dai suoi palmi penetrando facilmente le carni ed arrivando fino al cuore. Caddero al suolo privi di vita. “Ottantuno AHAHAHAHAHAHAHAHAH“
Ora doveva occuparsi della sistemazione dei cadaveri, come li avrebbe potuti ordinare? Pensò attentamente quando... “Ecco AHAHAHAHAHAHAH”
Compose il sigillo e tutte le carte tornarono all’ interno del mazzo, come era comodo quel jutsu, altrimenti ogni volta le avrebbe lasciate sulla scena del crimine. Troppo dispendioso.
Iniziò a spostare i cadaveri piegandoli e dando loro la forma che più gli aggradava, doveva muoversi altrimenti i corpi si sarebbero irrigiditi e sarebbe diventato un problema. Iniziò ad impilarli uno sull’ altro, quasi fossero le carte usate poco prima. “Ancora uno e tac, finito AHAHAHAHAHAHHA Bravoooo complimenti.” Si applaudiva ed incitava da solo inchinandosi come se davanti avesse un pubblico in visibilio.
Un tappeto di sangue faceva da sfondo per la torre di cadaveri, il suo Totem. Orizzontale, ma pur sempre un totem. Nessun pezzo era avanzato, tutti avevano un posto preciso in quell’ opera. I loro visi bene in mostra con su di essi visibile l’ ultima espressione di terrore prima di morire. Il suo quadro era completato e solamente dall' alto si sarebbe potuto veramente godere appieno della sua opera.
Quindi si rimise a giocherellare con le carte appoggiato alla parete dell’ edificio in cui era entrato il suniano in attesa della sua ricomparsa. Quasi non fosse successo nulla, imperturbabile all’ odore che impregnava l’ aria, anzi quasi gli piaceva. -
.CITAZIONENarrato
Parlato1
Parlato2
Parlato Boss
Pensato
"Ehi Capo qual è il piano?" dissero in coro i 2 ladri
"Semplice, dobbiamo solamente saccheggiare qualche negozio all' interno del villaggio così, non appena avremmo raggiunto la giusta quota di denaro che avevamo prefissato, potremmo finalmente andarcene da questo schifo e raggiungere la terra del fuoco... Come penso anche a voi, ne ho fin sopra ai capelli di questa continua pioggia... voglio il sole, il verde dei lunghi prati che dominano quelle terre.... ne ho per le palle di questo grigiore..."
"Koga, vai fuori e controlla che nessuno ci stia spiando..." "Ma capo l'odore che c'è li fuori mi da la nausea... ""Non discutere, mettiti una benda sul naso così risolvi il problema...""Ok, come vuoi "
Il ladro uscì fuori dalla porta e scrutò l' ambiente intorno...
Koga, un ragazzo sulla 20ntina, capelli scuri e lunghe basette dello stesso colore, occhi color pece. Alla cinta teneva legata una katana di buona fattura, si addestrò sin dalla tenera età al suo utilizzo raggiungendo così un ottimo livello di destrezza. Odia quel posto fin da piccolo... si è unito al ninja per riuscire a scappare dal Villaggio ed essere libero, stessa cosa dicasi per il suo compagno di allenamenti ancora all' interno del casolare...CITAZIONEBossCITAZIONEStato Fisico= ottimo
Stato Mentale= concentrato
Chakra: x/x
KogaCITAZIONEStato Fisico= ottimo
Stato Mentale= concentrato
Equipaggiamento: Katana, Tanto, 5 Kunai, 5 Shuriken
RyumaCITAZIONEStato Fisico= ottimo
Stato Mentale= concentrato
Equipaggiamento: Katana, wakizashi -
.CITAZIONEDurante un normale giro di controllo nei dintorni del villaggio i 2 guardiani sono stati attaccati... Uno di essi anche se ferito è riuscito a scappare ed avvisarci.
Dalla informazioni dateci si tratta di un gruppo capeggiato da un ninja di livello genin da poco scappato dal Villaggio e due normali ladri esperti nell' uso delle armi da taglio.
Il tuo compito sarà quello di bloccare i 3 rivoltosi e riportarli al villaggio, Vivi o Morti.
Il loro nascondiglio, un piccolo casolare, si trova vicino al confine Ovest, all' interno di una piccola palude.
Ricompensa: 100 ryo -
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Non appena Joker gli toglie la mano dal viso nota in esso un sorriso, strani suoni escono trattenuti dalla sua bocca sporca di sangue e pittura, poi parole. Le ascolta divertito, non una persona normale e del tutto a posto quella che aveva sotto le grinfie. Non posso dire che ti assomigli ma anche questo tipo qui non è normale, chissà qual’ è l’ arte che tanto decanta? Ma conoscendoti, e come non potrei essendo io una delle tante personalità che convivono in questo malandato cervello, l’ unica parte che hai recepito sono gruppetto di criminali e tre shinobi. “Esatto!” lo dice guardando alle proprie spalle, quasi a guardare una persona ritta in piedi. Rivolge nuovamente lo sguardo al Suniano dirigendo su di lui tutta la propria attenzione. ”Di quante persone stiamo parlando? 6? 10? O di più” Dimmi di più, sono in astinenza da quasi 6 ore ne devo fare fuori almeno una decina… Su sbrigati a parlare altrimenti me li andrò a cercare per i fatti miei e ti ucciderò comunque.” E’ euforico, la lama è sempre più vicina alla gola, inizia a penetrare lentamente la pelle facendo fuoriuscire un piccolo rivolo di sangue scarlatto. Vacci piano con quella lama altrimenti rischi di decapitarlo, provo a distrarlo. Il vento soffia leggero, l’ aria quasi fredda tipica dei deserti in orario notturno, scompiglia i verdi capelli di Hisoka accarezzando leggera la sua cadaverica pelle, ma non sembra perturbare il nostro squinternato clown, le stelle e la luna brillano alte nell’ oscuro firmamento senza che nessuna nuvola ne limiti il loro bagliore. Ma niente e nessuno riesce a distogliere la sua attenzione dalla preda designata, nemmeno una voce presente nella sua testa che descrive il paesaggio ed il clima intorno a loro. “Sta zitto, non vedi che sono impegnato? E poi sai perfettamente che non me ne frega un cazzo del paesaggio o del clima altrimenti sarei io stesso a descriverlo. Non è importante per i lettori in questo momento, vogliono solamente sapere come ucciderò questo insetto. Per loro potrebbe anche essere giorno ed esserci il temporale che non ci farebbero caso! AHAHAHAHAHAH E poi come mi hai chiamato?” Squinternato Clown! “No quello è corretto, prima, mi sembrava di aver sentito un nome che sai benissimo non devi pronunciare!”
Il suo sguardo si fa ancora più crudele così come il suo tono, nel frattempo però la lama si è risollevata parzialmente dalla gola, ora è semplicemente appoggiata e non sta più affondando, c’ è riuscito almeno per il momento. Ah intendevi Hisoka, bastava dirlo! “Sta zitto, non sono più quella persona il mio nome ora è Joker! Soltanto Joker, è così che tutti si ricorderanno di me! Il folle clown che riuscì a piegare ai suoi piedi tutti le nazioni AHAHAHAHAHAH!"
Ma cosa c’è di male nel chiamarti con il tuo nome di nascita, infondo mi chiamo Hisoka Yamaguchi, fiero portatore della Shikotsumyaku e rispettato da tutti ai tempi del villaggio del suono! Ero una promessa destinata a diventare una stella ma poi c’è stato qualche intoppo e la mia sanità mentale se n’è andata a farsi friggere, così sei nato tu. Un essere psicotico, sadico narcisista, eccentrico e schizoide, dai ci limitiamo a questo per il momento. Mi hai reso imprevedibile e famoso per questo ti sto permettendo di controllare il mio corpo ma ricordati io sono sempre qua. Pronto a subentrarti e cacciarti definitivamente non appena non mi servirai più! “Tsk, inutile non potrai mai liberarti di me AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! Quindi ora sparisci e lasciami ascoltare quello che ha da dire!”
Ovviamente tutti discorsi pronunciati ad alta voce, perlomeno quelli del Joker, difficili se non impossibili da capire per una persona normale.
"Il tempo scorre, portami da loro! Non provare ad imbrogliarmi o diventerai il numero 72 della lista" -
.CITAZIONENarrato
Parlato
Seconda personalità
Altre PersoneSi sta complimentando? “Cosa insolita.” Già, che tu abbia trovato un nostro simile? “No impossibile, io sono unico AHAHAHAHAHHAHAHAH“ Sta attento, si sta presentando! Il Joker si ferma ed osserva ogni singolo movimento dell’ autoproclamato artista. Eijiro Akasuna, questo il suo nome. Lo osserva con un leggero interrese, se così si può chiamare. Sta solo decidendo cosa fare di lui, lasciarlo in vita o, trucidarlo e formare un’ altra tela dell’ orrore come il suo solito.
Gli viene chiesto quale è il motivo della sua presenza li, sicuramente non un clima che attrae turisti come potrebbe essere Konoha o Degarashi, molto più allegre e floride e soprattutto con un clima notevolmente più piacevole. “Si, una gita. Esatto, una di quelle di piacere… offerte dal tuo capo dopo che lo hai sgozzato insieme al resto della banda e preso tutti i loro averi. AHAHAHAHAHAHAHAHAH” Idiota l’ hai detto ad alta voce. Stai attento a ciò che pensi e ciò che dici, potresti aver messo in allerta il ragazzo, in fondo noi non siamo brave persone e men che meno comuni. “AHAHAHAHAHAHAHAH come potremmo essere buone, gli ho appena fatto saltare per aria una testa davanti agli occhi, come può anche solo che pensarlo AHAHAHAHAHHAHAHA.” Non fa minimamente caso a ciò che dice, quasi stesse parlando con una persona fisica vicina a se.
“E’ un po’ che non uccido nessuno e a quanto pare tu sei l’ unico qui nei dintorni, spero tu non ti offenda ma… c' est la vie” Scatta in avanti, un movimento senza il minimo preavviso, porta in alto l’ arto destro all’ altezza della spalla, piegato a formare un’ angolo retto tra avambraccio e braccio, il palmo indirizzato alla testa dello shinobi di Suna, lo afferra e lo schiaccia al suolo. Un tonfo secco, attutito leggermente dalla sabbia che si innalza in aria. Sicuramente quell’ ingombrante coso che si porta appresso legato alla schiena gli ha evitato una collisione ben più grave ma non importa. Il suo scopo è quello di tingere di rosso il terreno su cui i suoi piedi poggiano, creare scompiglio. Il ginocchio e la tibia bloccano il braccio destro con il proprio peso, difficilmente si sarebbe liberato velocemente. “Devi capire che un artista cade nell'apatia se non va in cerca di uno stimolo sempre più forte. Essendo un artista come me io ti stimo, ma l'arte è un istante di effimero splendore. E per me non c’è niente di meglio di vedere quale espressione si andrà a creare sul viso delle mie vittime poco prima che le uccida” Si ferma un istante, dal suo palmo inizia ad uscire l’ osso che tante vite aveva spento. “Quale sarà la tua? Entrerà nel mio classifica o sarai semplicemente uno dei tanti cadaveri che mi sono lasciato alla spalle?” E con questo sei a 71, non pensi di esagerare con le uccisioni? Potresti lasciarne vivo qualcuno ogni tanto. “Ma l’ ho fatto! Non ti ricordi quella bionda mozzafiato con cui ce la siamo spassata qualche tempo fa? Che donna!” E chi se la può dimenticare quella vampirella sexy tutta curve. La sua mente parte, ripensa a ciò che hanno fatto e ciò che potrebbe fare ora se fosse li con lui. Riprenditi pervertito, o lo uccidi o lo lasci andare e, soprattutto, se gli tieni la mano davanti alla faccia non potrai mai guardare la sua espressione. “Hai ragione!” la lama continua ad uscire ma si abbassa leggermente, si porta in prossimità del collo, si appoggia leggermente sulla candida pelle del ragazzo. “Ora va meglio” Fermati, sembra che voglia dire qualcosa! Forse vuole dire le sue ultime parole. “Ma chissene frega, una parola in più una in meno non gli cambieranno la vita. In fondo gli rimangono solo 2 secondi di vita AHAHAHAHAHAHAH “Lascialo parlare, chissà magari può essere qualcosa di interessante. Infondo si è anche complimentato con te, ricordatelo. Potresti concederglielo… “Così sia, abbiamo discusso. Parla ma ti avverto se non mi interessa…” Rimase immobile, la lama ancora puntata pronta ad affondare nella carne. “… morirai all’ istante” Nei suoi occhi è fin troppo chiara l’ intenzione di ucciderlo, brillano quasi in preda ad un violento incendio. Quali potevano essere le parole scelte dallo Shinobi prima di morire, suppliche? Maledizioni? Denaro? Ormai ne aveva sentito delle più disparate… -
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Bene Contento per te -
.CITAZIONENarrato
ParlatoPensato
Parlato da altri
Ventriloquo
La notizia che vi era stato un attentato a Kusa correva da mesi, dalle stanze dei funzionari era passata in quelle dei capi militari, e poi nei bordelli che spalancavano le loro porte negli angusti vicoli dei villaggi. Trasformata in voci era scivolata tra i carichi dei mercanti che battevano le piste polverose delle terre adiacenti arrivando anche nella più infima taverna del deserto di Suna, i criminali di basso rango ne parlavano con eccitazione. Il mormorio, all’ interno delle pareti sudice, cresceva di minuto in minuto. Il denominatore comune di tutti i discorsi era sempre lo stesso, la strana firma lasciata sul portone del piccolo carcere. Uno smile con un inquietante sorriso sopra.
Ad un tavolo discosto dagli altri, addossato ad una parete lontana un giovane siede in silenzio. Davanti a lui, accanto ad un bicchiere del sakè di peggior qualità, giacciono delle carte da gioco con cui è intendo a svolgere un solitario. Deve avere poco più di vent’ anni, anche se le guance coperte di una fitta e crespa peluria e gli occhi induriti lo fanno apparire più vecchio.
Sembra indifferente al luogo in cui si trova. Ma così non è, perfettamente immerso in quella lurida atmosfera, ode tutti i discorsi che le persone all’ interno di quelle mura mormorano. Ne è compiaciuto, quasi scoppia in una delle sue più tipiche risate ma sa di doversi trattenere. Aveva rubato le sembianze di uno shinobi del villaggio in cui si era imbattuto pochi minuti prima, i capelli si sono fatti più scuri così come gli occhi, il viso si è fatto più adulto coperto da una spessa barba. La struttura fisica è mutata, è più alto e robusto. L’ Arte della trasformazione a lui tanto congeniale l’ aveva trasformato in un’ altra persona, il resto era nelle sue doti di attore.
Non vi è nulla che può dare veramente una parvenza di piano nelle azioni che Joker sta compiendo, il suo scopo è solo quello di portare un po’ di caos, il fine ultimo di ogni sua mossa è proprio questo.
Appoggia le enormi mani che ora si ritrova sul bordo del tavolo, distende le possenti braccia facendo si che la sedia si sposti all’ indietro permettendoli così di alzarsi. Il sorriso stampato in volto. Si avvicina a passo sicuro al bancone, vi sale sopra attirando l’ attenzione di tutti si schiarisce la voce con qualche colpetto di tosse portando le mani alla gola.
Le ossa iniziano a mutare, la loro posizione la loro lunghezza. La trasformazione si sta disattivando. I capelli si allungano e cambiano lentamente colore, un verde smeraldo prende il posto del cupo colore prima dominante nella chioma del ragazzo, gli occhi iniziano a brillare quasi di luce propria. Fa un inchino rivolto al suo pubblico, presentandosi. “Signori e signori, lasciatemi presentare. Sono il protagonista dei vostri racconti di questa così bella serata”. Le persone lo guardano con aria di insufficienza, scoppiando in chiassose risate, pensano di trovarsi davanti ad un ragazzo che ha alzato troppo il gomito e che i fumi dell’ alcol ne stiano muovendo le gesta e soprattutto la lingua. Uno di questi prende l’ ormai vuoto calice di birra dal proprio tavolo per il manico e lo lancia in direzione del buffone ritto in piedi sul bancone. Joker non si muove quasi, sposta semplicemente la testa quel tanto che basta ad evitare il bicchiere. La sua espressione cambia, si fa seria. Per quanto questo sia possibile, infondo sul suo pittoresco volto vi è ben impresso un grosso ed inquietante sorriso rosso. “Signore è maleducazione lanciare oggetti contro la star della serata, potevo farmi male se mi avesse colpito”, interrompe il discorso, la lingua esce diverse volte dalla bocca, non c’è un motivo particolare, è quasi più un tic che ha quando pensa, come a tenersi sempre inumidita la rosea pelle delle labbra. “Ora le mostro perché è meglio non interrompermi quando sto svolgendo il mio spettacolo” si avvolge all’ interno del suo mantello e quindi svanisce. La folla si guarda sbigottita intorno alla ricerca della stramba figura del ragazzo. Un urlo seguito da un tonfo rompe il silenzio, un uomo indica la figura apparsa dal nulla sul tavolo al quale era seduto. Dal palmo della mano è già uscito una candida lama, un preciso e rapido fendente recide la pelle del burbero uomo che l’ aveva interrotto. Un solco lungo il viso come una specie di sorriso si disegna. Quindi un secondo fendente taglia l’ aria prima di staccare di netto la testa dal collo dello sventurato. La mano sinistra tiene per i lunghi e sporchi capelli il cranio della vittima. Lo porta affianco al suo viso e lo guarda. Si compiace del lavoro svolto esplodendo in una delle sue risate. Il sangue schizza fuori dal collo ormai mozzato tingendo di rosso le logore tavole di legno della taverna. Se ne esce come se non niente fosse successo, la testa gocciolante ancora stretta nella mano. Cinque, forse sei passi quelli che fa nella sabbia prima di essere circondato dagli amici della vittima, ormai ripresisi dallo shock. Gli si buttano tutti contro, in simultanea. Scoppia a ridere, lancia la testa verso l’ alto. Quando la riprende i suoi avversari sono tutti stesi a terra privi di vita. La sua danza era stata letale come al solito.
Riprende la sua camminata, fischietta felice. Mancavano ancora diverse ore prima di raggiungere l’ ingresso del villaggio.
I piedi avanzano ormai sulla calda sabbia per inerzia, trascinandosi sul soffice suolo. La bocca spalancata e la lingua completamente essiccata tocca quasi il mento. Le spalle curve lasciano cadere gli arti lungo i fianchi, dondolando ad ogni passo. “Tu non hai sete testa?” si rivolge ad essa quasi potesse riceverne una risposta, cosa che stranamente succede. La bocca del Joker quasi si socchiude, una voce distorta ne esce. “Idiota, stiamo camminando da quasi 3 ore in mezzo al deserto, dovevi procurarti dei liquidi prima di fare tutto quel casino nella taverna” qualche attimo di silenzio e poi la strana voce riprende “Questo non sta accadendo davvero! Non lo sai? C'è un omino là fuori... un tizio con la macchina da scrivere... è tutto frutto della sua immaginazione malata...“
Joker si ferma, guarda la testa incredulo poi guarda verso l’ alto. “Bastardo fammi avere dell’ acqua, adessoooo!”
Quasi per miracolo davanti ai suoi occhi, inizia ad apparire una piccola oasi. “La vedi anche te?” “Ovvio, io vedo ciò che vedi te. Ora vai, tuffati e beviamo tutta quell’ acqua” ” il ragazzo psicopatico inizia così a correre per poi tuffarsi, nuota a dorso girando di tanto in tanto la testa e bevendo quanta più acqua più possibile. Riposa un po’ li, immerso per metà in quella limpida e fresca pozza d’ acqua poi si rimette in viaggio. Il clima sta cambiando, è ormai calata la notte e tutto si è immerso nelle tenebre, la brezza tipica del deserto stava salendo. Aumenta il passo quasi facendosi trasportare dal vento al pari delle foglie staccatesi dagli alberi in autunno.
Le vedono, le porte del villaggio ormai sono li davanti a loro. “Ci siamo riusciti testa”, annusa l’ aria attirato in negativo da quell’ orrendo odore che adesso stava circondando il suo amico. “Puzzi come una carogna, potevi metterti il profumo dopo il bagno”, la testa stavolta non risponde, quasi fosse offesa.
E' inutile capire come possano uscire dei discorsi così malati da un semplice ragazzo. Quindi non fateci caso, i veleni presenti nel suo corpo hanno da tempo ormai intaccato la sua sanità mentale. Prima o poi vi ci abituerete...
Joker alza lo sguardo davanti a se, nota di non essere da solo. “Toh, una persona viva” ride. La testa si gira e con i suoi occhi ormai spenti e da cui iniziano a nascere piccoli vermetti guarda Hisoka, “Chissà ancora per quanto lo terrai in vita, mi butterai e andrai in giro con la sua testa? Ammettilo ti sei già stancato di me e non vedi l’ ora di scaricarmi”
Joker inclina la testa sul lato, “Gelosone” le dita lunghe scivolano lungo i tratti ormai deformi del viso cadaverico, nella mano compare quasi dal nulla una carta bomba che attacca sulla fronte di Testa. Il volto del nostro psicopatico amico si fa serio, apre la mano sinistra. I capelli scivolano lungo le dita, il cranio inizia una lenta discesa verso la sabbia ma non arriverà mai a toccarla. La gamba destra di Joker si muove veloce intercettandola, un poderoso calcio la spinge verso il cielo. La mano che prima la stringeva in una stretta morsa ora compone il sigillo richiesto. Booooooom!
Schizzi di sangue e cervella si spargono ovunque nei paraggi. “Non mi piacciono le persone gelose” Ahahahahahahahahahaha
Quindi posa il suo sguardo sul ragazzo davanti a se, la lingua ritorna a leccare le labbra. Chissà quale malata idea stava andando a formarsi.
Edited by AndreaZena93 - 25/8/2014, 22:56 -
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Benvenuto e piacere di conoscerti -
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Manca ancora un po' alla partenza ma lo scrivo comunque prima di dimenticarlo
Dal 18 al 30 sarò in vacanza, finalmente dopo tanti anni ne farò una anche io
Ci sentiamo al mio ritorno -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Dato che poi fra poco parto non mi sembrerebbe corretto tenerti legata qui in accademia...
Sei PROMOSSA a Genin, aggiorna pure la scheda -
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Buone Vacanze Lecter